[pisculli]

Qui sembra di non essere in Italia e lo dico con piacere. Tra il bagno della mattina e quello del pomeriggio si sonnecchia soddisfatti sulle amache della veranda mentre Iside e Napoleone dopo aver scorrazzato per tutto il giardino si riposano all'ombra accanto a noi. La cucina è d'altri tempi: delle mattine si va al porto dei pescatori di Marzamemi e si compra direttamente dal peschereccio pesce spada, gamberoni e calamari. Il capitano è amico di mio cognato e ci mette da parte sempre qualcosa che non vende al grossista. Si fa tutto alla brace insieme ai peperoni e poi ci sono le linguine alla bottarga, al nero di seppia o al pescespada con il pomodorino di Pachino. A tavola c'è sempre del pecorino artigianale di Ragusa o delle olive verdi locali, schiacciate al peperoncino. Da bere nero d'Avola o un gradevole bianco locale frizzantino (ne porterò una damigiana a Roma). Ci sono gli arancini di Montalbano (osannati da Camilleri), i cannoli alla ricotta e le granite (spettacolari quelli alla mandorla, il pistacchio ed il gelso rosso). Domani faremo la passata di pomodoro casareccia. Abbiamo preso al mercato ortofrutticolo 500 kg di pomodoro, 16 kg di cipolle e due casse di basilico (siamo tre famiglie). A turno si andrà al mare (che è a 200 metri dalla villa) e si lavorerà ad imbottigliare la salsa. Il desiderio di restare qui è fortissimo e vorremmo dimenticarci per sempre di Roma e dell'Italia intera.
michele