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Off topic Su tutto e su niente - un modo di passare il tempo in buona compagnia...

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Old 14-05-2008, 19:12   #1
randagio
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Default ...non solo lupi :(

Stavolta non c'entrano i lupi e nemmeno i clc, ma sempre di cani si tratta... mi piacerebbe confrontarmi anche con voi.

Come avrete visto dalla storia di Sebastiano, seguo molto la situazione a l'Aquila... anche perché sono in contatto con i bravissimi volontari sul posto.

Da qualche tempo mi vengono inoltrati articoli come quello che segue:

http://www.aquilatv.it/video/aggress...13-05-2008.asp
(guardate anche il filmato: c'è l'intervista al direttore del conservatorio)

Donna aggredita dai randagi a Collemaggio

L'Aquila, 14 maq. - Per l'ennesima volta si è verificato un episodio di
aggressione da parte dei cani randagi che stazionano nel piazzale di
Collemaggio. Questa volta la vittima è una collaboratrice del
Conservatorio che è stata azzannata, per fortuna con pochi danni, da un
cane.

"E' l'ennesimo episodio che si verifica nel piazzale prospiciente la
Basilica di Collemaggio - commenta il direttore del Conservatorio di
Musica, M° Bruno Carioti, - frequentato da branchi di cani che
costituiscono un costante pericolo per le persone che lo attraversano.
Sono state più inoltrate denunce all'autorità pubblica e a quella
giudiziaria ma a tutt'oggi nulla è cambiato: i cani continuano a
scorrazzare e ad aggredire i passanti. Usque tandem?
Anche in questo caso, come quasi sempre accade in questa nostra Italia,
dovremo aspettare una tragedia perché accada qualcosa e qualcuno si
assuma finalmente le proprie responsabilità affrontando la situazione in
maniera energica e determinata e adottando soluzioni definitive?
Speriamo proprio di no!".


Il rischio concreto (per i randagi ovviamente) è quello peggiore, e cioè che vengano sterminati. I vet della ASL sono sempre quelli: ci sono sempre Imperiale, Colorizio, ecc e i loro metodi li abbiamo resi noti al mondo intero. Tutte queste aggressioni sono peraltro cercate (si va dal passante che tira il calcio al cane che se ne sta per i fatti suoi al bambino che gli tira i petardi!) oppure frutto di una incomprensione dei cani a seguito di atteggiamenti errati delle persone (il tipico urlare/scappare/agitarsi).

I giornali dipingono i randagi come mostri che durante la giornata non aspettano altro che azzannare i passanti. La situazione invece è questa:



Questo è un altro esempio di articolo demenziale sui cani:
http://randagismo.info/associazioni/...-20080229.html

Il suggerimento futuribile è quello di fare informazione, soprattutto nelle scuole... magari portandosi appresso qualche cane del canile e spiegando il linguaggio dei cani, cosa fare e cosa non fare, come comportarsi se si incontra un cane sconosciuto...

Quanto al presente..... è gradito ogni suggerimento...
Bisogna tenere conto che farli catturare e mandarli in canile non è la soluzione migliore: i canili decenti già scoppiano, in altri i cani escono solo in sacchi di plastica o dall'inceneritore (tanto per fare un esempio: ci sono canili con siti web dove si parla di certificazioni ISO9000 o convenzioni con decine di comuni, ma non una sola pagina sui cani e nessuna iniziativa per le adozioni)

Randagio
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Old 15-05-2008, 07:01   #2
enrica
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Sempre di corsa, ma desidero dire la mia velocemente.
Concordo con Randagio, nel senso che non è che esistono solo i lupi (che ovviamente adoro beninteso) ma anche tutti gli altri animali, e quindi bisognerebbe avere rispetto per ogni essere vivente senza distinzioni di specie, razza, bellezza ecc. ecc.
Una buona educazione sulla flora e soprattutto sulla FAUNA dovrebbe iniziare già dalle scuole materne, dal mio punto di vista, perchè purtroppo esiste una globale ignoranza che solo i bambini, fortunatamente, non posseggono ancora, e quindi sono loro che hanno bisogno dell'esperienza di quei pochi che riescono a trasmettere delle nozione che fanno APRIRE FINALMENTE GLI OCCHI ! ! ! !
Credo che se si cominciasse già dalle scuole ad impartire i giusti approcci verso tutti i tipi di animali, anche noi uomini vivremmo meglio ! ! ! !
Ciao

Enrica & Lhasa
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Old 15-05-2008, 10:26   #3
Ethel_Onnis
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vergognoso... ma non è possibile. Per giunta c'è di mezzo anche il conservatorio da cui provengo anche io ( che manica di imbecilli) fossi li avrei già magonato ore e ore.
In pratica cosa fare? Io ci sono, mi sono stufata di stare qui ad ascoltare. E' sempre ora di agire. Portarli altrove? organizzare una manifestazione in loro difesa oppure scendere in piazza e parlare con la gente, mettere dei volantini su come comportarsi. Ma è possibile che siamo solo noi a vivere male queste realtà?
Maledetta gente che non ama i cani...
Ethel_Onnis jest offline   Reply With Quote
Old 15-05-2008, 11:45   #4
valentina
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randagio,
che ne pensi dell'associazione save the dogs?
io le vedo sempre da esterna e da ignorante, so che tu scavi e scavi fino a trovare il lato della medaglia vero di tutto...
io li leggo sempre volentiri e spesso ho dato qualche piccolo contributo
magari loro con le adozioni internazionali che hanno potrebbero avere canali preferenziali per ottenere dei contatti giusti!
__________________
Valentina & MISHA & ARES
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Old 15-05-2008, 21:33   #5
Ethel_Onnis
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Save the dogs è un'associazione credo seria. Ho mandato a Sara Turetta alcuni aiuti per donare una cuccia a qualche sfortunato cane Rumeno.
Non vorrei che facessero prevalentemente volontariato per il terribile caso dei cani in Romania. Proviamo!
Ethel_Onnis jest offline   Reply With Quote
Old 16-05-2008, 08:05   #6
Ruggero
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[quote=randagio;137549]Stavolta non c'entrano i lupi e nemmeno i clc, ma sempre di cani si tratta... mi piacerebbe confrontarmi anche con voi.

Come avrete visto dalla storia di Sebastiano, seguo molto la situazione a l'Aquila... anche perché sono in contatto con i bravissimi volontari sul posto.

Da qualche tempo mi vengono inoltrati articoli come quello che segue:

http://www.aquilatv.it/video/aggress...13-05-2008.asp
(guardate anche il filmato: c'è l'intervista al direttore del conservatorio)

Donna aggredita dai randagi a Collemaggio

L'Aquila, 14 maq. - Per l'ennesima volta si è verificato un episodio di
aggressione da parte dei cani randagi che stazionano nel piazzale di
Collemaggio. Questa volta la vittima è una collaboratrice del
Conservatorio che è stata azzannata, per fortuna con pochi danni, da un
cane.

"E' l'ennesimo episodio che si verifica nel piazzale prospiciente la
Basilica di Collemaggio - commenta il direttore del Conservatorio di
Musica, M° Bruno Carioti, - frequentato da branchi di cani che
costituiscono un costante pericolo per le persone che lo attraversano.
Sono state più inoltrate denunce all'autorità pubblica e a quella
giudiziaria ma a tutt'oggi nulla è cambiato: i cani continuano a
scorrazzare e ad aggredire i passanti. Usque tandem?
Anche in questo caso, come quasi sempre accade in questa nostra Italia,
dovremo aspettare una tragedia perché accada qualcosa e qualcuno si
assuma finalmente le proprie responsabilità affrontando la situazione in
maniera energica e determinata e adottando soluzioni definitive?
Speriamo proprio di no!".


Il rischio concreto (per i randagi ovviamente) è quello peggiore, e cioè che vengano sterminati. I vet della ASL sono sempre quelli: ci sono sempre Imperiale, Colorizio, ecc e i loro metodi li abbiamo resi noti al mondo intero. Tutte queste aggressioni sono peraltro cercate (si va dal passante che tira il calcio al cane che se ne sta per i fatti suoi al bambino che gli tira i petardi!) oppure frutto di una incomprensione dei cani a seguito di atteggiamenti errati delle persone (il tipico urlare/scappare/agitarsi).

I giornali dipingono i randagi come mostri che durante la giornata non aspettano altro che azzannare i passanti. La situazione invece è questa:




Il suggerimento futuribile è quello di fare informazione, soprattutto nelle scuole... magari portandosi appresso qualche cane del canile e spiegando il linguaggio dei cani, cosa fare e cosa non fare, come comportarsi se si incontra un cane sconosciuto...

Già, infatti ora lasciamo perdere l'educazione e l'addestramento dei "pesciolini rossi" in grotta e la prevenzione dai possibili attacchi da squalo tigre albino anche un pò gay e una volta per tutte ci dedichiamo a fare educazione nelle scuole ai ragazzi con i cani, magari gratuitamente e alla faccia di chi chiede un sacco di soldi per farlo... potrebbe essere una buona idea ... sarà la primaverà...
Ruggero jest offline   Reply With Quote
Old 28-05-2008, 13:28   #7
randagio
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A volte torno a sperare nelle nuove generazioni... MITICI BAMBINI!

http://www.ilcapoluogo.it/content.php?article.6683

Il Capoluogo 27/05/2008

PESCASSEROLI: BAMBINI "SFIDANO" COMUNE PER I CUCCIOLI

Pescasseroli, 27 mag. - E' una vera e propria storia d'amore quella nata tra una decina di bambini di Pescasseroli e i cuccioli nati da cani abbandonati, talmente intensa da originare una sfida alle istituzioni per la loro salvezza.
Il gruppo di novelli tutori della natura entra in azione poco prima dell'ora di cena, quando fanno il giro del paese, dalla zona Cabinovia fino ai ruderi del Castel Mancino, spostando i cagnolini appena nati da un luogo all'altro, in modo da renderli difficilmente individuabili dai vigili urbani, salvandoli quindi dalla cattura degli operatori del canile. Il gruppetto, affiatato ed eterogeneo, composto da maschietti e femminucce, si aggira con fare circospetto e raggiunge le dodici cucciolate sparse nella periferia, nutrendole con quello che riescono a 'rubare' in casa: qualche pezzetto di pane, biscotti e acqua.
Qualche volta li si vede girare con scatole di cartone per sostituire la casa dei loro beniamini, evidentemente rovinata dalla pioggia. Gli abitanti sanno di questa azione meritoria, anche i vigili urbani, ma nessuno sa come spiegare a quei bambini che i cuccioli devono essere catturati. Dal canto suo il gruppetto non capisce come mai in un Parco, dove tutti gli animali sono protetti, cosi' come viene loro insegnato a scuola, i cani non godono degli stessi privilegi di cervi, lupi e orsi.
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Old 06-06-2008, 03:59   #8
randagio
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Il PNALM ha risposto anche all'articolo sui bambini e i randagi a Pescasseroli.

Parco e tutela della fauna: precisazioni sul problema dei cani randagi

PN Abruzzo, Lazio e Molise 05/06/2008

Pescasseroli - Con riferimento alle notizie di stampa che chiamano in causa il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise riguardo alla problematica della tutela delle cucciolate di cane nel territorio di Pescasseroli giova fare alcune precisazioni.
Ai ragazzi che hanno deciso di "adottare" i cuccioli va tutta la necessaria simpatia umana, in quanto è indubbio che svolgono un'opera che dimostra una elevata generosità e sensibilità nei confronti degli animali, qualità che troppo spesso mancano.
Tuttavia è improprio chiamare in causa il Parco per la "tutela" dei cani.
Il cane è un animale domestico, e la sua relazione con l'uomo è regolata da precise normative di livello nazionale e regionale, del cui rispetto sono responsabili in primis i Comuni e le strutture sanitarie pubbliche.
Nulla a che vedere quindi con la fauna protetta, la cui tutela spetta prioritariamente al Parco.
Il Parco, comunque, è ben conscio dei problemi che il randagismo e l'abbandono di cani può provocare all'ambiente ed anche a chi visita il Parco, oltre che delle sofferenze cui vanno incontro questi animali: per questo da sempre opera con le autorità preposte perché questi fenomeni, derivanti dall'insensibilità umana, siano repressi.
Questo si può ottenere anche attraverso azioni di sensibilizzazione della popolazione affinché gli animali domestici vengano trattati con amore e rispetto e le loro condizioni di vita siano sempre dignitose.
Non si può però dimenticare e quindi trascurare il gravissimo problema del randagismo canino nel Parco e in molte altre zone montane, dove questi animali, che diventano "inselvatichiti", assumono veri e propri comportamenti anomali, aggressivi e pericolosi.
Tutte le istituzioni competenti dovrebbero perciò operare insieme per cercare di risolvere questo annoso e delicato problema.
Per questo l'Ente Parco apprezza moltissimo l'azione avviata dal Comune di Pescasseroli e lo ringrazia assicurando tutta la propria collaborazione.

Comunicato stampa n. 42/2008
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