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Off topic Su tutto e su niente - un modo di passare il tempo in buona compagnia...

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Old 30-12-2009, 02:01   #1
Earthlings
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Default Nell'inferno delle perreras

Parmigiani nell'inferno delle "perreras"

Si chiamano «perreras». Dovrebbero essere simili ai nostri canili, essendo strutture dove vengono ospitati i cani e i gatti randagi di Spagna.

Ma in realtà, all’interno, nascondono grandi sofferenze e maltrattamenti, ignorati dalla legge della penisola iberica, che prevede ancora la soppressione degli animali randagi, e supportati da una cultura popolare che non tutela i diritti dei «compagni dell’uomo», ma anzi è intrisa di tradizioni assai violente, dalla corrida ai galgos (cani da caccia che, finita la loro età «produttiva», vengono impiccati agli alberi, ndr).

Vittime del randagismo
Alan Risolo, veterinario di Parma, titolare dell’ambulatorio «Petitot», ha voluto dedicare le proprie vacanze alle vittime del randagismo spagnolo. Insieme a una volontaria Enpa, Alessia Di Benedetto, e una volontaria di «Amici cani», Claudia Conte, ha affittato un camper per visitare l’entroterra iberico e salvare cani e gatti maltrattati. Sono riusciti a portare in Italia 16 cani e 20 gatti. E tutti, nel solo viaggio di ritorno, hanno già trovato un padrone.

L'orrore delle «perreras»
«All’inizio pensavo si trattasse di semplici leggende metropolitane - commenta Risolo -. La Spagna è un paese moderno e avanzato, non pensavo si potessero tollerare certe situazioni all’interno delle “perreras”. Invece, una volta che ho visto la situazione con i miei occhi, mi sono dovuto ricredere: i cani vengono soppressi generalmente dopo un mese, i gatti subito. Quelli che rimangono all’interno delle strutture sopravvivono in condizioni di igiene precarie e senza un minimo di dignità, sommersi dalle proprie feci, da insetti, senza contare i maltrattamenti subiti».

Sovvenzioni per l'eutanasia
Le «perreras», infatti, ricevono sovvenzioni statali per praticare l’eutanasia sugli animali domestici: «Ma in realtà non si controlla come viene eseguita - continua il veterinario parmigiano -. In genere sono gestite da persone in povertà, che speculano su tutto. Quindi è impossibile che spendano soldi per farmaci letali. Preferiscono impiccare i cani, fucilarli, abbatterli nei modi più atroci. Io ho visto come sono le “perreras”: non ci sono cani che superano l’anno di vita». Risolo, con l’aiuto di una volontaria spagnola, ce l'ha fatta però a visitare queste «carceri per animali» - in genere è impossibile entrarci, e soprattutto scattare foto - riuscendo ad adottare dei cani e dei gatti.

Il «camper della speranza»
Il «camper della speranza» è quindi ripartito da Valencia nei giorni successivi a Ferragosto: «Ho provveduto a installare il microchip nei cani, fare il passaporto a tutti gli animali e vaccinarli, così come prevede la legge internazionale - spiega Risolo -. Tornando abbiamo fatto tappa a Genova, Tortona, Alessandria, Milano, Piacenza e infine a Parma. I cani e i gatti che ho trasportato hanno tutti trovato un padrone in queste città».

Animali da salvare
Ma l’avventura di Risolo non finirà con le vacanze di Ferragosto: «Stiamo già progettando un viaggio per dicembre, spero che l’Enpa mi supporti - commenta -. Non è una cosa semplice e l’appoggio delle associazioni è fondamentale. Ovvio che è impossibile salvare tutti questi animali, ma possiamo già fare qualcosa rendendo nota la loro situazione. Le associazioni spagnole si stanno muovendo per far riconoscere i diritti degli animali, ma la strada è ancora lunga. Intanto, però, possiamo salvare noi qualche animale sfortunato».


link


***


I disperati delle ‘Perreras'





Li chiamano “i disperati delle Perreras”, i canili spagnoli che secondo le denunce degli animalisti assomigliano a dei lager.

In Spagna la legge prevede ancora la soppressione dei randagi, che il canile mantiene per soli 10 giorni se sono stati portati dal padrone, e per 20 se sono stati abbandonati per strada.

I Comuni pagano 70 euro per ogni animale ospitato dal canile, e quando non ci sono più posti si fa spazio procedendo con le esecuzioni, per poter incassare i soldi dei nuovi arrivati.

C’è anche chi, per risparmiare, lascia i cani senza cibo né acqua, così che muoiono di stenti o si sbranano a vicenda.

Le modalità dell’esecuzione prevedono una puntura direttamente nel cuore, o la camera a gas.

Ma secondo gli animalisti capita che il medicinale dell’eutanasia sia finito, e si usi candeggina o cemento liquido e che il gas venga usato quanto basta per stordirli, prima di gettarli negli inceneritori.





Anche le modalità di trasporto dei randagi, in furgoni strapieni e con poca aria, sono oggetto di contestazione.

Per questo da tempo alcune volontarie italiane si battono per sottrarre alla morte il maggior numero di cani possibile, cercando in Italia famiglie disposte ad adottarli o a pagare i costi per il trasporto o una “adozione” a distanza.

Pochi conoscono la reale situazione: vengono uccisi spesso anche gatti piccolissimi.

Chi riesce a raggiungere le ‘Perreras’ ed ottiene il permesso di portarne via qualcuno, deve spesso ricorrere a scelte lancinanti, perché sa benissimo che gli altri morranno e probabilmente in modo atroce.




La Spagna gronda sangue animale: é ora che si ponga fine a questa storia di assoluta crudeltà, inciviltà e vergogna.

Chiediamo al Presidente Zapatero, del quale é nota una certa sensibilità, di farsi carico del problema o facciamo pressioni presso la Comunità Europea perché tutto questo orrore abbia presto fine e sosteniamo i volontari che, grazie al loro spirito di sacrificio, organizzano staffette per tentare di salvare il più possibile di disperati delle ‘Perreras’ e ad organizzarne adozioni.

Potrete rivolgervi ai seguenti siti, dove troverete ulteriori informazioni sul problema:
www.progettoanimalistaperlavita.com
http://www.amicicani.com/index.php?o...i&idprojects=6
Per info e aiuto e per chiunque abbia disponibilita’ di adottare o stallare un animale puo’ scrivere a
[email protected]
Il numero spagnolo è 0034-680-535908

Un coordinamento importante con la Spagna è effettuato in Italia dall’associazione chiliamacisegua.

Per dare la propria disponibilità a stalli, adozioni o quant’altro, in modo da essere inseriti nel database e permettere di far arrivare in Italia il maggior numero possibile di animali, rivolgersi a Raffaella Palladio:
[email protected]

http://www.facebook.com/note.php?note_id=151325250861


***

Sono Claudia, per chi ancora non mi conoscesse spiego innanzitutto che vivo in Spagna, vorrei non fosse così, poichè vivere in questo paese da animalista è una tortura quotidiana.
Il mio volontariato è concentrato ora in una delle situazioni più orribili e aberranti esistenti qui: sono volontaria in una perrera, una perrera dell'Andalucia.

In Spagna esistono 2 tipi di enti atti alla raccolta degli animali abbandonati: i rifugi, gestiti da volontari che fanno generalmente di tutto per salvare vite e poi ci sono i canili municipali, las perreras.

In queste ultime strutture si sopprimono cani e gatti giovani, adulti, cuccioli, animali SANI con il consenso della legge.
Il corso di tempo concesso a questi condannati a morte è generalmente 10 GIORNI dal loro ingresso, dopodichè ha luogo la soppressione, si tratta di soppressioni massive, nel canile dove faccio volontariato io, prima del mio arrivo, si portavano i cani al massacro in gruppi di 15, giornalmente.
Il metodo non è sempre indolore.

Ciò che riesco a fare con disumani sforzi è evitare che le gabbie si svuotino con le soppressioni, e cercare invece di sostituire ad esse le adozioni, ma è una lotta aberrante contro il tempo, tu non puoi fare nulla nel corso della giornata, senza pensare che è un minuto in meno per salvarli, 2 ,3 ,4 ...e umanamente questo distrugge.

A ciò si aggiungono numerosi limiti fisici: il canile si trova a 350 km da casa mia, siamo solo 2 volontarie, senza di noi i cani morirebbero tutti, prima del nostro arrivo era così, i cani venivano inviati al massacro in gruppi di 15.
Sto creando una mia associazione, per istituzionalizzare la mia attività e avere soprattutto convenzioni con veterinari e trasporti, ma i tempi non sono brevissimi. E data la solidarietà che molti di voi mi hanno dimostrato, non ho intenzione di aspettare che nel mentre i cani muoiano.

Grazie ad una catena di solidarietà abbiamo già salvato tanti cani della perrera. Non è semplice, ci sono moltissime difficoltà, ma ci stiamo riuscendo con molti...

So benissimo che non è possibile intasare l'Italia di cani (che già non gode di grande serenità), non ho intenzione di risolvere così il problema, proprio per questo stiamo con i volontari spagnoli organizzando una protesta immensa ed internazionale,per cambiare le cose qui, ma il materiale è moltissimo, ci vuole un po' di tempo per sistematizzarlo...intanto io non posso attendere che i cani muoiano, so che devo accettarlo, ma voglio lottare per salvarne il più possibile.

In conclusione vi dico che, dato che per la creazione della mia associazione ci sono ancora tempistiche non a brevissimo termine, possiamo procedere ad una raccolta fondi. IO CONSERVO OGNI FATTURA.
Ovviamente renderò conto di ogni mia azione, potrete venire a verificare personalmente la situazione, sempre.

Chi mi conosce sa benissimo che ogni centesimo ricevuto, andrà solo ed esclusivamente a favore dei cani.

Claudia Conte


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Old 30-12-2009, 02:17   #2
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http://www.facebook.com/note.php?note_id=151325250861

Siamo Alessia ed Alan i 2 volontari partiti nei giorni scorsi per la Spagna !

Obiettivo: salvare alcuni dei cani e dei gatti dal destino delle perreras di Valencia, in Spagna.

La nostra idea nasce dall' entusiasmo per il meraviglioso lavoro che Claudia Conte svolge ogni giorno per salvare questi animali che, come anticipato dai suoi numerosi scritti, in molte province della Spagna vengono comunemente sacrificati con metodi disumani, tra profonde sofferenze.

Venuti a conoscenza di questa triste realtà ci siamo chiesti come avremmo potuto non dare un piccolo contributo.

Detto e fatto: insieme a Claudia abbiamo organizzato in brevissimo tempo la nostra personale vacanza in Spagna.

Il mezzo migliore per condurre un viaggio come questo è il camper: risolve i problemi legati alla prenotazione degli alberghi, è capiente, consente un certo risparmio disponendo di tutto il necessario per mangiare e dormire e, soprattutto, può ospitare tantissimi animali.

Il destino ha voluto che, nonostante fosse già meta luglio, una ditta di noleggio camper nella nostra zona (Parma) avesse ancora a disposizione un mezzo.

Non ci sembrava vero di vedere come la nostra idea avesse profili sempre più reali.

Claudia, una meraviglia di ragazza che ben conoscete, ha provveduto a trovare adozioni e stalli da parte dei tantissimi volontari disposti ad accudire temporaneamente i cani ed i gatti in arrivo.

Di grande aiuto è stato anche il contatto con Marga, un'amica di Claudia, residente a Sagunto, una cittadina limitrofa a Valencia.

Marga è una ragazza doro che ci ha condotto dove non saremmo arrivati; lotta da sola senza aiuti, né economici né umani; solo il lontano aiuto di Claudia e di pochi altri mantiene vive le sue speranze di un futuro migliore; senza un lavoro e senza un' associazione che sostenga le spese logistiche e veterinarie, combatte quotidianamente per cercare dare una speranza ai moltissimi animali randagi o trattenuti nelle perreras.

Tutto e andato per il verso giusto ed il giorno 12 agosto siamo partiti armati di tutto quanto potesse servirci durante il viaggio: le gabbie per i cani ed i gatti, le medicine che sarebbero potute servire (Alan è Veterinario), cibo e tanta voglia di regalare una speranza di vita a chi fino ad ora la vita l'aveva potuta guardare solo dalle sbarre di una piccola gabbia sporca e buia!

Il viaggio di andata è trascorso rapidamente.

Abbiamo fatto una sosta di una notte in Camargue e il giorno 13 siamo arrivati a destinazione, dove ci aspettava Marga.

Da questo momento in poi è cominciata la parte più dura e sconvolgente del viaggio.

Ogni canile trasmette una certa tristezza, ma in quei canili, dove si consumavano le barbarie descritte da Claudia, abbiamo letto una sofferenza particolare negli occhi dei cani che ci guardavano; ci chiamavano freneticamente da quei buchi con le sbarre, sporchi delle loro feci, al buio, piccoli e grandi, spaventati e sottomessi, forse coscienti di quello che sarebbe successo anche a loro da li a poco.

Non potremo mai dimenticare i loro sguardi, avremmo voluto portare via tutti ma non e stato possibile.

Sentiamo ancora nelle orecchie il loro abbaiare disperato, abbiamo ancora negli occhi l' immagine delle loro zampette allungate fuori dalle sbarre per farsi notare e farsi scegliere.

Vi vogliamo raccontare quanto ci è successo il primo giorno cosicché possiate capire il loro bisogno di essere salvati...

Arrivati alla perrera di Ribamontes abbiamo scelto i primi 5 dei 16 cani adottati dall' Italia.

Guardandoci negli occhi abbiamo percepito un comune senso di rabbia e di impotenza perché avremmo voluto prenderli tutti con noi.

Altri 4 cani erano già a casa di Marga pronti con i documenti per la partenza e gli altri 7 li avremmo recuperati da un'altra perrera il giorno seguente.

Stavamo avviandoci verso l'uscita con un nodo alla gola che sentiamo tutt'oggi, quando un guaito assordante ha attirato la nostra attenzione: un piccolo barboncino nero disperato cercava di liberarsi dalle grinfie di un altro cane della stessa gabbia.

Manteneva la zampa sollevata porgendola verso di noi come a dire: GUARDA!!!.

Naturalmente ci siamo precipitati a controllare cosa fosse successo.

Preso in spalla il monello ci siamo accorti che non aveva nulla e molto furbescamente ha cominciato a farci mille feste riempiendoci di baci avremmo mai potuto negare un passaggio all'Italia a quella macchietta?!??!

E salito tutto soddisfatto con noi sul camper ed abbiamo avuto notizia che si sta già godendo le coccole della sua nuova padrona italiana Patrizia!

I cani che sono venuti con noi erano felici, incuriositi dalla vita che non hanno mai visto, ci hanno abbracciati letteralmente ad ogni occasione possibile dicendoci a modo loro GRAZIE.

Da questa perrera siamo usciti emotivamente provati, io ho pianto tutte le lacrime che avevo all' idea che i cani che non abbiamo potuto portare con noi andranno incontro a un triste destino.

L' unica consolazione e stata sapere da Marga che in questa perrera raramente consentono a qualcuno di adottare un cane.

Questo non succede altrove, dove se un privato chiede di poter visitare la perrera si risponde che l'entrata è permessa solo alle associazioni, se un'associazione chiede di avvicinarsi rispondono che l'adozione è concessa solo a privati

Il motivo sta nel fatto che lo Stato appoggia e finanzia le eutanasie quale forma di controllo della popolazione canina e felina, perciò i responsabili delle perreras non hanno convenienza a far uscire animali quanto piuttosto ad ammazzarli.

L'eutanasia non viene eseguita come prassi vorrebbe con farmaci idonei volti a ridurre al minimo la sofferenza degli animali, quanto piuttosto con metodi rapidi ed economici: impiccagioni, fucili, farmaci paralizzanti che inducono una lenta e dolorosa agonia.

Il tutto volto al guadagno.

Abbiamo addirittura ricevuto notizia che sia successo il recupero di un randagio e che questo sia stato poi gettato in un pozzo per essere recuperato nuovamente.

No comment.

Il giorno successivo siamo andati alla perrera di Pinar.

Senza Marga sarebbe stato impossibile non solo entrare, ma anche raggiungere la perrera dal momento in cui quasi sempre sono ben nascoste in mezzo alle campagne periferiche

All' ingresso erano visibili in mezzo alle sterpaglie teschi ed altre ossa di cani con a fianco numerose cartucce di fucile esplose.

Un benvenuto tanto inatteso quanto sgradito.

I nostri occhi si sono nuovamente riempiti di lacrime.

Ho dovuto sforzarmi di trattenerle quando Marga mi ha detto di non piangere perchè avrebbero sospettato facessimo parte di associazioni animaliste e ci avrebbero rifiutato le adozioni.

Questa perrera era peggio della precedente, le gabbie erano ancora più buie, piccole, i cani immersi nei loro escrementi, magri e stressatissimi.

Non badano al carattere dei singoli perciò spesso capita che i cani più dominanti feriscano a morte i più sottomessi e che se ne cibino.

Anche da quell'orrore siamo riusciti a portare via altre 5 piccole creature.

Che gioia vedere i loro occhi riaccendersi di speranza, e che dolore invece vedere quelli di chi non e potuto uscire da quella gabbia spegnersi di nuovo.

Anche questa volta i loro guaiti ci hanno seguito fino alla chiusura del cancello dietro di noi.

Ormai la giornata era al termine.

Nonostante la stanchezza, abbiamo caricato in camper gli ultimi cani che aspettavano a casa di Marga ed i gatti recuperati dalle varie colonie feline.

Là i gatti non sono assistiti come nelle nostre colonie, sono in preda delle intemperie, della fame, delle strade, della cattiveria della gente.

Un gatto è stato impalato pochi giorni prima vicino alla strada dove Marga gli portava da mangiare, probabilmente a lasciare intendere che la sua opera di bontà non era gradita.

Oltretutto, quando i randagi vengono recuperati dalla strada non restano nemmeno un giorno in perrera: vengono uccisi direttamente.

Di fronte a queste notizie abbiamo cercato di trasportare quanti più gatti possibile, sacrificando la loro comodità a favore del loro numero!

Un altro inatteso ma gradito compagno di viaggio e stato uno dei tantissimi gatti di Marga.

Nelle sere precedenti era stato investito da un auto e da una prima visita di Alan sembrava esserci un' emorragia interna con tanto di fratture alle zampe posteriori.

La clinica veterinaria presso la quale è stato visitato non aveva dato a Marga nessuna speranza di ripresa per questo gatto, ed il loro consiglio era l'eutanasia.

A detta di Alan era possibile tentare il viaggio e sottoporlo ad intervento in Italia.

Una buona dose di antidolorifici, terapie di sostegno e via! In partenza!!!

Il micio l'ha operato Alan nella giornata di ieri, sta già molto meglio, l'emorragia arrestata, la parete addominale che era lacerata dall' incidente l'ha ricostruita e ha già ripreso ad alimentarsi da solo!

Abbiamo gia' dato a Marga la bella notizia che tra le lacrime non finiva più di dirci quanto era felice.

Terminata la parte burocratica (microchip, passaporti e vaccinazioni antirabbiche necessarie al trasporto internazionale) siamo partititi alla volta di Parma.

Il viaggio di ritorno e stato stancante.

Abbiamo viaggiato di notte per evitare il caldo, i kilometri che avevamo davanti erano molti, ma noi eravamo felici.

I nostri piccoli eroi ci hanno mostrato tutta la loro riconoscenza: un viaggio pieno di baci, di abbracci, di sguardi dolci incredibilmente diversi da quelli visti nelle perreras.

Secondo noi hanno capito quanto stesse succedendo, sembrava sapessero che per loro è cominciata una nuova vita, felice e piena d'amore.

Vogliamo ringraziare in modo particolare le tante volontarie che al nostro arrivo in Italia sono state fantastiche.

Le abbiamo trovate, come da accordi, nei luoghi stabiliti per il ritiro dei cani e dei gatti.

Tutte quante hanno dato la massima disponibilità e si sono sempre dimostrate vicine alla nostra esperienza telefonando spesso e assicurandosi che tutto procedesse nel migliore dei modi.

Grazie di cuore a Nicla, Nadia, Gaia, Laura, Cristina, Anna, Nancy e Barbara. E naturalmente un grazie speciale a Claudia Conte, senza il suo aiuto nulla di tutto questo sarebbe stato possibile.

Speriamo di riuscire ad organizzare quanto prima un altro viaggio.

Ci piacerebbe che altri volontari si unissero a noi per riuscire a portare via da quella triste realtà il maggior numero di animali possibile.

Sarebbe davvero importante essere in tanti Alleghiamo le foto di alcuni dei cagnetti salvati, nell' immagine principale potete vedere il nostro LEONE.

Leone ha una malformazione al cuore, lasciarlo in perrera era impensabile, e cosi e entrato a far parte della nostra famiglia gia' numerosa (4 gatti, 1 cane e 3 conigli).
Benvenuto LEO


Alessia e Alan









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Old 30-12-2009, 09:00   #3
artax
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se ci pensate la Spagna ha sempre avuto un fondo costante di crudeltà, fosse esso rivolto verso l'uomo o verso gli animali. E' a dir poco preoccupante questa cosa e ancor di più il fatto che dopo diverse centinaia di anni la crudeltà è ancora insita in loro. Fa pensare!
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Old 30-12-2009, 09:38   #4
valentina
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mi ricordo di aver partecipato a più petizioni on line relative a fatti registrati in spagna, tra le quali una di due ragazzi che si sono visti sequestrare il loro cane dalle autorità e che non riuscivano più a riaverlo con continue minacce di sopressione

a me barcellona ad esempio piace tantissimo, adoro gaudì e l'idea di poter ritornare in quella città insieme a misha mi piacerebbe davvero molto, ma so che i cani - TUTTI i cani non sono ben visti!
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Old 30-12-2009, 10:17   #5
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En Espagne, les chiens errants, chiens que les propriétaires ne veulent pas ou plus sont emmenés dans une TUERIE. Les chiens atterrissant dans ces TUERIES n'ont pas ou très peu de chances d'en ressortir. Mis dans des chambres à gaz ou brulés on s'en débarrasse. C'est la visite d'une de ses TUERIES qui m'a amenée de venir à l'aide de ces animaux.

Imaginez-vous que vous rentrez dans un grand entrepôt qui ressemble à un de ces entrepôts ou l'on stocke des pièces de rechanges de voitures ou des légumes. Le plafond est très haut, très sombre, et il y a du béton du sol jusqu'au plafond.

Ce n'est pas l'endroit ou des animaux devraient vivre et surtout pas des animaux abandonnés, stressé, battus, qui cherchent désespérément un peu d'amour et une maison chaude et accueillante. C'est exactement dans cet endroit que les vies de ses animaux se terminent. Des chiens amenés ici par la protection des animaux OFFICIELLE d'Espagne. Ils rentrent dans cet enfer terrible. Et il n'y en a que quelques uns qui en sortent vivants.

Un jour, j'étais dans le comité de sauvetage. ( Il ya beaucoup de mystères qui tournent autour de ce bâtiment !! ). C'est une société à profit sponsorisé par 40 communes.

J'ai du le voir de mes propres yeux pour le croire. Croire que de tels endroits existent. Oui, j'ai déjà sauvé des chiens dans une SPA avec une salle d'attente propre, des enclos propres et un personnel agréable et souvent dévoué.

Ceci n'est pas un tel endroit !

A l'extérieur du bâtiment des boxes, un à côté de l'autre, bondés de chiens. TROP de chiens !

L'odeur me monte dans le nez, malgré que je me trouve à l'extérieur, sous le ciel bleu.

Les box à droite sont saturés de chiens de petites tailles, à gauche les enclos avec les grands chiens.

Personne ne sépare les femelles des mâles, chiens adultes ou chiots. Tous les chiens sont fourrés ensembles.

Dix minutes je suis restée devant un box ou un mâle maltraitait un chiot.

Personne ne regardait la scène, et moi, j'ai du me taire, sinon le management de cet enfer ne me permet plus de sortir ne fuse qu' un chien de là. Mais, il faut en sortir le plus possible.

Dans les boxes ou enclos il n'y a pas de couvertures, les chiens ne sont pas soignés, on ne les caresses jamais, on ne les promène jamais.





Mais le plus grand crime est que personne ne ce soucie de leur santé.

Pas de vétérinaire, pas de médicaments. Rien ! Si un chien tombe malade, ils tombent tous malades.

Allez-y et vous verrez comment on nettoie les enclos de temps à autre :
On entasse les boxes dans lesquels les chiens se trouvent l'un à côté de l'autre et ils les nettoient au Karcher. Vous sentez l'odeur des excréments des animaux qui leur attaquent la fourrure, les poils et le nez. Vous voyez le désespoir dans leur yeux, par ce qu'ils savent – même si leur vie en rue était dur a vivre – c'est cent fois plus grave de se retrouver ici et encore pire quand on les amène à l'intérieur du bâtiment.

Leur espérance de vie s'éteint, et ci il n'y a pas quelqu'un qui les sort de là bien vite il n'y a plus d'espoir, ni de pitié. Que du gaz !

Faites ce pas, entrez dans cet enfer si vous en avez le courage.

Il y a des chiens marqués par la maladie, et ceux qui ont un chip qui attendent que leur maître viennent les sauver en dernière minute. Les propriétaires, qui ne savent pas que leur chien qu'ils cherchent toujours va mourir de la façon la plus cruelle. Car les gens qui amènent ces chiens ici le font pour l'argent. Le reste ne les intéresse pas. Tant que les rues d'Espagne soient propres, qu'il n'y a pas d'animaux errants, ils reçoivent leur argent.

A l'arrière du bâtiment se trouve une pièce qu'une personne de bon cœur ne voudra jamais franchir. C'est la que se trouvent les grand enclos métalliques avec des murs solides pour qu'on ne voie pas les chiens. Ils reflètent la terreur. Ces enclos sont la fin. Les prisons desquelles on ne s'échappe plus. Les chambres à gaz. Les chiens le savent ! Et nous le savons aussi !





Et le manager de cet enfer me dis en souriant : vous savez, ici nous avons un va et viens constant !

Ca devient insupportable. Je suis obligée d'avoir un sourire sur mes lèvres pour pouvoir sauver un moins quelques uns de ses chiens.

J'aimerais les sortir tous de là. Mais il n'y a que peu de familles d'accueils et des gens prêts à s'occuper d'une de ses pauvres créatures.

On me permet de prendre le chiot qui s'est fait maltraité par le mâle. Je l'amène plus tard chez un vétérinaire. C'est une femelle et elle n'a que 10 semaines.

Et ce n'est pas la seule dans c'est murs de l'horreur à vivre ce cauchemar.

Elle est assise dans ma voiture, choquée !

Je peu prendre un autre chien qui me lèche les doigts à travers les barreaux.
Il n'a que 8 semaines !
Il se blottit contre moi pour que je ne change plus d'avis, il me donne des bisous en espérant que je ne le ramène pas dans cette cage.




Je ne peu plus rien supporter aujourd'hui !
Mais dans quelques semaines j'y retournerais.

J'ai peur de voir les chiens que je laisse derrière moi dans quelques semaines. Dans quel état seront-ils ?

Mais aujourd'hui je ne peu plus rien faire à part d'être heureuse d'avoir sauvé deux âmes.
Deux qui sont sortis de l'enfer. Deux autres suivront !
Cela parait si peut ! Trop peut !

Vu les conditions effrayantes et vu le manque de soins médicaux dans cette Perrera l'histoire ne se termine pas là.
Les deux chiots ont des infections, la diarrhée et ils sont déshydratés. Ils doivent passer du temps dans une clinique vétérinaire.

Mais quand ils sortiront ils pourront commencer leur vie et vivre la vie de tout autre chiot de leur âge.
Jouer, avoir de la bonne nourriture, de l'eau fraiche et propre et un bon lit (pourquoi pas celui d'un humain :-))

Tout ce que nous souhaitons pour nous même !

En plus, il y a tous ces chiens jettés tout simplement par-dessus les grilles de notre refuge en Espagne et les chiens sauvés en dernière minutes parce que les propriétaires veulent s'en débarrasser. Jetés dans une poubelle, jetés dans un sac noué dans un fleuve, abandonnés dans un puis avec leurs jeunes ....... Tous ses chiens que nos partenaires du refuge de Cuenca sauvent et soignent pour leur donner la chance de vivre tout simplement.

Vous comprenez-maintenant pourquoi nous aidons les chiens de l'ancienne Perrera de Cuenca ?

Nous y mettons tout notre coeur ! Et vous ? Pouvons nous compter sur vous ?

Brigitte et son équipe des petites pattes oubliées.


Rex à 1 an, sorti de la Perrera en mars 2008





Nabiki, sauvé des mains du propriétaire qui voulait la noyer avec deux de ses frères à 3 mois.




Scarlett à 3 mois. Jetée dans un puits et sauver par notre équipe en Espagne




Triston, jeté par dessus d'un grillage d'une Perrera, la pate arrière cassée.





Et puis il y a les GALGOS, ce sont les plus malheureux d'entre les chiens malheureux en Espagne.

Les "bons" chiens, selon les galgueros, leur propriétaires, auront la chance d'être pendu haut, pour une mort rapide, par ce que la tradition de veut ainsi.

Mais lorsque un galgueros décide que son chien n'a pas bien accomplit son travail, pour laver son soit disant honneur au nom de la soi-disant tradition il va trouver sans cesse de nouvelles méthodes de tortures.

Nous allons vous épargner les photos que nous avons trouvé sur un autre site qui protège ces pauvres bêtes, mais voici quelques méthodes approuvés par la ligue es galgueros :
  • pendu les pattes arrières encore sur le sol, pour mettre des jours à agoniser
  • jetés dans des ancien puits
  • tiré derrière une voiture sur des kilomètres
  • des coups de sabre pour couper au moins deux pattes (l'animal, tellement fidèle, craindrais sinon a revenir)
  • Injections de produits toxiques
  • Coups de couteaux dans les artères
  • Brûles vifs à l'essence
  • Et beaucoup d'autres méthodes qui ne peuvent provenir que d'esprits perturbés et malades !
C'est pour ses chiens des Parreras, les chiens abandonnés d'une manière cruelle par leurs maitres et ces pauvres Galgos que nous avons créé notre asbl.

Ce sont nos partenaires en Espagne qui leur ont ouvert des refuges et nous essayons de leur trouver une nouvelle famille en Belgique, au Luxembourg en France, en Suisse etc...

Les bénéfices de vos dons et affiliations servent aux frais de vétérinaires, au voyage dans leur pays d'accueil et si nécessaire à leurs médicaments.

Pour l'amour de tous ses chiens oubliés nous vous demandons votre aide !

MERCI !
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Old 30-12-2009, 16:55   #6
davide.c
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Originally Posted by artax View Post
se ci pensate la Spagna ha sempre avuto un fondo costante di crudeltà, fosse esso rivolto verso l'uomo o verso gli animali.

Fa pensare!
molto ot,ma è il caso:

che ci sia qualche componente truce nella cultura spagnola di decenni fa,ci sta,però i 10.000 morti tra il 1980 e il 1990,solo x mafia,in sicilia(in giro sul web ci son dati del genere)li abbiamo avuti NOI,non LORO

roba del genere in spagna non è successa..ne altrove...quindi ci andrei piano con certe generalizzazioni

e poco giova tirare in ballo Barcellona(che è in Catalogna,dove vorrebbero esser indipendenti,mo vè..)visto che il resto della spagna,paesi baschi esclusi,è un po piu indietro ,vedi anche alla voce benessere animale
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Old 30-12-2009, 19:23   #7
artax
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molto ot,ma è il caso:

che ci sia qualche componente truce nella cultura spagnola di decenni fa,ci sta,però i 10.000 morti tra il 1980 e il 1990,solo x mafia,in sicilia(in giro sul web ci son dati del genere)li abbiamo avuti NOI,non LORO

roba del genere in spagna non è successa..ne altrove...quindi ci andrei piano con certe generalizzazioni

e poco giova tirare in ballo Barcellona(che è in Catalogna,dove vorrebbero esser indipendenti,mo vè..)visto che il resto della spagna,paesi baschi esclusi,è un po piu indietro ,vedi anche alla voce benessere animale

.... potrei sommergerti di statistiche... ma sono clemente...
ti dice niente, non so popoli sud americani????
oppure... inquisizione spagnola????
oppure... terrorismo basco?????

e non vado avanti. Non so se tu sia Italiano di nascita o spagnolo di nascita, ma sinceramente mi sono rotta di venire sempre azzittita con la storia della mafia!! in Italia ci sono molte cose che non vanno, ma di certo non siamo peggio di tante altre realtà che vivono vicino a noi, compresa la civilizzata Spangna, che ripeto a benessere di animale fa schifo, e non parliamo del resto che ha fatto al genere umano!! invi comprese civiltà che seppure con i limiti che presentavano (cannibalismo e sacrifici) non dovevano in nessun modo essere sterminate!

ripeto e per chi è sensibile di orecchie mi perdoni, la Spagna ha una base di cruenza che a ME spaventa e fa riflettere!!
e sottolineo a ME, nessuno mio caro ti obbliga a leggere i miei post, ma non dirmi che mi devo vergognare e stare zitta perchè noi abbiamo la mafia!
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Old 31-12-2009, 01:19   #8
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ragazzi, sapete che in Italia sono 800.000 cani randaggi e 160.000 in canili fa un milione... non credo che siamo molto piu avanti... non parliamone dei canili lager anche in nostro paese... Sto proprio in questi giorni denunciando un posto proprio qui in Trentino dove vivono piu (non si sa quanti)di 40 cani chiuse in una vecchia stazione ferroviaria senza finestre acqua luce o altro, gustodita di una persona malatta di mente, e ogni mese circa troviamo cani morti sui benari... Ora mi sono personalmente preso il impegno di andare a fondo di questa storia, perche nessuno interviene.. vi tengo al corrente... Lunedi sono di nuova alla forestale....
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Old 31-12-2009, 01:31   #9
wildwolf
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Davide ti posso assicurare, che in spagna i cani hanno tutt altro che una vita facile.. mia sorella vive nei paesi baschi, e ha un cane... e so come stanno le cose li.... Poi io sono animalista e resto animalista, difenderò sempre loro, e come artax non mi interessa il passato politico per le mie idee animalste....

Sè vuoi, tu pensi alla Mafia, e noi ( o almeno io ) penso a gli animali...

E credi mi anche loro hanno loro scandali, forse ancora peggio...
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Old 31-12-2009, 01:32   #10
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.... potrei sommergerti di statistiche... ma sono clemente...
ti dice niente, non so popoli sud americani????
oppure... inquisizione spagnola????
oppure... terrorismo basco?????

e sottolineo a ME, nessuno mio caro ti obbliga a leggere i miei post, ma non dirmi che mi devo vergognare e stare zitta perchè noi abbiamo la mafia!

ehi calmamica era una critica,eran considerazioni!mica ho detto che devi star zitta,figuriamoci,qua sopra abbiam dibatutto di tutto!

la mia non era una difesa del suolo patrio,figuriamoci,e molto meglio far autocritica che far come gli americani che certe cose non le studiano proprio(della loro storia,dico)

non ho origini ispaniche

volevo dire:la spagna ha smesso di esser dittatura nel '75..mica nel '45...e cmq da allora han fatto mediamente passi da gigante,a livello sociale è uno dei posti mentalmente piu aperti d'europa,(OGGI,dico)

che sul benessere animale poi ci si un po da lavorare,beh,nell interno del paese profondo,ok,ci sta

ma partivano da condizioni pure piu sfortunate delle nostre,non viceversa
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Old 31-12-2009, 01:43   #11
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IL CENSIMENTO DEI CANI. IN CALO GLI ABBANDONI. ORA FIDO SI ADOTTA.
Dimezzato il malcostume dell’estate.

Roma. È stato l’anno dei mancati abbandoni. Per la prima volta negli ultimi dieci anni il numero dei cani lasciati per strada dai legittimi proprietari è, infatti, diminuito in modo sensibile. Il 21,6% in meno nell’arco del 2009. Quasi la metà (48%) nei mesi cruciali, tra giugno e settembre, il quadrimestre maggiormente a rischio per i quattro zampe piazzati in famiglia. Un fenomeno rilevante non solo per la sofferenza risparmiata a tanti animali, ma soprattutto perché è il riflesso di una diversa cultura degli italiani nei confronti di chi abbaia e scodinzola. Questa, almeno, è l’interpretazione di Pasqualino Santori, presidente del Comitato di bioetica per la veterinaria: «È il risultato del grande impegno della nostra categoria. Abbiamo spiegato alla gente l’importanza del benessere animale. Non ci siamo limitati a fornire servizi. Abbiamo insistito sulla prevenzione di comportamenti crudeli come può essere disfarsi di un essere che non può reagire. Soprattutto è stato importate avviare le famiglie verso scelte giudiziose per quanto riguarda l’acquisto di cuccioli». I dati sugli abbandoni sono stati raccolti dall’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) con un censimento in 100 canili. In un anno sono stati ricoverati quasi 2 mila trovatelli in meno (erano 8.940 nel 2008 e sono scesi a 6.984). Restano indietro alcune Regioni del centro-sud, in testa il Lazio dove invece si è assistito ad un incremento del 13%, segno di una politica sul territorio poco attenta. Ad essere messi fuori dalla porta sono i meticci di taglia media, il 60%, seguiti da un 12% di rappresentanti di razze che erano catalogate nella lista nera perché pericolose, a cominciare dai pitbull (4%). Infine, un 24% di grosse taglie e cani da caccia. Con minore facilità ci si sbarazza dei piccoli. Un altro elemento positivo: chi volta le spalle al suo amico fedele preferisce legarlo al cancello di un rifugio piuttosto che lasciarlo per strada, condannandolo al triste destino del guard rail. La popolazione di randagi resta comunque nutrita: circa 800 mila girovaghi. Nel 40% dei casi la diminuzione è frutto di iniziative: campagne di prevenzione, chippatura obbligatoria che rende dunque rintracciabile il responsabile del tradimento e crescita culturale dei proprietari che ha portato ad un aumento delle adozioni consapevoli. Secondo il presidente di Aidaa, Lorenzo Croce, alla base del cambiamento, in atto almeno da un paio d’anni ma più evidente nel 2009, vanno rintracciate cause estemporanee. La crisi economica ha accorciato, se non del tutto cancellato, le vacanze estive di molte famiglie che così non si sono trovate di fronte alla necessità di mollare l’impegnativo fardello. Ha contribuito infine l’aumento di strutture alberghiere e centri attrezzati per ospitare cani e gatti. Il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, è soddisfatta con riserva: «Bene la flessione. Dobbiamo però arrivare ad abbattere il fenomeno. La politica del microchip obbligatorio è stata fondamentale, una svolta. Occorre insistere con la sterilizzazione. Le Regioni devono insistere nella lotta al randagismo visto che ricevono fondi specifici». Per la prima volta è stato creato un tavolo tecnico sulla veterinaria che coordina le iniziative anti-randagismo.
(M. De Bac)


I NUMERI.

1.650 → sono i Comuni che non hanno un canile comunale o una convenzione con una struttura privata o con un’associazione per il ricovero di cani.

1.200 → sono i Comuni che non dispongono di un servizio per il recupero dei cani randagi.

12.000 → sono i cani usciti dai canili per essere adottati nell’anno 2009. Sono circa 2.000 in più rispetto al 2008.

150.000 → sono i cani presenti complessivamente nei canili italiani.
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Old 31-12-2009, 01:59   #12
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ragazzi, sapete che in Italia sono 800.000 cani randaggi e 160.000 in canili fa un milione... non credo che siamo molto piu avanti... non parliamone dei canili lager anche in nostro paese...
A me, invece, pare che sotto questo aspetto, l'Italia sia avanti eccome : qui la soppressione NON è legittimata dalla legge, e non può essere usata come mezzo per ridurre e contenere il randagismo, NON è qualcosa di istituzionalizzato.
Non puoi mettere sullo stesso piano i canili lager -situazioni aberranti e mostruose, realizzate da criminali per soddisfare i propri interessi- ed avversate dalla nostra legge, con le perreras previste, autorizzate, legittimate e sostenute dalla leggi vigenti in Spagna.
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Old 31-12-2009, 02:27   #13
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Sicuramente non voglio mettere a lo stesso piano questo, voleva fare riflettere sè abbiamo davero tutto a posto, per permettersi andare in spagna salvare i cani, abbiamo da salvare 800.000 cani da salvare qui, dall pericolo di auto, fame, freddo, cacciatori, malattie e deliquenti...

In Spagna lo sopprimano qui lo lasciamo morire per strada di fame... non credo cè moltissima differenza.. lora aspetta sempre la morte...
La differenza è la autorizzato e questo molto grave, qui come il solito si fa finta di non avere il problema, scrivendo che sono meno cani portati nell canili, quindi il problema sta minuendo, e questo una falsa realta....

1 000 000 cani senza casa, mi sembra gravissimo... tutto li...sopratutto pensando quanti cani saranno questi 800 000 randaggi fra due anni... mi sembra strano che questo nummero non sta aumentando prendendo in considerazione la meta sono femmine e faranno una cucciolata al anno....????? Dove finiscono gli altri? E pura matematica....e poi sono stati adottati SOLAMENTE 12 000 !!!!!! di 150 000 ....

Poi sono canili Lager subvenzionati delle publice amminisatrazioni, non solo quelli dei privati deliquenti, quando sono andati controllare nei canili prime dell assalto dei cani ai turisti questo estate....in quei canili, nessuno, quanti cani sono morti li... Non sappiamo e non sappiamo mai...ma sono stati aggrediti animalisti solo perche volevano portali da mangiare...
Certo Italia fa sempre belle leggi, ma sè non vengono applicate, cosa servono...?

Poi la soppressione viene praticato anche qui.... vado cercare alcuni link... prossimo anno però....legale o non, purtroppo viene fatto...
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Old 31-12-2009, 02:38   #14
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“PROGETTO PERRERAS”
Il progetto perreras nasce dai tristi racconti di Claudia Conte, un’amica che collabora con l’associazione Amicicani.

I suoi viaggi in Spagna ci hanno portato a conoscenza delle carenze umane presenti oltralpe, le quali incontrano in un misero connubio un sistema legislativo pressappochista.

A tutela degli animali da compagnia, infatti vi è solo una legge, la Legge 32/2007 del 7 novembre 2007, che tuttavia non disciplina espressamente il tema degli animali d’affezione, bensì, la cura degli animali nel loro sfruttamento, trasporto, sperimentazione e soppressione.

C’è solo una disposizione addizionale, un comune denominatore, che il Governo vanta come uno strumento efficace, mentre le competenze in tale ambito vengono demandate alle varie Comunità Autonome.


Tutte, meno la Cataluna, hanno optato per la soppressione degli animali ricoverati nelle perreras, dopo un lasso di tempo variabile.

In un contesto sociale declinato dagli eventi politici ed economici degli anni passati, è estremamente comune che tali disposizioni vengano ignorate, senza che nessuno promuova la loro applicazione e difenda il diritto alla vita degli animali “di nessuno”.

Con questo viaggio abbiamo voluto vedere con i nostri occhi che le letture ed i racconti circa le perreras corrispondessero al vero.

Così è stato. Abbiamo frequentato più canili nella regione di Valencia, trovando ambienti malsani, igienicamente ed umanamente devastati dalla indifferenza dei gestori.

Non si creda che chi frequenta un canile debba essere necessariamente amante degli animali.

In queste realtà la povertà si sposa con l’ignoranza ed il tornaconto ricavato dalla vendita degli animali “di razza” e le sovvenzioni statali sono spesso un motivo valido per occupare le perreras.

Chi ci rimette, come troppo spesso accade, sono loro, i cani ed i gatti.

Le eutanasie sono l’aspetto più inquietante della questione.

Rappresentano una forma di controllo della popolazione canina e felina, una sorta di lotta al randagismo, dal momento in cui non esistono campagne di sensibilizzazione alla sterilizzazione.

In più, l’assenza dei Veterinari dalle perreras è una costante, perciò esse vengono praticate senza la giusta causa e con metodiche a dir poco barbare.

L’assenza di un servizio sanitario veterinario fa sì che gli animali soffrano di patologie estremamente comuni ma altrettanto dolorose, come banali diarree parassitarie.

Vedere cuccioli ricoperti di feci sfilare spaventati sotto le gambe degli operatori indifferenti stringe il cuore.

Percepire la tristezza ed il dolore negli occhi di quanti “aspettano” completa la nostra tristezza.

È stato un viaggio molto toccante del quale potremmo parlare commossi per ore.


Crediamo però che sia importante vedere per capire, vi assicuriamo che un loro sguardo vale 1000 parole.

È un invito a chiunque avesse la possibilità di venire con noi alla prima occasione utile, aiutandoci a salvare quanti più animali possibile ed a portare un po’ del nostro amore per la vita a chi manca.

Molti cani e gatti hanno trovato la felicità grazie a chi si è reso disponibile ad adottarli od ospitarli.

La sensazione è che se solo in 2 abbiamo potuto regalare tanta gioia ai nostri amici 4 zampe chissà cosa potremmo fare se in tanti fossimo uniti in quest’impegno, magari sfruttando l ’occasione per fare una
“vacanza” diversa come è stato inizialmente per noi.


Alan Risolo

medico veterinario
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Old 31-12-2009, 02:43   #15
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Poi la soppressione viene praticato anche qui.... vado cercare alcuni link... prossimo anno però....legale o non, purtroppo viene fatto...


http://www.enpa.it/it/animali_e_legge/Legge_281.html
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Old 31-12-2009, 02:58   #16
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Conosco la legge... ma purtroppo ---come scritto --- la realtà e diversa.....
Premio molto tuo impegno e come gia scritto ho la mia sorella in spagna e so come la situazione li... Non contesto assolutamente nessuna iniziativa per salvare qualsiasi animale.. Vorrei solo tutti riflettono e non si fanno intrappolare dell pensiero che qui non cè sofferenza da combattere... Come gia scritto sono attivo, davanti la mia porta... Questo alcune volte puo portare altri problemi da come aiutare in lontananza ( non mi riferisco a te, parlo in generale... come esempio non vedono il vicino in povertà. ma offrono soldi alla chiesa, pur di non dover prendere posizione...) prendere posizione non è sempre facile, credo tu da attivista lo sai...
Sono dalla tua parte... credimi...
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Old 31-12-2009, 03:02   #17
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IL MASSACRO DI ANIMALI IN SPAGNA

In Spagna i randagi - cani e gatti - vengono ancora accalappiati e rinchiusi nei canili, le perreras.

Si tratta di luoghi orribili, veri e propri lager sovraffollati e sudici, in cui i randagi vengono stivati in attesa della morte.

In Spagna, infatti, vige ancora la soppressione, e per gli animali che dopo dieci giorni non vengono reclamati o riscattati da nessuno c'è un'iniezione letale o la camera a gas.

Per la legge spagnola i cani appena accalappiati hanno il destino segnato e dopo 10 giorni vengono barbaramente uccisi con una iniezione direttamente dentro al cuore.

Per tenerli fermi durante questa operazione vengono praticamente impiccati ad un chiodo al muro, il tutto ovviamente senza un briciolo di anestesia!!

Il proprietario della perrera offre l'alternativa della pensione a 3 euro al giorno, con chiare finalità di lucro, altrimenti inizia a sopprimerli a 15 alla volta ... e la legge é dalla sua parte!!

Chi non si riesce a salvare finisce nella mole di cadaveri che ogni giorno macchiano la vergogna della Spagna: si tratta di soppressioni legali, incentivate dai comuni, si tratta di cani SANI, si tratta di cuccioli spesso.

6 TONNELLATE DI CADAVERI DI CANI E GATTI IN UN ANNO SOLO A MADRID L'ANNO PASSATO, tutti frutto di soppressioni!!






IL MASSACRO SPAGNOLO E LA LEGISLAZIONE
di Claudia Conte

Moltissimi di voi, giustamente, mi chiedono contro cosa lottare quando vedono le mail che mando. Cosa consente in Spagna questo massacro? Cosa succede?

Ho quindi elaborato un quadro legislativo spagnolo in merito alla "tutela" degli animali d'affezione. Leggete bene, guardate le immagini, e poi, commentate e diffondete pure fino all'ultimo angolo dell'inferno...

Vi è solo una legge, la Legge 32/2007 del 7 novembre, che tuttavia NON disciplina espressamente il tema degli animali da compagnia e affezione, bensì, el cuidado de los animales, en su explotación, transporte, experimentación y sacrificio, la cura degli animali nel loro sfruttamento, trasporto, sperimentazione e soppressione.

Vi è solo, per gli animali d'affezione, la seguente disposizione addizionale, che il governo vanta come uno strumento efficace.

La competenza in tale ambito viene demandata alle varie Comunidades Autonomas, le quali TUTTE, meno la Cataluna, hanno optato per la soppressione degli animali ricoverati nelle perreras, dopo un lasso di tempo, no scusate...di GIORNI variabile.

Per una legislazione specifica in merito all'ambito degli animali da compagnia e affezione si rimanda alle diverse Comunità autonome; sarebbe un materiale infinito, giacchè ognuna ha le proprie norme, spesso non armoniose o discordanti con le altre.

IL PSOE, CHE DURANTE LE ELEZIONI AVEVA PROMESSO UNA LEGGE DI PROTEZIONE ANIMALE, NEL GENNAIO 2009, PER VOCE DEL PRIMO MINISTRO ZAPATERO, HA ESPRESSO IL SUO PARERE NEGATIVO, DICENDO CHE NON E' DI SUA COMPETENZA, BENSI' DELLE COMUNIDADES AUTONOMAS.

I minimi comuni denominatori delle legislazioni delle varie Comunidades, ad eccezione della Cataluna, a mio avviso, saltano alla vista e sono sicuramente la mattanza degli animali ricoverati nelle perreras e i giorni a loro concessi, che sono variabili a seconda delle Comunidades.

La vergognosa prassi, la messa in pratica di questa legislazione, è già di per sè fortemente carente.

Nelle perreras poi, sovente, non c'è il minimo controllo sui metodi della mattanza.

Per farvi un esempio: quando io e un'altra volontaria, Elisa, siamo state in una tristissima perrera a Sevilla, nel tardo pomeriggio, ci avevano avvisate della presenza di una cagnolina che il proprietario aveva lasciato per la soppressione.

Furono vani i miei tentativi di salvarla, il proprietario della perrera non me lo consentiva.

Qualche minuto più tardi ho chiesto all'impiegata quando sarebbe venuto il veterinario per poter mettere i chip ai cani che avevo prenotato (obbligatorio in questa perrera, e ogni chip costa 50 euro).

Lei e il proprietario mi hanno risposto che il veterinario non sarebbe venuto fino alla settimana seguente, ma che però avrebbe potuto inserire i chip il proprietario della perrera, altrimenti avrei dovuto anche pagare l'uscita del veterinario (salvare dei disperati mi è costato 600 euro!!!).

MORALE: IL VETERINARIO NON SAREBBE ANDATO LA' FINO ALLA SETTIMANA SEGUENTE. IL GIORNO DOPO ELISA ED IO TORNIAMO IN PERRERA, MA LA CAGNOLINA PERO' ERA GIA' MORTA. L'AVEVA UCCISA IL PROPRIETARIO DELLA PERRERA, PERCHE' IL VETERINARIO NON SI ERA MAI RECATO SUL POSTO.

La non persecuzione dei colpevoli di reati di MIGLIAIA di cani e gatti mutilati, seviziati, torturati, violentati, uccisi in perrera con paralizzanti come il MIOFLEX - che provoca una morte lenta e cosciente, una paralisi in piena coscienza - buttati in fosse comuni, impalati, inforcati, impiccati. Vi riporto una serie di casi. Casi, alcuni, che sono stati ARCHIVIATI.

La totale mancanza di promozione delle adozioni degli animali ricoverati nelle perreras, i quali vivono durante i giorni loro consentiti, senza misure veterinarie, nessuna profilassi, nessuna cura, sterilizzazioni ZERO.

Chi adotta deve spesso pagare un importo discrezionale, che decide il proprietario della perrera.

I cani e i gatti arrivano spesso feriti, in quel caso non vengono curati, ma direttamente uccisi.

I cani e gatti possono essere lasciati dalle stesse famiglie per essere soppressi, a prescindere dalla loro età e stato di salute.

La prassi, per i comuni che non hanno convezioni con perreras, di uccidere i cani direttamente in mezzo alla strada per mano del veterinario del paese.

Famoso il cane del povero Pancho, mastino torturato e poi assassinato dal veterinario di Aguilar de la Frontera, Cordoba, insieme alla sua giovane amica:


Ma come vengono punite queste infrazioni? vi rimando al Codice Penale, Articolo 337.
Coloro che maltrattano con accanimento e ingiustificatamente animali domestici causandone la morte o provocandone lesioni che producano un grave danno fisico saranno puniti con la pena a prigione da 3 mesi a 1 anno e inabilitazione speciale da uno a tre anni per l'esercizio di professione o commercio che abbia una relazione con gli animali.
PECCATO CHE:

Per le pene non superiori ad 1 anno (ed è questo il caso) il reo, se non ha precedenti penali, non va in carcere. La pena si tramuta in multa. Le multe sono generalmente di 6 euro al giorno, per il numero di giorni previsti dalla pena, ma qualora il reo non possa sostenerla, la multa viene diminuita di molto.

Inoltre l'applicazione pratica della pena prevede innazitutto un processo e sovente i giudici non riconoscono tali fatti con la dovuta gravità.
La discrezionalità nell'attribuire ad una pratica l'aggravante dell'accanimento è davvero poi poco utile ai malcapitati animali, in una cultura come quella spagnola in particolare.

Veniamo ora agli esempi concreti, a solo alcuni, pochissimi tra migliaia di casi impuniti che fanno vergognare di essere umani:

2008. VELA: cagnolina bruciata con acido a Güimar, (Canarie), seviziata con una lama e torturata fino quasi a morire, è sopravissuta miracolosamente, l'associazione difesa animali locale ha denunciato il caso, ma il giudice di Güimar , nelle isole Canarie, ha ritenuto opportuno archiviare il caso senza investigazione. Si è organizzata una raccolta firme, perchè il Comune non si è mai pronunciato, nonostante la pressione internazionale: http://www.tenerifeenlinea.com/firmas.php

2008. REGINA: Dolcissima mastina che viveva nella associazione protectora Ribercan, a Carcaixent, Valencia. Torturata da degli sconosciuti che si sono recati nelle installazioni, sodomizzata con vari oggetti che le hanno praticamente lacerato fino a squarciarle l'ano, legata e poi morta per le bastonate ricevute, che l'hanno fatta agonizzare in un mare di sangue.

2009: Cane entrato con la mandibola rotta che gli impediva di nutrirsi nella perrera de los Barrios. La perrera de los Barrios è proprietà di un tal Placido, lo stesso signore proprietario della perrera di Puerto Real, dove hanno ammazzato i cani del nostro connazionale Simone Righi (che li aveva lasciati nella parte "pensione" della struttura). Dietro sua denuncia le indagini hanno portato alla scoperta di enormi torture per i cani e gatti randagi ivi rinchiusi: soppressioni massive prima dei giorni loro consentiti, mattanza eseguita con paralizzante neuro muscolare MIOFLEX, che paralizzava lentamente e in piena coscienza i cani e i gatti, in atroci sofferenze: qui il video:

Il giudice non ha ritenuto il proprietario della perrera colpevole, solo i veterinari. Placido continua felice i suoi affari.

Ci sono migliaia di cani che entrano nelle perreras spagnole agonizzando. Sono stati spesso investiti o massacrati.

La prassi comune è non prestar loro soccorso e sopprimerli direttamente: i metodi spesso sono il soffocamento, le botte, lo strangolamento, IO NON HO MAI SAPUTO DI CONTROLLI SANITARI CIRCA LE PRATICHE DELLA MATTANZA, E L'UNICO DEL QUALE SONO A CONOSCENZA NON HA PORTATO A NULLA.

2009: uno dei tanti gatti scuoiati per le strade spagnole, in particolare questo a Guadalajara, le volontarie sono arrivate che ancora respirava, ma è morto poco dopo addormentato da loro. Il tutto senza seguito.

2008: Jaime Ferrero, giovane militante del Partido Popular, dal quale è stato espulso, uccide decine di gatti e diffonde le foto del massacro, secondo voi la legge insulsa di protezione animali renderà giustizia a chi ha perso la vita? questo il filmato:


2009: Altro gatto barbaramente torturato in piazza San Marcos sotto gli occhi di tutti. I 2 minorenni sono rimasti impuniti.

2009: Riscatto di uno dei migliaia di cani che in Spagna vivono a catena, lo yorky in questione ha subito danni permanenti, a causa dei suoi 4 anni costretto ad un catenaccio che pesava più di lui. Sempre sotto gli occhi di tutti.

2009: la cagnetta Sole che un gruppo di volontarie curavano e accudivano, fino a che le hanno sparato, Sole vive con 3 zampe ora. Nessun colpevole identificato.

2009: Murcia, delle volontarie scoprono un pastore belga a catena, stava agonizzando per una zampa amputata non si sa come e da chi, il tutto sotto gli occhi di tutti. Nessun seguito.

2008: Angel, cane torturato con tentato strangolamento e impiccagione, Dio solo sa come si sia salvato..

Nasce proprio per cambiare la legge spagnola in merito alla tutela degli animali la lotta di Lida Espana e di altri moltissimi volontari italiani (come le splendide Patrizia e Laura).

Non possiamo tollerare uno scempio simile, nel 2009. In piena Europa. No.

Sono a disposizione per ogni quesito.


Claudia Conte – Lida Espana
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Old 31-12-2009, 03:14   #18
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Originally Posted by wildwolf View Post
Vorrei solo tutti riflettono e non si fanno intrappolare dell pensiero che qui non cè sofferenza da combattere...

Sono dalla tua parte... credimi...
Lo so.
Vale per entrambe le cose che hai scritto.
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Old 04-01-2010, 20:23   #19
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Default Realta Italiana 800.000 randaggi...!

La Legge proibisce la eutanesia, ma lo lascia morire lentamente... (per me non cè molto differenza...)

03 dicembre 2009

L'INFERNO DEI CANI A MOLFETTA



Carcasse di cani morti che non vengono mai rimosse, fantasmi di cani vivi ancora per un po', ma senza pelo, malati, destinati a soccombere al primo inverno.
Non è uno sperduto lembo di terra in una zona depressa del mondo, è la zona industriale attigua a un centro commerciale di Molfetta, ridente cittadina protesa sul mare in provincia di Bari, Italia.

La sopravvivenza di questi animali è affidata a quei pochi che portano loro qualcosa da mangiare, e qualche antibiotico per tamponare la febbre. Perfino Fabio e Mingo di Striscia la Notizia si sono occupati del caso, chiamati dai cittadini che vorrebbero trovare una soluzione dignitosa per questi animali.

Ma oltre alle malattie e alla fame i cani devono sopportare anche la posizione ostile del Comune, che probabilmente non ritiene che sia il caso di toglierli dalla strada e dare loro un rifugio. Affermano che stanno lavorando da molto tempo alla questione, ma le carcasse non va a toglierle nessuno. Mille scuse per trovare una spiegazione a una situazione evidentemente consolidata, tra cui la mancanza di spazio in strutture sanitarie, e nessuna volontà di trovare una soluzione alternativa, come potrebbe essere per esempio l'affido in strutture di Comuni limitrofi.
Anzi, siccome nella zona vige l'abitudine di reintrodurre gli animali sterilizzati e microchippati in libertà, sembra di capire che poi rischino di finire come in queste foto.
Così risponde infatti il Comune di Molfetta alle richieste di intervento giunte da molte parti d'Italia :

MOLFETTA. Randagismo: il comune fa chiarezza
Scritto da Ufficio Stampa Comune di Molfetta
Giovedì 12 Novembre 2009 13:12

Molfetta- "Non serve il clamore suscitato dalle televisioni per scoprire il fenomeno del randagismo: conosciamo molto bene il problema e ci stiamo lavorando già da molto tempo con significativi successi e nonostante le tante difficoltà e resistenze". L’assessore Giacomo Spadavecchia fa chiarezza attorno al fenomeno dei cani randagi presenti nella zona industriale e in alcune zone del centro.

"Il Comune di Molfetta – spiega l’assessore – investe ogni anno 300 mila euro per mantenere efficiente un sistema composto da diversi canili. Interveniamo, inoltre, con azioni di prevenzione effettuate sul campo (prima fra tutte, la sterilizzazione) e puntiamo a soluzione capaci di contemperare la tutela della salute di questi animali con la sicurezza dei cittadini e con il decoro ambientale. Talvolta, però, il nostro lavoro deve tener conto anche delle diverse istanze che emergono durante i tavoli di concertazione cui partecipano altri soggetti interessati al problema".
I dati reali dicono che il Comune possiede un canile sanitario dove settimanalmente vengono effettuate microchippature e sterilizzazioni da parte della ASL di tutti i cani accalappiati; un rifugio che ospita ad oggi 180 cani; una zona a stabulazione libera che ospita 110 cani; un canile in affidamento all’associazione “Progetto Vita” che ospita 130 cani.

Le spese annue sostenute solo per il mantenimento di questi animali ammonta a 300.000 euro. Tutte le strutture comunali sono al momento sature e non permettono il ricovero di ulteriori animali. Del resto, i cani randagi attualmente presenti nella zona artigianale, nella zona ASI e in alcuni quartieri della città, sono animali che vengono reimmessi sul territorio (in base a quanto previsto dalla legge regionale n. 26/2006) con autorizzazione del sindaco e previo nulla osta sanitario della ASL che ha il compito di certificare l’avvenuta sterilizzazione e microchippatura di ogni singolo animale, nonché il buono stato di salute e la mancanza di aggressività.

Secondo gli esperti del settore, infatti, la reimmissione in libertà dei cani randagi sterili è una forma di “lotta biologica” al randagismo, nella misura in cui disincentiva nel medio termine la presenza sul territorio di nuovi cani fertili e ne impedisce la loro riproduzione.

"Il vero problema legato al randagismo è l’abbandono dei cani da parte dei privati" aggiunge l’assessore Spadavecchia. "Fino a quando continueranno questi gesti di inciviltà, il problema non potrà essere risolto del tutto". Anche a Molfetta si stima che siano ancora tanti coloro che, in possesso di un cane, non provvedono alla obbligatoria iscrizione all’anagrafe canina. Che il fenomeno dell’abbandono sia rilevante (favorito forse anche dall’estensione della zona Asi) è testimoniato anche dal fatto che spesso vengono ritrovati in strada cani adulti non microchippati, nonché cucciolate intere abbandonate nei parcheggi dei centri commerciali o, nel peggiore dei casi, nei cassonetti.

L’abbandono di un animale è un reato perseguibile penalmente e l’amministrazione comunale sta approntando una campagna di sensibilizzazione tesa a favorire la microchippatura gratuita dei cani di proprietà non ancora in regola con l’iscrizione all’anagrafe canina. L’intervento precederà una serrata azione di controllo e denuncia di coloro che non abbiano ancora registrato i propri animali.


Sindaco di Molfetta(Ba)

Avv. Antonio Azzollini


PS.: vorrei salvare tutti cani, ma finche la legge non sta dietro ai proprietari di controllare i microchip e la provenienza , con multe Salatissime, dopo la seconda volta che un cane scappato (con quale si mantiene le strutture di raccoglienza) non si cambai mai nulla....
__________________

Allora guardami negli occhi e capirai che io ti amo ancora...
wildwolf jest offline   Reply With Quote
Old 04-01-2010, 21:38   #20
wildwolf
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Canile Cicerale - 25 LUG09

It was not even 6 months before, when there was closed a concentration shelter Oasi San Leo in the city Cicerale near Salerno. More then 97% of dogs there died in slow limosis and no water. From their lives they went slowly, in very cruel death& They were waiting your help, but it didn´t come! And when those who survived this hell saw the liberation, there was desided to return the licence to former owner. I am asking, where is the Italian law?!
Where are the animal rights fighters, where are they?!

Every summer people are in Italy bundling out more then 400 000 dogs. The owners go to holiday and the animals are falling into concentration shelter!
On 20 July will be reopen the door to this hell, which is very well known in whole Italy!!! There is waiting on them a cruel death from hunger and thirst!

Please, sign the petition for closing the concentration asylum in Italy and send it to your friends!!!
http://www.thepetitionsite.com/petition/556994836

It is not the only concentration asylum in Italy. Almost every 2nd asylum is a new concentration camp for animals. The owners are making a profit till 7 Euro for one dog per day! But what is happening with animals who should také care of he is not interested. There are specially kept female dogs, permanently pregnant. And their pups are sold, so the owner is making another profit! (Dagmar)

Canile Cicerale - 5 FEB09



Canile Cicerale - 2 MAR09





Corriere del Mezzogiorno - SALERNO - sezione: SALERNO - data: 2009-02-04 num: - pag: 7, categoria: REDAZIONALE

Il sopralluogo La delegata del sottosegretario Martini in visita alla struttura sequestrata dal Nas

Ministero ordina: Cicerale è un lager, via i cani

CICERALE — «Il canile di Cicerale è una di quelle situazioni che, in un paese civile come l'Italia, non si possono assolutamente tollerare». La delegata del Ministero della Salute, Gaetana Ferri, non ha dubbi: «I cani - dice all'assemblea di sindaci, veterinari e comandanti di polizia municipale dei comuni convenzionati con il canile cilentano - non possono stare lì un minuto di più. Bisogna trovare una soluzione di emergenza, perché questa è un'emergenza». E quando parla, sottolinea di farlo a nome del sottosegretario alla Salute, Francesca Martini.
Il sopralluogo alla struttura sequestrata un mese fa dai Nas di Salerno e affidata in custodia giudiziale al servizio veterinario dell'Asl Sa3 è cominciato ieri di buon mattino. «Le condizioni igienico-sanitarie del canile non sono affatto buone. Ci sono cani non identificati e cani non sterilizzati. Gli animali non sono in condizione di restare lì, anche perché i comuni spendono soldi pubblici». E il suo appello è rivolto proprio ai sindaci dei 96 comuni convenzionati con la struttura definita dagli animalisti «un lager». «Mi rivolgo principalmente ai sindaci - incalza la dottoressa Ferri - perché sono loro i principali responsabili dei cani randagi presenti sui rispettivi territori: quando stipulate convenzioni con i canili assicuratevi che la struttura sia degna di mantenere gli animali in buone condizioni. Per quanto riguarda il Ministero, noi faremo ulteriori accertamenti sulla vicenda ». C'era anche il colonnello dei Nas Campania, Ernesto Di Gregorio, che, insieme al comando provinciale di Salerno, sta portando avanti le indagini sul canile. Il Comune di Campagna ha già offerto la propria disponibilità ad accogliere qualche centinaia di cani. Così come il Comune di Albanella, dove è disponibile una struttura ad hoc che, per entrare in funzione, ha bisogno solo del collaudo dell'Asl Sa3. Non è mancato qualche sindaco che ha storto il naso. Come il primo cittadino di Trentinara e il comandante dei vigili urbani di Vallo della Lucania che ha proposto la messa in sicurezza del canile con fondi regionali. A quel punto le associazioni animaliste sono insorte.
Angela Cappetta, Gaetana Ferri

«È una situazione che in un paese civile come l'Italia non si può assolutamente tollerare» Cani abbandonati Un'immagine eloquente del canile.

Guardiamole le foto e facciamo girare l'e mail anche a quelle persone che dicono che i canili lager nn esistono che noi animalisti siamo pazzi e fanatici ... guardate ricordano altri orrori compiuti dall'uomo sull'uomo... (sempre l'uomo)
grazie
IL FAMIGERATO LAGER DI CICERALE NEL CILENTO (SALERNO).
IO NON DICO AFFATTO "ATTENZIONE ALLE FOTO". LE POCHE FOTO DI QUESTO INFERNO DEVONO GIRARE AL MONDO.
TUTTI DEVONO VEDERE COME VENGONO TENUTI I POVERI ESSERI CHE FINISCONO IN QUELLO SCHIFO INFAME.
.....IN GABBIE "PER POLLI" ACCATASTATE, IN LOCULI, NELLO SPORCO, DEGRADATI DALLA FAME, DALLE MALATTIE, DALLE INFEZIONI................... E TUTTO CIO' VIENE PAGATO CON LE TASSE DI NOI CONTRIBUENTI!!!!!!!!!!!!!
FRECCIA 45, ASSOCIAZIONE CANILI LAZIO Onlus e CHILIAMACISEGUA sono state autorizzate, in qualità di Associazioni di volontariato animaliste, ad entrare nel canile Oasi San Leo di Cicerale (Salerno), amaramente noto alle cronache a seguito degli articoli di stampa apparsi su svariate testate.
Dopo l'intervento di sequestro dei NAS di Salerno del 16 dicembre scorso ed il servizio di Striscia la Notizia andato in onda il 5 dicembre2008, le Associazioni si preparano ad accedere alla struttura.
I numeri del Canile di Cicerale, gestito dal Signor Cafasso:
nell'anno 2006 sono entrati 2756 cani e ne sono usciti morti 2611 !!! Gli affidi ? 124 cani. Tasso di mortalità ? 96%
UNA VERGOGNA !
Per i cittadini, per le amministrazioni e per i 98 comuni delle province di Salerno, Avellino e Potenza convenzionati con un luogo di morte. Cani quasi mai identificati con microchip o registrati con descrizione sommaria, condizioni igieniche spaventose in spregio alle normative vigenti.
Ed intanto Amministrazioni Comunali, Sindaci ed Azienda Sanitaria tacciono … da più di 10 anni !!!!
Un ringraziamento all'impegno del Legale Dott.ssa Eleonora Piraino.
FRECCIA 45, Associazione Canili Lazio Onlus e Chiliamacisegua fanno appello a tutte le Associazioni animaliste affinché scendano anch'esse in campo al fine di far garantire gli ingressi periodici settimanali per l'identificazione dei cani e la promozione degli affidi.
Insieme e solo tutti insieme, possiamo finalmente dire BASTA A CICERALE.
Negli allegati: cuccioli e cani, tra cui uno morto, all'interno del lager.
Per saperne di più: Intervento di Striscia La Notizia :
__________________

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