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http://www.youtube.com/watch?v=76c8n...om=PL&index=76
sempre e costantemente, chiodo fisso, accidenti accidenti! |
avrete sentito tutti della tragedia che ha visto la morte in val di fassa di 4 soccorritori trentini sommersi al buio da una valanga nel disperato tentativo di ritrovare due escursionisti friulani che nonostante i bollettini nefasti si erano spinti in alta montagna fuori pista
ecco ... esistono i bollettini... impariamo a guardarli e a controllarli prima di fare qualche bella gita! qui il link http://www.aineva.it/ ------------------ qui la triste vicenda -------------------- VAL DI FASSA - Sono state recuperate alle 9 le salme dei quattro uomini del Soccorso Alpino che ieri hanno perso la vita in Alta Val di Fassa per cercare due turisti travolti e uccisi da un'altra valanga (si veda, a riguardo, l'articolo successivo). Hanno perso la vita per salvare quella di qualcun altro. Non esiste sacrificio maggiore e loro l’hanno compiuto. Diego Perathoner, 42 anni di Canazei, Erwin Riz, 33 anni di Campitello, Luca Prinoth 45 anni anch’egli di Campitello e Alessandro Dantone 39 anni di Alba di Canazei conoscevano bene la montagna. Ma la montagna madre e matrigna è imprevedibile. Una valanga staccatasi in Val Lasties sul Pordoi li ha travolti, uccidendoli. Erano quattro di una spedizione di sette persone. Gli altri si sono salvati per miracolo, come Sergio Valentini che, sotto la neve, ha trovato una bolla d’aria. Oggi anche il governatore trentino Lorenzo Dellai si è recato in visita alle famiglie dei defunti: «Siamo vicini, istituzionalmente, ma anche personalmente ai famigliari delle vittime di una tragedia che scuote profondamente la nostra comunità. Non ci sono parole capaci di contrastare il grande dolore che ci lascia tutti attoniti e quel che è successo ricorda prepotentemente a noi tutti che ogni giorno uomini e donne del nostro Trentino rischiano la vita per il prossimo, per essere fedeli a quello spirito di solidarietà che fa parte della nostra costituzione morale». ADIGE VAL DI FASSA - La voce si interrompe, rotta dalla commozione. Domenica scorsa, fuori dalla sede della protezione civile di Canazei dove riposano i quattro eroi chiamati dalla montagna, Antone Pollam, medico del Soccorso alpino sezione Centro valle e componente della commissione medica provinciale non ha risposto ai giornalisti. Ieri si è tuffato nel lavoro, ma è difficile rientrare nei ranghi, non si riesce nemmeno a farsi gli auguri di buone feste, che sembrano finite. Il pensiero va continuamente ai quattro giovani soccorritori che hanno perso la vita in Val Lasties: «Abbiamo perso quattro amici e compagni capaci, che lasciano un grande vuoto nelle famiglie, nella stazione del soccorso dell'alta valle, nella comunità. Cercheremo di stare vicini alle famiglie, soprattutto quelle dove ci sono figli, e faremo il possibile per riempire il vuoto che hanno lasciato nel soccorso. Cariscimes Alessandro, Diego, Erwin e Luca, vivarede tras te nesc cheres e te nesc pensieres». Carissimi, vivrete sempre nei nostri cuori e nei nostri pensieri. Il saluto di Tone è in ladino, perché con loro si parlava in ladino, e col ladino ci si sente un po' più vicini. Oggi monsignor Bressan salirà in valle per celebrare la messa di suffragio e molte, moltissime persone renderanno omaggio alle salme. Inizio dei funerali alle 14.30 e alla chiesa di Canazei sono attese moltissime persone. Ieri invece, al centro della protezione civile di Canazei c'era solo silenzio e dolore, compostissimo, a fare compagnia ai quattro giovani nel garage del soccorso alpino adibito a semplice, sobria camera mortuaria. Una fila ininterrotta di gente ha oltrepassato in punta di piedi il nudo corridoio per raggiungere la sala e salutare, per l'ultima volta prima Alessandro Dantone, poi Luca Prinot, Erwin Riz e infine Diego Perathoner. Il gesto abituale di spargere l'acqua santa col rametto di abete è diventato pesante perché lo si deve ripetere quattro volte. Nel primo pomeriggio erano tutti volti noti, che in un modo o nell'altro erano legati ai ragazzi, o vicini di casa, o paesani, amici, coetanei, colleghi, conoscenti. Si sa, nelle valli ci si conosce tutti, e il dolore di poche famiglie diventa dolore di tutta la comunità. (Articolo completo sull'Adige in edicola) Maura Chiocchetti UDINE - Fabio Baron, di 30 anni, e Diego Andreatta, di 31, i due friulani morti in Trentino travolti da una valanga nella notte tra sabato e domenica, non erano attrezzati a sufficienza. Lo ha detto Gino Comelli, responsabile del soccorso alpino della Val di Fassa. "Innanzitutto - ha spiegato Comelli al Tg3 del Friuli Venezia Giulia - avevano le ciaspole e con quella attrezzatura non si va in alta montagna. E poi - ha aggiunto - non avevano l'Arva, cioè la speciale attrezzatura che permette la localizzazione dei corpi sotto le valanghe. Così si sono dovuti muovere in tanti con il successivo dramma". Secondo Comelli "i due turisti friulani hanno commesso una leggerezza". Il responsabile del soccorso alpino ha ribadito che "prima di muoversi in montagna, poi, si deve sempre avere ben presente la mappa delle valanghe per evitare rischi inutili". (ANSA). CANAZEI - «La scelta fatta dalla squadra di soccorso di scendere in Val Lasties da quel punto era obbligata. Non c'erano vie alternative se si voleva cercare di prestare soccorso ai due dispersi: l'accesso da Pian dei Schiavaneis era molto più rischioso. L'unica alternativa possibile era quella di rimandare le ricerche a questa mattina (ieri per chi legge, ndr), ma questo non è da soccorritori». È mezzogiorno e mezzo. Maurizio Dellantonio, presidente del Soccorso alpino provinciale, è appena uscito dalla camera ardente allestita al Centro della protezione civile di Alba, dopo aver composto assieme a Gino Comelli ed altri soccorritori, le salme dei quattro amici e colleghi. Nel volto i solchi di una notte insonne, negli occhi azzurri solitamente frizzanti l'opacità del dolore piegato a contegno. La voce gli esce con tono monocorde da comunicato ufficiale, affilandosi di colpo giusto per tagliar corto sulla polemica apertasi sull'opportunità di impiegare i soccorritori nella ricerca di due dispersi quasi sicuramente morti (così purtroppo è stato) nonostante fosse già notte ed il bollettino valanghe indicasse un grado 4 di pericolo su una scala di 5. «I ragazzi intervenuti in Val Lasties rappresentavano il fior fiore della stazione dell'Alta Fassa - scandisce Dellantonio - gente che vive di montagna, guide alpine o maestri di sci, per i quali la Val Lasties era come la strada di casa, visto che non passa settimana in inverno e primavera senza che siano chiamati ad effettuare interventi in quella zona. A chi oggi pensa che forse non era il caso di intervenire rivolgo solo una domanda: con che coraggio stamattina avremmo potuto andare a dire ai parenti dei due escursionisti dispersi che li avevamo trovati morti, senza aver mosso un dito per cercarli prima pur in presenza di un allarme? Il soccorritore parte per definizione. Ogni intervento comporta dei rischi, ma se si stesse a sindacare ogni volta sulla loro entità, crollerebbe tutto il sistema del volontariato nelle attività di protezione civile, dal Soccorso alpino ai vigili del fuoco volontari». Il presidente rimanda al mittente anche le considerazioni di chi sostiene che i soccorritori travolti dalla valanga abbiano sottovalutato i rischi: «Non erano sprovveduti. Erano professionisti della montagna. Se avevano deciso di scendere è perché sussistevano le condizioni per farlo in sicurezza. Ricordo che nel pomeriggio dalla stessa via era sceso Tone Valeruz senza che si fosse verificato il benché minimo distacco. Che venisse giù tutta la cornice di neve da entrambi i versanti della valle era impensabile». Uomo di comando, Dellantonio non si concede cedimenti: «L'ho detto anche ai ragazzi: a casa ognuno viva questo momento di dolore come crede, ma in pubblico voglio un contegno da gente di montagna». Il pensiero del presidente va già alla riorganizzazione della stazione duramente colpita dalla tragedia: «Con Gino Comelli dovremo trovarci subito dopo i funerali. Alta Fassa ha perso in un colpo solo le sue punte di diamante e bisognerà correre ai ripari, integrando magari l'organico con soccorritori provenienti da stazioni vicine, perché la gente su queste montagne continuerà ad andarci». Pietro Gottardi (adige) http://img340.imageshack.us/img340/2...lage400png.jpg |
giusto - giusto qualche giornata a pinè..... :shocked
altro che alfa!!!!!! :thumbs http://img686.imageshack.us/img686/2876/img1006r.jpg |
La preghiera del VOLONTARIO
Signore,fai che questa tuta non debba mai sporcarsi di sangue, che queste corde non debbano mai sorreggere un ferito, che i nostri fari illuminino solo volti sereni, che i nostri cani trovino solo persone in buona salute, che la nostra barella trasporti soltanto allegria, che le nostre manichette ............restino sempre vuote, che dalle nostre radio si ascoltino soltanto messaggi di pace. Signore, quando questo non sarà possibile proteggi la nostra attività di soccorso che oltrepassa tutte le barriere ideologiche, razziali e socialie se mai ci fosse la necessità, con tutti i nostridifetti e le manchevolezze umane, là assistiti dal nostro patrono padre Pio, noi saremo pronti. UN ABBRACCIO A LORO FAMIGLIE E SPERIAMO LE PERSONE IMPARANO DI ESSERE PIU RESPONSABILI... |
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;-)
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ehehehehehehe fa concorrenza alle ciapet di Alessio!
;) il mio pensiero del giorno è: Osservare ma non giudicare. Solo su richiesta esprimere la propria opinione, in maniera pacata. Non solo ascoltare, cercare anche di capire. Se insicuri chiedere, prima di agire. Trarre le propire conclusioni, non fare proprie quelle altrui. :| |
non va il link che hai postato..
Anzi va... mi è partito ora... Sono morta dalle risate, avrei voluto vedere la sua faccia quando glielo hanno detto all'arrivo. |
E la domanda che mi terrorizza è... E LE MUTANDE????
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:rock_3:rock_3:rock_3 indossa un tanga!!!!!!!!! |
..quella con il cappuccio rosso però è più gnocca.
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scusate, non che abbia molta attinenza e razionalità, ma una notizia del genere lascerà anche voi senza parole (dal corriere della sera)
LICENZIATA PER UNA FETTA DI FORMAGGIO - MA IL GIUDICE CONDANNA MC DONALD'S LA COMMESSA DI UN FAST FOOD OLANDESE SCARICATA PER NON AVER FATTO PAGARE UN SUPPLEMENTO AD UN COLLEGA MILANO - «E' solo una fetta di formaggio». Il pronunciamento del giudice di Leeuwarden, nel nord dei Paesi Bassi, passerà probabilmente alla storia: è con questa frase, infatti, che il magistrato ha sancito la sconfitta del colosso della ristorazione veloce Mc Donald's, che nei mesi scorsi aveva licenziato una propria impiegata ritenuta colpevole di avere danneggiato la società aggiungendo, appunto, una fetta di formaggio al panino preparato per un collega. Un gesto compiuto probabilmente in buona fede ma che è stato considerato una violazione delle regole interne della catena americana di fast food che prevedono appunto il divieto di trattamenti di favore nei confronti di amici, famigliari o degli stessi colleghi. L'«UPGRADE» DEL PANINO - La commessa che si era resa «colpevole» dell'arricchimento «indebito» del panino destinato ad un altro lavoratore come lei - sostanzialmente un semplice hamburger era stato trasformato in un cheeseburger e quindi per l'acquisto sarebbe stato necessario pagare una somma maggiore, seppure se di pochi centesimi - non era stata semplicemente richiamata. Il suo capo l'aveva messa direttamente alla porta, interrompendo con cinque mesi d'anticipo il contratto a tempo determinato che la legava alla società. Non aveva voluto sentire ragioni e per questo la ragazza aveva poi deciso di rivolgersi alla magistratura ordinaria. Il giudice ha approfondito il caso e alla fine ha ritenuto davvero spropositata la misura del licenziamento per una violazione di così lieve entità. Secondo il tribunale, un semplice avvertimento sarebbe stata una misura più che sufficiente per quella che evidentemente è stata giudicata solo una violazione della policy interna e non un vero danneggiamento nei confronti dell'azienda. Al punto che Mc Donald's è stata condannata a risarcire la propria ex dipendente con una somma di circa 4.200 euro, ovvero la somma corrispondente ai cinque mesi di lavoro persi. |
Il mio pensiero del giorno è per questo cagnolino, per fortuna salvato in extremis::)
http://www.corriere.it/animali/10_ge...4f02aabe.shtml |
Che storia!
Per fortuna tutto è finito bene.... che tempra quel cane, 4 giorni su una lastra di ghiaccio galleggiante e io cretina vado a comprare il gel per i polpastrelli per una passeggiatina in montagna:roll:, c'è da imparare. |
26 foto B/N di un utente di un altro forum che frequento
http://www.photosnack.com/slideshows...3a00aa5a112885 |
sarà vero?
http://i46.tinypic.com/2z5j81i.jpg
http://i48.tinypic.com/2wqejjd.jpg Un'articolo che è apparso qualche giorno fa sul Giornale di Brescia. Io sul Monte Guglielmo ci vado spesso... sarò mica passata con la Isotta ? NAAA, l'avrebbero scambiata al massimo per una volpe o un greyhound :shiny |
non ho più parole , poveri cani.........
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Che tristezza....
Volere e non potere... Tanti sacrifici e non poter realizzare niente di quello che vorresti... |
Ah volte anche un bel pensiero...
http://www.wolfdog.org/forum/showthread.php?t=13380 |
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