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Attenzione casi di avvelenamento!
ATTENZIONE!!! SONO STATI SEGNALATI DUE CASI DI AVVELENAMENTO CANI AL PARCO DEGLI ACQUEDOTTI DI ROMA (APPIO-CLAUDIO)!:twisted::twisted::twisted:
PRESTATE ATTENZIONE CHI DI ZONA. |
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Per topi o altro? Io ho il terrore nei parchi, sotto che forma si trova, in polpette o dentro a bocconi di cibo lasciato per terra? Grazie, sempre utile saperlo anche se non sono di Roma. |
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Anche su FACEBOOK ho trovato segnalazioni di ragazzi universitari, quindi attendibili come fonti, appena ho maggiori informazioni aggiornerò le info. Approfitto per ricordare che in casi di questo genere, non BISOGNA FERMARSI ALLA DIAGNOSI DEL VETERINARIO MA PORTARE L'ANIMALE PRESSO L'IZS: all'animale deceduto di certo serve a poco ma può servire a salvarne degli altri. Io stesso ho frequentato il corso "ESCHE AVVELENATE" presso l'IZS di Roma: è incredibile dove arrivi la malvagità dell'uomo... |
a tal proposito segnalo questo sito interessante..ma agghiacciante..
http://www.bocconiavvelenati.it/0interf.htm |
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Riconosco molte delle foto del corso...:cry: |
Attenzione!!! Uova avvelenate nel parco delle Piramidi di Poggio Rusco (Mantova)
Uova avvelenate nel parco per uccidere cani e gatti (19 aprile 2010) Il parco delle Piramidi di Poggio Rusco è ormai diventato un terreno poco sicuro per tutti gli animali: un meticcio e una gatta sono state le prime vittime dei bocconi avvelenati lasciati nel parco, che, tra l’altro, è molto frequentato anche da bambini. Il Sindaco ha già avvertito la polizia municipale. Non è una morte rapida e indolore quella che ha colpito i piccoli animali vittime del pazzo che ha lasciato uova alla coche nel parco di Poggio Rusco come ghiotte esche, all’interno delle quali è stato iniettato dell’antiparassitario, per cani e gatti morti tra spasmi e convulsioni orribili, bava alla bocca e progressivo soffocamento. Avvenimento che ha lasciato esterrefatti sia i proprietari dei piccoli animali che i veterinari che li hanno visitati, anche perchè altre segnalazioni arrivano da paesi confinanti come Magnacavallo. Non solo uova ad attrarre le sventurate vittime, ma anche spugne fritte nell’olio che dopo essere state ingerite portano al soffocamento. A preoccupare anche il fatto che la zona ospita un parco giochi molto frequentato da bambini che rischiano, dunque, di subire la stessa sorte se per errore dovessero ingerire le stesse cose dei cagnolini e gattini colpiti dal pazzo. La denuncia verso ignoti è già stata, comunque, fatta dai carabinieri del luogo. Già ammazzati un meticcio e una micia. Il dolore dei proprietari. Altri animali sono in agonia. Il sindaco allerta la polizia municipale. Cani e gatti avvelenati con un uovo. Un uovo alla coque, nel quale qualcuno ha iniettato anticrittogamico. Una morte atroce per gli animali, tra spasmi e convulsioni orribili, bava alla bocca e progressivo soffocamento. È successo a Poggio Rusco dove i veterinari sono in allarme per una serie di uccisioni avvenute nelle ultime settimane nel parco giochi dei bambini. A preoccupare non è soltanto il gesto ma anche il luogo prescelto. Due di questi avvelenamenti, infatti, sono avvenuti all'interno del parco comunale Le Piramidi, un'area verde frequentata dai bimbi. La cagnolina di Carla Marchi, pensionata, che vive sola e che aveva per compagnia solo quell'affettuoso e scodinzolante animale, è l'ultimo caso in ordine di tempo. «È successo due giorni fa - racconta - io abito vicino al parco. L'ho lasciata uscire come ogni giorno e dopo un'ora e mezza è tornata a casa. Ho visto subito che c'era qualcosa che non andava. Oltre a respirare male ha cominciato a vomitare, le usciva bava dalla bocca. Sono andata subito dal veterinario che le ha fatto una flebo e le ha dato l'ossigeno, ma non c'è stato nulla da fare. Vivo sola e quella cagnolina me l'aveva regalata mio figlio. Era la mia compagnia, la mia piccolina. Come si può essere così cinici, come si può far morire un animale in un modo così atroce?». Paolo Losi, il veterinario che ha tentato con ogni mezzo di strapparla alla morte, non sottovaluta il problena. Anzi. «Qualche giorno fa nella stessa zona è morta anche una gattina - racconta - e altri due mici sono in fin di vita. La situazione è preoccupante, anche perché gli episodi continuano in zone diverse». Altre segnalazioni di gatti avvelenati, infatti, arrivano dalla parte che confina con il territorio di Magncavallo. Preoccupante anche per il modo con cui questi animali vengono uccisi. Non solo con le uova sode, ma anche con le spugne imbevute d'olio e fritte come le patatine. I cani le divorano e rimangono soffocati. http://oas.gelocal.it/0/default/empty.gif E pensare che in quel parco, oggi intitolato al fondatore dei boy scout, non viene fatto nessun tipo di trattamento chimico per tutelare la salute dei bambini. Non è la prima volta che qualcuno semina bocconi avvelenati, ma di solito questo avveniva in aperta campagna per disfarsi per lo più delle volpi. Ora però la cosa è ben diversa. Hanno scelto di uccidere in un parco giochi e questo è veramente inaccettabile. Da criminali. I veterinari hanno provato di tutto per cercare di salvare gli animali ma certi veleni come gli antiparassitari sono così potenti che, una volta ingeriti, non lasciano alcun scampo né a cani né a gatti. Per non parlare dell'altissimo valore affettivo che queste bestiole hanno per chi ogni giorno condivide con loro le giornate. La proprietaria della cagnolina non si rassegna e nelle prossime ore presenterà denuncia ai carabinieri nei confronti di ignoti. (19 aprile 2010) di Giancarlo Oliani gazzettadimantova.gelocal.it |
Bocconi avvelenati nel versante laziale del Parco nazionale d'Abruzzo
Notizia del 19/04/2010 Pescasseroli . - Continua, purtroppo, la pratica di lasciare bocconi avvelenati nei boschi. L'ultima segnalazione riguarda il versante laziale del Parco, dove sabato scorso è stato recuperato, su segnalazione di alcuni cittadini, un lupo maschio di circa tre anni di età che presentava i classici sintomi di avvelenamento. Il Lupo si trovava al confine del Parco, in Comune di Settefrati e, ancora vivo, è stato trasportato dal servizio di Sorveglianza a Pescasseroli, presso i locali attrezzati dal Servizio Veterinario: qui è stato sottoposto alle cure del caso, ma è morto poche ore dopo. L'Ente Parco ha prontamente inviato alcuni reperti biologici all'Istituto Zooprofilattico d'Abruzzo e Molise, al fine di avere al più presto un riscontro sulle sostanze tossiche presumibilmente impiegate. Il Servizio di Sorveglianza del Parco ed il Corpo Forestale dello Stato stanno inoltre svolgendo indagini congiunte in zona al fine di verificare se vi siano altri animali selvatici coinvolti e di ritrovare eventuali bocconi o carcasse sospette. Le indagini, che ad oggi hanno dato esito negativo, continueranno comunque nei prossimi giorni. L'abbandono di carne avvelenata, che interessa molte zone del paese, è un fenomeno in genere legato a conflitti tra gruppi che utilizzano il territorio per finalità diverse, ed è una delle cause principali di mortalità dei carnivori selvatici ma anche dei cani. L'Ente Parco rivolge un appello ad escursionisti e frequentatori dei boschi perché segnalino ai guardiaparco o al Corpo Forestale dello stato qualsiasi reperto sospetto vedano, al fine di ridurre al minimo le possibilità che simili episodi possano ripetersi. Comunicato stampa n. 27 del 19 aprile 2010 http://www.parcoabruzzo.it/dettaglio.php?id=9013 |
Aprofitto del thread per segnalare anche nella Provincia di Treviso zona Dosson di Casier, Conscio nell'ultimo mese e mezzo 4 cani, tra cui la mia bimbetta ZenaII di soli 4 mesi e mezzo, sono rimasti vittima di pezzi di lardo alla stricnina. Cmq attenzione in tutta la provincia di Treviso!!
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Molto interessante il link...
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Pezzi di merda! Grazie Ruggero, buono a sapersi.
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non ci sono parole a sufficienza....come si fa ad andare in giro con questa situazione?!
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Mi permetto di linkare anche qui l'idea di Sciamalaia che ho realizzato.. sia mai che possa servire.. se c'è una cosa che odio è l'idea di un cane che muore in quel modo orrendo :x
http://www.wolfdog.org/forum/showthr...97289&langid=9 |
Vi metto il link di queste museruole che vanno molto bene per i CLC diversamente da quelle che si trovano nei negozi
http://www.sofahund.at/maulkorb-auswahl1.html Mi riferisco alla Lassie, e' molto utile come anti-boccone perche' chiusa sotto. Sono leggere e poco ingombranti, per me ottime |
Alessio mi dispiace per Zena II :cry:
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Belle le museruole Hayla...
Che che che... non ho parole che si possano scrivere sul forum per descrivere cosa penso di certa gente. Dico solo che spero che tutto quello che fanno agli altri, si ritorca a loro... alle loro persone, non ai loro eventuali sfortunati animali!! CHE RABBIA!!!! |
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Ottimo link! |
Attenzione!
IL NIRDA mi ha confermato di aver ricevuto, tramite Ministero, la segnalazione dei due casi di avvelenamento cani ALL'APPIO-CLAUDIO,
Sono in attesa di avere un ulteriore riscontro dall'IZS di Roma.:twisted: |
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BASTARDI INFAMI |
povera bestiola.... poveri esseri indifesi:|
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25 marzo 2010
Bocconi avvelenati alle porte di Firenze http://img38.imageshack.us/img38/363...oaquerciol.jpg Il Nucleo Antiveleni della Polizia Provinciale di Firenze constata la morte per avvelenamento di un lupo (foto A. Quercioli) Morti di cani, gatti e animali selvatici continuano a susseguirsi per il criminoso utilizzo di bocconi avvelenati. Anche se tutta la Provincia di Firenze è colpita, vi sono aree dove il fenomeno è particolarmente e tristemente diffuso. Di particolare gravità il caso delle colline che da Firenze giungono all’Impruneta, dove anno dopo anno questa illecita e vergognosa pratica continua a mietere vittime in una zona, fra l’altro, che è densamente abitata e a due passi dai centri urbani. La denuncia è stata diffusa ieri a Firenze nel corso di una conferenza stampa promossa da WWF, LAV, Italia Nostra, Ceda. I numeri I numeri purtroppo parlano chiaro, tanto più che si riferiscono alla ‘punta dell’iceberg’ del fenomeno, cioè solo la piccola percentuale conosciuta dei casi accaduti. Negli ultimi 3 anni i dati noti alle Associazioni, derivanti sia dalla lista delle denunce giunte alla Polizia Provinciale di Firenze sia da notizie raccolte in loco da persone direttamente colpite, indicano come nel Comune di Impruneta e nelle sue immediate vicinanze, sul versante di queste colline che si porta verso Firenze, sono conosciuti almeno 20 casi di avvelenamenti (singoli o multipli, spesso mortali) e/o di ritrovamento di esche avvelenate. Gli animali colpiti sono stati 15 cani, 1 gatto, 50 lepri, 1 volpe; in due casi sono state rinvenute esche avvelenate, fortunatamente rimosse prima che potessero espletare la loro macabra funzione. Altri animali, in particolare numerosi gatti, sono ‘spariti’ in modo molto sospetto. Tali numeri siano solo una piccola percentuale di quanto in realtà succede, perché ovviamente nulla si sa delle morti degli animali selvatici e anche per quanto riguarda gli animali domestici non tutti i casi vengono denunciati. http://img218.imageshack.us/img218/8...oprimopian.jpg Lupo avvelenato (foto A.Quercioli, Nucleo Antiveleni Polizia Provinciale di Firenze) Le cause Tanti dati e le sentenze di tribunali, oltre che l’intensificarsi degli avvelenamenti nei mesi primaverili o in quelli di fine estate (subito dopo e subito prima la stagione venatoria, in corrispondenza delle attività di ripopolamento di lepri e fagiani), le connessioni con istituti faunistico-venatori nonché il frequente recupero, durante le perquisizioni domiciliari, di trappole, tagliole, lacci, animali illecitamente abbattuti, armi e pallottole indicano la responsabilità di alcuni ambienti venatori nella diffusione di questo fenomeno criminoso. Un fenomeno che anno dopo anno continua a portare ad una morte atroce un numero elevatissimo di animali domestici e selvatici. Come si sa, poi vi possono essere anche altre motivazioni alla base di questo triste fenomeno ma tutti i dati indicano come causa prevalente la persecuzione degli animali predatori operata da cacciatori laddove vengono effettuate attività di ripopolamento di fagiani e lepri per finalità di caccia. In particolare non va dimenticato che le leggi che disciplinano l’attività venatoria, soltanto dal 1977 prevedono il divieto di usare esche avvelenate fino ad allora consentite. Le concause Le concause sono l’indifferenza e la sottovalutazione nei confronti di questo crimine. Il fenomeno degli avvelenamenti continua perché ben poco si fa per contrastarlo. Le Istituzioni cosa fanno? Abbiamo solo pochi esempi di concreto impegno, come nel caso della Polizia Provinciale di Firenze che ha attivato un gruppo di lavoro specifico sul problema, cosa che ha permesso l’individuazione in numerosi casi dei responsabili degli avvelenamenti. Salvo questa rara situazione di eccellenza, in questi anni si è parlato di questo problema solo grazie a cittadini e a Associazioni che hanno voluto denunciare questo crimine nascosto e lavorare per contrastarlo. La stessa legge regionale su questo tema ormai nel 2001, resta in gran parte inapplicata. Dov’è la lista delle sostanze più usate dagli avvelenatori da sottoporre a restrizioni e controlli nel commercio? Dove sono le iniziative dei Comuni sulla messa in sicurezza delle aree colpite con tabellazione di pericolo e azioni di bonifica? Dove sono le attività di sensibilizzazione e messa a conoscenza della cittadinanza su questo pericolo che purtroppo ogni giorno è accanto a noi? Dove sono, salvo casi particolari e purtroppo limitati, concreti impegni da parte delle Forze dell’Ordine per contrastare efficacemente questo crimine? Dove sono azioni di ‘dissuasione’ del fenomeno andando ad incidere su quelle che sono le cause di questo fenomeno (in primis i legami che in molti casi si evidenziano con l’attività venatoria)? |
Nel milanese oltre 2.000 cani avvelenati in 3 anni
Ma nel milanese la colpa non è di bocconi killer gettati volontariamente ma delle derattizzazione in atto nei parchi e negli spazi pubblici http://images.virgilio.it/sg/local/u...2/cane-280.jpg Sono stati almeno 2.000 i cani vittime dei bocconi killer negli ultimi tre anni in provincia di Milano, di questi circa un terzo ha trovato una morte atroce. Il dato accertato dalle diverse segnalazioni ricevute in questi anni dal servizio dello sportello animali di Aidaa, associazione italiana in difesa di animali e ambiente, riguarda prevalentemente i paesi della provincia di Milano. Il fenomeno, spiega l'associazione, è molto meno diffuso in città anche se nel corso degli anni non sono mancate le segnalazioni per avvelenamento di cani da esche killer sia nella zona dei giardini di Piazzale delle Bande Nere, sia in alcuni parchi cittadini che in zona Forlanini. Due i fattori principali all'origine di questi avvelenamenti. Il primo fattore è legato alle derattizzazioni primaverili che sono in corso in queste settimane: in aiuole e spazi pubblici vengono sparsi i bocconi derattizzanti contenti veleni altamente tossici, ma le operazioni spesso non sono ben pubblicizzate. Vi sono poi gli avvelenamenti selettivi ad opera di chi butta appositamente i bocconi killer, ma nella provincia di Milano, spiega l'Aidaa, i casi di questi avvelenamenti selettivi sono in misura molto inferiore rispetto al resto d'Italia. A differenza delle regioni del sud Italia, (ma anche di Veneto e Toscana ed in piccola parte le provincie di Brescia e Bergamo) nel capoluogo lombardo gli avvelenamenti non sono da imputare prevalentemente ai bocconi killer sparsi in altre realtà per uccidere i branchi di cani randagi, ma ad essere responsabili degli avvelenamenti, e in molti casi della morte dei cani, sono le esche topicide usate per la derattizzazione di parchi e di spazi pubblici. http://milano.virgilio.it/primopiano...vvelenati.html |
Allarme bocconi avvelenati ad Arezzo, Pistoia, Viterbo, Venezia, Benevento e province
CORRIERE DI AREZZO 6 MAGGIO 2010 Polpette avvelenate, muore un altro cane. Cittadino si rivolge alla magistratura: Voglio giustizia. Ucciso anche un gatto persiano. I bocconi al cianuro abbandonati nella zona del Parterre. http://sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-...9_901241_n.jpg Lilly Magi CORTONA (AR) - Ancora bocconi al cianuro. E ancora animali domestici morti avvelenati. L' ultimo caso è avvenuto a Cortona e a denunciarlo è un abitante del posto, Carlo Crivelli, che non ha potuto far nulla per salvare il suo cane. Insieme ai familiari ha deciso di sporgere querela contro ignoti presso i carabinieri e racconta al Corriere il triste episodio: Alcuni giorni fa - dice - la nostra cagnolina Stella, mentre correva felice sui prati nella parte alta dei monti del Parterre, è rimasta avvelenata per l' ingestione di una polpetta al cianuro. Forse la mano criminale di un cacciatore di frodo o di un bracconiere aveva depositato il boccone destinato a qualche animale selvatico. Ogni anno in Italia migliaia di cani e gatti muoiono fra atroci sofferenze a causa di questa pratica disumana. L' utilizzo di bocconi avvelenati è un crimine; la legge vieta espressamente l'uso di questi mezzi e prevede sanzioni penali nei confronti dei contravventori. Sono strumenti di morte incontrollabili che possono colpire qualunque animale o, addirittura, mettere in pericolo gli esseri umani, soprattutto i bambini. Noi inoltreremo denuncia alla magistratura contro ignoti sollecitando tutte le autorità preposte a prendere i provvedimenti del caso. Ma soprattutto vogliamo mettere sull' avviso i possessori di cani che frequentano quella zona. Quanto a coloro che fanno queste cose, si dovrebbero vergognare per i gesti in quanto si pongono fuori dalle regole della civile convivenza. L' episodio riferito da Carlo Crivelli purtroppo non è un caso isolato. Continuamente si apprende che qualche cane, ma pure i gatti, arriva al decesso dopo l ' ingestione di polpette avvelenate. E recente anche la notizia della morte di un bellissimo persiano, di nome Dado, anche lui incautamente venuto in contatto con uno di questi bocconi. Questo esemplare di micio aveva casa a Camucia, nella zona detta dei Tetti verdi. Era l'attrazione di tutti per quanto era bello, con il suo manto grigio perla e gli occhi color arancio. Gironzolava sempre davanti alla casa dei suoi padroni e a pochi concedeva le fusa. Anche Dado ha trovato la morte a causa di una polpetta avvelenata, ma altri mici spesso rimangono rovinati, se non uccisi, dalle sassate che individui senza scrupoli gli lanciano contro. -------------------------------------------------------------------------------- ADN KRONOS 6 MAGGIO 2010 Tre cani avvelenati con stricnina nel pistoiese: tra questi uno del Soccorso alpino Pistoia - E' accaduto a Cireglio. I proprietari degli animali hanno presentato denuncia ai carabinieri della locale stazione, che stanno indagando sull'episodio http://sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-..._2463743_n.jpg Pistoia - Tre cani sono stati avvelenati nella notte tra martedi' e mercoledi', con bocconi alla stricnina, a Cireglio, in provincia di Pistoia. Uno dei tre animali, un border collie in servizio alle unita' cinofile del Soccorso alpino, di nome Lucky, famoso per aver consentito il salvataggio di molte persone. I proprietari dei quadrupedi hanno presentato denuncia ai carabinieri della locale stazione, che stanno indagando sull'episodio.Secondo quanto emerso, i tre cani, sarebbero stati avvelenati con salsicce contenenti la stricnina. Sono in corso le autopsie sulle tre carcasse, eseguite dai medici veterinari di Firenze. La Lega nazionale antivivisezione ha chiesto al prefetto di Pistoia e alle autorita' locali di dare disposizioni al fine di intensificare i controlli. -------------------------------------------------------------------------------- IL TIRRENO 6 MAGGIO 2010 Polpette killer a tre cani PISTOIA. Sono tornati a colpire gli avvelenatori di cani. Ieri, nel giro di dodici ore, a Cireglio (Pistoia), tre animali sono morti avvelenati da polpette forse intrise di stricnina. Uno era addestrato per le ricerche con il Soccorso alpino. Le carcasse dei tre cani saranno invece sottoposte ad autopsia. In paese molti sono convinti che il killer dei cani sia un residente nella zona, magari esasperato dalla massiccia presenza (a volte anche rumorosa) dei quattro zampe. -------------------------------------------------------------------------------- IL TIRRENO 6 MAGGIO 2010 Uccisi dalle polpette avvelenate CIREGLIO (PT). Sono tornati a colpire gli avvelenatori di cani. Ieri, nel giro di dodici ore, a Cireglio, tre animali sono morti avvelenati da polpette forse intrise di stricnina. Due erano di proprietà di Bruno Milani, residente in via di Ciriceto, e uno di loro era addestrato per le ricerche con il Soccorso alpino. Poche decine di metri più in là, l' abitazione dove viveva il terzo cane avvelenato. Già ieri i carabinieri hanno effettuato un sopralluogo nei giardini delle due case e prelevato delle polpette che saranno fatte analizzare. Le carcasse dei tre cani saranno invece sottoposte ad autopsia. In paese molti sono convinti che il killer dei cani sia un residente nella zona, magari esasperato dalla massiccia presenza (a volte anche rumorosa) dei quattro zampe in via di Ciriceto, dove quasi ogni casa ha il suo cane. Già due anni fa furono uccisi degli animali, anche allora con polpette avvelenate. Particolarmente straziante la fine di Lucky, il border collie di quattro anni e mezzo che partecipava abitualmente alle ricerche in montagna con gli uomini del Soccorso alpino. +Stanotte alle 22 - racconta Milani - mi sono accorto che stava male, aveva le convulsioni. Lho subito portato alla clinica veterinaria a Monsummano, ma stanotte alle 3,30 il cane è morto;. Tornato a casa, Milani ha lasciato uscire in giardino il suo secondo cane, un meticcio di 13 anni. Lo stesso ha fatto il suo vicino di casa. Ma nel giro di pochi minuti i due cani, che evidentemente hanno subito trovato le polpette, si sono sentiti male e sono morti davanti agli occhi dei loro proprietari. +Questi fatti - conclude Bruno Milani - sono gravi, sia per la fine dei nostri cani, sia perchè queste polpette possono essere letali se le trova un bambino. E nei nostri giardini di bambini ce ne sono tanti;. Colpito dalla fine atroce di un amico di tanti interventi anche Sergio Catani, responsabile regionale del Soccorso alpino e speleologico. +Sono molto dispiaciuto per Lucky - dice - la sua morte è ovviamente un grande dolore per il suo padrone ma anche un danno economico per la comunità, se si pensa che per addestrare un cane da soccorso ci vuole un anno e mezzo;. -------------------------------------------------------------------------------- CORRIERE DI VITERBO 6 MAGGIO 2010 Strage di gatti a Sant' Agostino. Lavoro accurato del killer nell'antico complesso vescovile. Erano delle stars, fotografati dai turisti e amati da tanti Eppure c' è qualche signore a cui proprio non piacevano. Fiorenzo De Stefanis TUSCANIA (Viterbo) - Lo scorso primo maggio sono stati trovati tutti morti i gatti, senza padrone, che vivevano nel complesso di Sant'Agostino. La scoperta è stata fatta dalle persone che da tanti anni portavano loro il cibo. "I gatti di Sant'Agostino sono morti il 1 maggio, alcuni prima, altri più tardi perchè erano quindici e il killer deve aver svolto un lavoro laborioso e accurato, in modo che il veleno non lasciasse scampo a nessuno di loro, nemmeno ai piccoli nati qualche giorno prima. Eh sì, l'agonia è stata lunga, la micia tricolore che aveva partorito da poco ha pianto tutta la notte, ma non è stato possibile aiutarla. Il cancello e il lucchetto che permettono l'accesso al chiostro erano chiuso e la catena ha reso l'ingresso inaccessibile. I gatti di Sant'Agostino erano delle "stars", fotografati dai turisti e amati da tanti. Eppure c'è qualcuno a cui proprio non piacevano proprio". Inizia così la lettera con la quale è stata data la notizia dalle donne che hanno scoperto la strage. "E' vero, erano "gattacci", litigavano, si accoppiavano in pubblico e si riproducevano in maniera esponenziale, si ammalavano e morivano e in questa situazione davano fastidio. Ma allora che bisogna fare - afferma una delle amiche dei gatti - Uno dei tanti turisti che viene a visitare Tuscania direbbe che nel suo paese civile, il sindaco cui gli animali randagi sono affidati per legge provvederebbe a farli sterilizzare e vaccinare, e magari con l'aiuto dei cittadini volenterosi, a proteggere la loro vita. Questo però nei paesi civili, da noi di civiltà non v'è traccia se non nei ruderi del passato. Adesso la Curia Vescovile si ritrova nella sua struttura un bel numero di cadaveri di gatto abbandonati tra le stesse mura abbandonate: degrado su degrado, nei secoli dei secoli, amen! Ad aiutarci a capire chi possa esser il killer dei gatti, ci avrebbe aiutato Lillo, il cane mascotte dei turisti, anche lui ucciso qualche anno fa a fucilate, Lillo ci avrebbe rivolto semplicemente una domanda: cui prodest?". Il triste racconto della strage dei gatti di Sant'Agostino, pone anche il problema di cosa bisognerebbe fare per affrontare il problema dei gatti randagi. Su questo argomento, anche a livello nazionale c'è un forte dibattito su quale siano le competenze degli organi locali. Dalle numerose cause avviate da quanti hanno subito danni da animali randagi è ormai giurisprudenza consolidata che il Comune deve attivare ogni utile procedura per la rimozione del pericolo, opportunamente segnalando il fenomeno alla Asl territorialmente competente per gli adempimenti necessari. In molte sentenze dei Giudici viene infatti riportato: "L'intervento della Asl, che non ha un potere di controllo del territorio, per la cattura degli animali randagi deve essere sollecitato da chi ha tale potere ed è in grado di potenzialmente constatare l'insorgenza del pericolo". -------------------------------------------------------------------------------- IL GAZZETTINO 6 MAGGIO 2010 Segnalate in via Gradenigo morti sospette a causa dellingestione di bocconcini mortali Gatti avvelenati, nuovo allarme a Brondolo CHIOGGIA (VE) - Ancora gatti avvelenati in città. Nuovi casi sono stati segnalati in via Gradenigo a Brondolo e la Polizia locale è al lavoro per cercare di identificare i responsabili. A chiamare gli agenti della Municipale sono stati alcuni residenti i cui amici a quattro zampe erano morti a causa di bocconcini avvelenati. A confermare l'ipotesi anche un referto redatto da un veterinario che ha avuto in cura uno dei mici avvelenati. Molto probabilmente i bocconi mortali vengono utilizzati per bonificare i campi e gli orti da animali nocivi, ma il metodo ha grosse ripercussioni sugli animali domestici.+Abbiamo trovato numerose confezioni di veleno topicida all'interno di un cassonetto dei rifiuti della zona - spiega il comandante della polizia locale Michele Tiozzo - e questo dimostra che utilizzare il veleno per eliminare animali indesiderati è un'abitudine radicata. Dalle notizie che abbiamo appreso, grazie anche al prezioso aiuto dei volontari dell'associazione protezione animali, sembra che nella stessa area, negli ultimi mesi, siano spariti o morti per cause imprecisate almeno una decina di gatti;.Spargendo veleno nei campi e nelle strade sterrate si può andare incontro a grosse conseguenze: +Chi maltratta e uccide gli animali - continua il comandante Tiozzo - può essere condannato anche con tre anni di carcere. Bisogna inoltre considerare che questa pericolosa abitudine può arrecare grossi rischi anche ai bambini che passano o giocano tra l'erba;. -------------------------------------------------------------------------------- IL SANNITA 6 MAGGIO 2010 Continuano i casi di avvelenamento di cani randagi nel Sannio: sei morti a Casalduni Casalduni (BN) - Ancora cani randagi trovati morti in provincia di Benevento: dopo l' impressionante caso di Campolattaro, dove più di cinquanta tra cani e gatti randagi sono stati avvelenati da ignoti, nuovo caso denunciato dalla Guardia Forestale di Torrecuso, stavolta nel territorio di Casalduni, a pochi passi dallo STIR in contrada San Fortunato. Sono state trovate sei carcasse.Gli animali si legge nella nota della Forestale facenti parte di un branco di circa 30 unità la cui presenza era stata già segnalata agli organi competenti ai sensi della legge sul randagismo, secondo le prime ipotesi, sono stati avvelenati ad opera di ignoti con l' utilizzo di prodotti insetticidi. Per le prime conferme circa le ipotesi di reato formulate si attendono anche gli esiti degli esami di laboratorio su di una carcassa che è stata inviata all' Istituto Zooprofilattico di Benevento insieme ad alcuni reperti della sostanza sospetta rinvenuta in loco. |
Falso allarme!
Sulla base dei riscontri effettuati presso l'IZS del Lazio e Toscana di zona, i Carabinieri del Comando di zona APPIO-CLAUDIO, L'ASL, il canile della Muratella, i veterinari dott. Cresciotti e dott.ssa Vincenti, si può affermare che le notizie circolate su presunti casi di avvelenamento presso San Policarpo nel quartiere Appio Claudio,
SONO FALSI i medici veterinari di zona sporgeranno denuncia contro ignoti per "PROCURATO ALLARME". (la dott.ssa Vincenti a smentito anche su FV "parco degli acquedotti") Meglio così, costata una ventina di telefonata :? ma almeno sappiamo la verità... |
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