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Consigli per Acquisti Cruelty Free & Bio
Quote:
Pensavo che nelle varie risposte, affinchè il 3D sia in futuro di facile consultazione, potremmo inserire i vari consigli specificando le diverse categorie di acquisti. ES: cosmetici - bottega verde; tipo di prodotto provato, info su qualità e costi ecc. ecc. detersivi - .... ecc. ecc. p.s. so che su internet si trovano diverse info su questo argomento, ma qui la differenza potrebbe essere data dalla diretta testimonianza di prodotti provati con tutti i connessi piccoli consigli / informazioni. |
ecco, velocissima, mentre tu aprivi questo thread io postavo sull'altro, sposto e metto di qua....
grande greta |
li avevamo già postati in qualche altro thread, ma non fa male ricordarli
01. Aziende che eseguono test su animali GRUPPO MARS: Cani: Chappi, Pedigree, Cesar, Royal Canin (tutta la linea). Gatti: Frolic, Whiskas, Sheba, Kitekat, Catsan (sabbia), Royal Canin (tutta la linea). GRUPPO COLGATE PALMOLIVE: Hill's Science Diet, Hill's Prescription Diet. Per maggiori informazioni: www.helpthedogs.org/campaigns/petfood.html GRUPPO PROCTER & GAMBLE: Iams, Eukanuba. Per maggiori informazioni: www.uncaged.co.uk/iams.htm www.iamsodead.com www.peta.org/feat/iams/video.html Note: Procter & Gamble è da anni oggetto di un boicottaggio "animalista" in quanto utilizza test su animali per alcune sue linee cosmetiche. GRUPPO NESTLÈ: Cani: Bull (bocconi), Fido, Friskies, Pro Plan, Purina ONE, Purina veterinary diets. Gatti: Felix, Friskies (Gourmet), Fufi (bocconi), Purina ONE, Pro Plan. Note: Nestlè è boicottata da 20 Paesi del Mondo già per motivi umanitari (scorretta commercializzazione del latte in polvere nei Paesi del Terzo Mondo e conseguente morte di centinaia di migliaia di bambini). BAYER:Cani: PRO GRES. Gatti: PRO GRES. Note: Non sappiamo se tale alimento sia stato testato su animali. Certo è che Bayer è una azienda farmaceutica/chimica/agrochimica (pesticidi e OGM) tra le più grosse del mondo e tra le più attive nel campo della vivisezione. È pertanto consigliabile NON scegliere i prodotti Bayer per i propri acquisti. 02. Aziende che NON eseguono test su animali La stragrande maggioranza delle piccole aziende PRIVATE (cioè NON di proprietà delle multinazionali di cui si è detto nella lista 01), non hanno interesse a sovvenzionare costose sperimentazioni su animali; pur utilizzando di norma ingredienti testati su animali da terzi, o vendendo prodotti realizzati dalle aziende di cui al punto precedente, non incentivano questi test commissionandoli espressamente o eseguendoli in laboratori di proprietà. Considerata l'attuale situazione generale, possono essere pertanto giudicati "meno peggio". Qui di seguito citiamo alcune marche che, in questo secondo gruppo, sono preferibili alle altre per la qualità dei loro prodotti (ingredienti biologici, non uso dei conservanti, ecc.). AFFINITY PETCARE: Cani: Advance, Advance Veterinary Diets, Ultima, Puppy Chow, Dog Chow. Gatti: Advance, Advance Veterinary Diets, Ultima, Cat Chow, Brekkies Excel Cat, Special Care. Note: Affinity Petcare produce Cat Chow e Dog Chow. Anche Purina produce Cat Chow e Dog Chow. Identico nome di marca, ma aziende diverse che producono alimenti diversi (PURINA finanzia la VIVISEZIONE, Affinity Petcare non la finanzia). Quindi, attenzione al produttore! AGRAS DELIC [ www.agras-delic.it ], iSchesiR, Schiress, StuzzyCat, StuzzyDog, StuzzyVita, StuzzyGold, Stoccofisso, WitteMolen ALMO NATURE (umido e crocchette) [ www.almo.it ], ingredienti naturali e senza additivi AROVIT (garantiti Peta UK): Bau (c/o ESSELUNGA), Bull paté (c/o CONAD), Fufi paté (c/o CONAD), Miao (c/o ESSELUNGA), Ronnie (c/o COOP), Winner Cat/Winner Dog (solo cibo umido, c/o LD MARKET). Nota: Bull e Fufi BOCCONI sono prodotti dalla Nestlè e come tali da evitare. BURNS: [ www.antba.com/Burns.htm ], garantita da Uncaged. COOP: Solo il cibo umido, prodotto da Arovit, garantito Peta UK. CSJ: Prodotto da CSJK9 Limited [ www.csjk9.com ] e in vendita su ordinazione: Laura Piperno 011 9876 639 - 348 7801 046, garantito da Peta UK. EFFEFFE Petfood: Società controllata di Arovit. FORZA10 (Sanypet) [ www.forza10.it ] Alimenti privi di additivi chimici per cani e gatti PASCOE'S: 100% biologici e privi di coloranti artificiali, conservanti e aromatizzanti 03. Aziende da preferire: totalmente cruelty-free Nessuna delle marche comprese nelle liste 01 e 02 cerca di risolvere il problema di fondo dell'uccisione di animali di altre specie (mucche, maiali, vitelli, conigli, polli, ecc.) per nutrire cani e gatti o altri "animali d'affezione" carnivori. Per approfondimenti su questo tema, si consiglia di leggere su SaiCosaMangi.info: "Nutrire gli animali d'affezione". In Italia esistono poche marche che producono cibo vegetariano per animali, le elenchiamo nella seguente tabella: AMÌ: Crocchette vegetariane per cani e gatti [ www.aminews.net ]. ANIWELL: [ www.aniwell.it ], i prodotti si ordinano dal sito e sono anche reperibili nei negozi di alimenti biologici, di cibi per animali, in ambulatori veterinari. Offre anche un tipo di crocchette per cani quasi completamente vegetali (non 100% vegetali perché contengono olio di pesce; rispetto a crocchette a base di carne o pesce sono comunque sempre preferibili). BENEVO, BENEVO BIO: [ www.antba.com/altrelinee.htm ], crocchette vegan per cani e gatti, crocchette vegan e biologiche per cani, patè in lattina vegan per cani e gatti. Approvati dalla Vegetarian Society. DENKADOG: [ www.denkadog.it ], tutti senza additivi e conservanti, i prodotti si ordinano per telefono, fax o posta elettronica, oppure direttamente presso l'azienda EuroService. È offerto un tipo di crocchette vegetali per cani: "Denkadog superior hypo sensitive". YARRAH: Produce sia cibi carnivori che vegetariani (vegetariani solo per cani), crocchette e umido, e si trova nei negozi di alimentazione naturale. ROCKY: Biscotti [ www.antba.com/altrelinee.htm ], garantito da dichiarazione aziendale e prodotto da Industrie Salustrid Rocky srl, Strada Privata Lamarmora 3, 28062 Cameri (NO). |
Cosmetici cruelty-free
Di Marina Berati (coordinatrice NoVisezione.org e di VIVO - Comitato per un consumo consapevole) e Massimo Tettamanti (chimico ambientale, responsabile per l'Europa del centro I-CARE, Centro Internazionale per le Alternative nella Ricerca e nella Didattica) Questa FAQ è stata scritta per fornire un punto di riferimento a chi non conosce bene l'argomento "cosmetici cruelty-free" e incontra sulla sua strada qualcuno che lo induce a desistere dallo scegliere questi prodotti, in particolare da persone che vendono cosmetici, le quali creano confusione su questo argomento, facendo credere che lo Standard "cruelty-free" non abbia alcun valore. Noi che di cosmetici non ne vendiamo, ma, tra le attività di volontariato, cerchiamo di aiutare le persone a fare, nel proprio piccolo, il possibile per combattere la vivisezione, intendiamo chiarire qui che NON È VERO che comprare un cosmetico (compresi shampoo, dentifrici, ecc.) o un altro è lo stesso e che NON È VERO che l'adesione allo Standard cruelty-free è inutile. Queste FAQ servono perché abbiamo appurato che è inutile discutere ogni volta per cercare di chiarirsi e ripetere sempre le stesse cose, quindi cerchiamo di spiegare qui una volta per tutte cosa VERAMENTE può fare ciascuno di noi come consumatore per combattere la vivisezione compiuta per la produzione di cosmetici. Per approfondire l'argomento e per sapere qual è la lista aggiornata delle aziende cruelty free, potete andare alla pagina: http://www.consumoconsapevole.org/co...elty_free.html Qui invece riportiamo delle breve risposte alle affermazione confusionarie fatte in alcuni forum. 1. In breve: cos'è un prodotto cruelty-free È un prodotto che aderisce allo Standard internazionale 'Non Testato su Animali'. Questa è la Home Page dello Standard per l'Europa (ma lo stesso Standard vale anche per gli USA): http://www.eceae.org/english/hcs.html Lo Standard si riferisce sia al prodotto finito che agli ingredienti. "Non Testato su Animali" significa sicuramente che il prodotto finito non è mai stato testato, mentre riguardo agli ingredienti significa che non sono stati testati dopo una specifica data (che varia da un produttore all'altro), chiamata cut-off date, il che equivale a dire non tanto che nessuno degli ingredienti sia MAI stato testato (sarebbe impossibile), ma che non viene incrementata la vivisezione. Nella pratica, significa che il produttore si impegna a non comprare più ingredienti nuovi a partire da quella data (infatti per ogni ingrediente nuovo si devono compiere nuovi test). 2. Scordatevi la positive-list Se qualcuno, parlando di cosmetici cruelty-free, si mette a parlare della positive-list, potete smettere di ascoltarlo, perché sta parlando di qualcosa che non c'entra nulla con lo Standard. La positive-list è l'elenco degli ingredienti in commercio nel 1976, ma, che esista o non esista, che quegli ingredienti si trovino ancora sul mercato o meno, è irrilevante, perché lo Standard NON si basa sulla positive-list, ma solo sulla cut-off date di cui sopra, quindi, cancellatevi dalla testa la positive-list quando si parla di cosmetici cruelty-free. 3. perché è importante l'adesione allo Standard È importante perché è una presa di posizione di chi produce comestici e di chi li compra. In pratica, si dice, alle aziende che vogliono continuare con la vivisezione, e all'Unione Europea: "cambiate le regole, questi test obbligatori non li vogliamo più!". Ci sono tanti altri modi per dirlo, ci sono le petizioni, ci sono le lettere da inviare, ciascuno di noi può fare anche queste altre cose, ma quella di scegliere i cosmetici aderenti allo Standard è UNA di queste cose, ed è una che va a toccare direttamente il portafoglio delle aziende, per cui è importante. E poi è chiaro che se possiamo scegliere un prodotto che non incrementa la vivisezione al posto di uno che è certamente testato su animali... è certamente da preferire il primo! 4. E il "ri-test"? Con "ri-test" si intende: cosa succede se un ingrediente viene testato non solo per la messa in commercio, ma anni dopo? Questo è un non-problema: per essere in linea con lo Standard l'azienda deve presentare una dichiarazione del fornitore che attesti che ciascun ingrediente non è stato testato dopo la cut-off date. Se un ingrediente era in regola, e a un successivo controllo (fatto ogni 2-3 anni) non lo è più, perché è stato testato dopo la cut-off date, quell'ingrediente non può più essere usato, e va sostituito con un altro che rispetti i requisiti. Questo problema, comunque, si pone molto raramente, perché a nessuna industria piace fare i test per nulla. Se poi qualcuno fa dei test su una data sostanza, per ricerca di base, per sfizio, per pubblicare un articolo o quant'altro, in modo del tutto indipendente dal produttore di quell'ingrediente, questo non riguarda lo Standard, perché qualsiasi cosa può essere testata su animali in qualsiasi momento: lo sono anche i succhi di frutta, i cavolfiori e il sale da cucina, sempre per ricerca di base, per sfizio, ecc., ma è lampante che questo non c'entra nulla con gli obblighi di legge o con chi produce quei dati prodotti. 5. E le altre informazioni sugli ingredienti? È importante, certamente, conoscere anche altre informazioni sugli ingredienti: se sono di origine animale, se sono vegetali o di origine chimica, se sono inquinanti, ecc. ed è giusto cercare anche queste informazioni, ma ciò non significa che informarsi su questo debba portare a ignorare la questione dei test su animali! 6. E allora, quali sono queste aziende che aderiscono allo Standard? Per l'Italia, sono quelle riportate sul sito VIVO (che non vende nulla e non chiede soldi a nessuno), che comprendono quelle che hanno aderito allo Standard attraverso il disciplinare ICEA-LAV che prevede dei controlli, e quelle che hanno aderito in regime di autocertificazione mandando tutti i documenti necessari alla valutazione ad Antonella de Paola, autrice della "Guida ai prodotti non testati" (Ed. Cosmopolis). In più, sono escluse quelle aziende tali che TUTTI i loro prodotti contengono uno o più ingredienti di origine animale, e sono segnalate quelle che usano in taluni prodotti ingredienti di origine animale. La pagina è questa: http://www.consumoconsapevole.org/co...elty-free.html 7. Ma possiamo fidarci dell'autocertificazione? Autocertificazione significa che il produttore prende precisi impegni e li firma. Se poi viene scoperto a mentire, il danno che gliene viene è grande, chi glielo fa fare? Inoltre, se produrre autocertificazioni menzognere fosse così facile, ci sarebbero centinaia di aziende no-cruelty. Viceversa, nonostante siano state contattate tantissime aziende, quelle che hanno risposto positivamente sono solo una diecina in tutta Italia. Sottoscrivere una dichiarazione falsa su carta intestata e timbro dell'azienda è un reato bello e buono, che può costare molto caro a chi lo commette... 8. Che etichetta o dicitura devo cercare sul prodotto? Per ora, nessuna, qualsiasi etichetta o dicitura ci sia va ignorata, perché non è indicativa, bisogna solo far riferimento alla lista di aziende aderenti che trovate alla pagina citata sopra. Il logo relativo allo Standard è la sagoma di un coniglietto che salta con 2 stelline, ma per ora è usato molto poco, anche le aziende aderenti spesso non lo usano, quindi per ora non fateci conto. Se lo trovate, tanto meglio, altrimenti, qualsiasi altro simbolo troviate, ignoratelo. http://img683.imageshack.us/img683/3264/hcslogo.gif Puoi approfondire questi argomenti sul forum: Cosmetici e abbigliamento Cruelty-Free, autoproduzione IGIENE E CURA DELLA PERSONA (uomo-donna-intimo-trucco-shampoo) ARGITAL (Certificazione ICEA) ATHENA'S (Certificazione ICEA) Vegan BEMA (Bioecocrema, Extratissima, I cremosi, Sinfonia Aromatica, Solar Tea) NO test dal 1995 (Certificazione ICEA) BIOPLASIS - RAMNUS LABORATORIES (Certificazione ICEA) Vegan CIBE (Mondo Naturale, Fiori&Futta, Antico Marsiglia, Antica Provenza Ligure) NO test dal 1998 (Certificazione ICEA) COOP (linea marchio COOP solo cosmetici e prodotti per il corpo) (Certificazione ICEA) D'AYMONS NATURALERBE NO test dal 1978 (Certificazione ICEA) Vegan quasi tutto vedere il marchio sulle confezioni DERBE (Seres, Speziali Fiorentini, Terre d'Amerigo, Vitanova) NO test dal 1997 (Certificazione ICEA) DR TAFFI (Certificazione ICEA) Vegan EVAN BARTHOLOMEV NO test dal 2003 (Certificazione ICEA) FITOCOSE NO test dal 2007 Autocertificazione FLORA-PRIMAVERA NO test dal 1989 (Certificazione ICEA) GALA (Natyr) NO test dal 1990 Autocertificazione HAWAY (Hawai, Oris, Anthyllis) (Certificazione ICEA) HELAN NO test dal 1998 (Certificazione ICEA) INDICA No test dal 1978 (Certificazione ICEA) Vegan I SERAFINI NO test dal 2003 (Certificazione ICEA) LINEA PROGETTO GAIA NO test dal 1976 Autocertificazione Vegan LOGONA (distribuito da Baule Volante) NO test dal 1998 Autocertificazione LUSH NO test dal 1998 L'ERBOLARIO NO test dal 1997 (Certificazione ICEA) MONTAGNE JEUNESSE Adesione allo Standard PEDRINI (Lepo Line) NO test dal 1998 Adesione allo Standard PAUL MITCHELL REBIS NO test dal 1977 Adesione allo Standard REMEDIA NO test dal 1992 Autocertificazione SAN.ECO.VIT (Ecor, Biobi' ) NO test dal 1999 (Certificazione ICEA) Vegan SAPONIFICIO GIANASSO (Floralia, i Provenzali) NO test dal 2003 (Certificazione ICEA) SOLIME' NO test dal 2003 TEA NATURA NO test dal 2004 Autocertificazione VEGETAL-PROGRESS NO test dal 1998 Autocertificazione VERDESATIVA VIRGO TERRA (Certificazione ICEA) Vegan W.S. BADGER NO test dal 2005 Adesione allo Standard Vegan PRODOTTI PER LA CASA E IL BUCATO ALMA WIN NO test dal 1998 ARGITAL (Biolavo) (Certificazione ICEA) ALLEGRO NATURA (BioErmi, HappyClean) (Certificazione ICEA) Vegan CIBE (Econatura) HAWAI (Ekos, EcoSi', Oris) Vegan HEDERA NATUR (Almacabio, Equo linea, EcoPolo) (Certificazione ICEA) Vegan LYMPHA - MONDOSOLIDALE (Certificazione ICEA) Vegan OFFICINA NATURAE SAN.ECO.VIT (Ecoblu, Ecor, Ecoland) Vegan YVES ROCHER ASSORBENTI Helan, Nuvenia, *Weleda. (* weleda è attiva anche in campo farmaceutico quindi per legge esegue test su animali) PRODOTTI PER BAMBINI Bioecobimbo (Bema Cosmetici), D' Aymons, Helan, Seres (Derbe), *Weleda. (* weleda è attiva anche in campo farmaceutico quindi per legge esegue test su animali) IGIENE ORALE Argital, Bjobj' Vegan, D'Aymons, I Serafini, Fitocose, Progetto Gaia, Remedia, Rebis. PRODOTTI FARMACEUTICI OMEOPATICI *Specchiasol, *Boiron, *Dolisos, *Weleda. (* queste ditte per legge eseguono test su animali) I farmaci sono tutti testati per legge sugli animali, però sono preferibili i farmaci generici che contengono gli stessi principi attivi dei farmaci di marca, questo per non incrementare le grandi ditte farmaceutiche nel loro guadagno nel produrre continuamente farmaci fotocopia solo per vendere e fare soldi sulal pelle degli animali! PROFUMI Erbolario, Fiori&Frutta, Mondo Naturale (Cibe), Speziali Fiorentini. ALTA MODA (questi stilisti hanno dichiarato di non usare pellicce di animali) Stella Mc Cartney, Todd Oldham. Pellicce ecologiche: LORCA PRODOTTI PER L'IGIENE DEGLI ANIMALI BioPet (certificato ICEA) http://www.biopetsrl.com/ MANGIME PER ANIMALI AMI' Alimentazione vegetariana per cani e gatti, dentro il sito si trovano i punti vendita in tutta Italia. ANIWELL www.aniwell.it ROCKY - snack (100% vegetali e mettere una parentesi con gli stessi recapiti di burns - si ordinano on line [email protected] - www.antba.com) YARRAH (www.yarrah.com) Il sito www.petinternational.it contatto e-mail per ordinare o richiedere informazioni sul prodotto: [email protected] telefono (011.377401) fax (011.377499). NATURAL LIFE PET FOOD (Napoli, Salerno, Caserta, Riccione, Roma 081 8507330 [email protected]) ORIJEN TRAINER BRIT CARE GOLDEN EAGLE FARMINA (CIBAU E CIMIAO) NATURINA LEONARDO E BELCANDO SUSHICAT E SUSHIDOG ANIMONDA Aziende che NON eseguono test su animali, ma potrebbero usare ingredienti testati da terzi: AFFINITY PETCARE: Cani: Advance, Advance Veterinary Diets, Ultima, Puppy Chow, Dog Chow. Gatti: Advance, Advance Veterinary Diets, Ultima, Cat Chow, Brekkies Excel Cat, Special Care. ALMO NATURE (umido e crocchette) AROVIT: Bau (ESSELUNGA), Bull ( CONAD), Fufi ( CONAD), Miao ( ESSELUNGA), Ronnie (COOP), Winner Cat/Winner Dog ( presso supermercati LD Market, solo umido) BURNS (si ordinano on line [email protected] - www.antba.com) COOP (Solo il cibo umido, prodotto da Arovit) CSJ (su ordinazione: Laura Piperno, 011 9876639 - 348 7801046) FORZA10 (Sanypet) PASCOE'S (BIO, Primetime Peetfoods) |
e visto che ci siamo e vogliamo fare informazione responsabile posto anche qui degli altri link interessanti, discussioni in cui si è parlato di vari commerci più o meno corretti (per averli tutto su un utilissimo thread!)
http://www.wolfdog.org/forum/showpos...&postcount=621 http://www.wolfdog.org/forum/showthread.php?t=14347 |
greta - la lista generale è comunque è comoda, ma ora andiamo nel dettaglio: cosa ho pravato io?
cibo cani / gatti almo nature, eagle pack (che ora in italia è golden eagle), orijen persona tutta la linea erbolario, dai prodotti per uomo (il santo si fa la barba con gelatina alla menta) che shampoo, solari, saponi, creme, profumi, deodoranti mi verranno in mente - poi - altre referenze |
chi, invece, conosce questa marca? la vedo spesso e quindi è abbastanza facile da reperire http://www.fairtradeitalia.it/prodot...dotti&subsez=2
http://www.fairtradeitalia.it/ |
appuntamenti interessanti in tutte le regioni per approfondire l'argomento BIO
http://www.icea.info/tabid/57/articl...9/Default.aspx |
Marche che molti credono cruelty-free, ma NON lo sono
Vi sono alcune marche che molti credono cruelty-free, a causa di dichiarazioni o pubblicità confuse delle stesse. Vogliamo ribadire che tali marche, elencate sotto, NON aderiscono allo Standard e quindi NON sono da considerarsi cruelty-free. Se sei attualmente loro cliente, puoi scrivere loro per insistere su questo punto! Ecco l'elenco delle marche credute erroneamente creulty-free: _AVON – www.avon.it/PRSuite/info/contact.jsp Non esegue e non commissione test su animali, ma non garantisce gli ingredienti comprati da terze parti. _BOTTEGA VERDE – [email protected] Affermano: "Il problema di testare o no le materie prime su animali non è di nostra competenza diretta". _ECOVER (detersivi) Giudizio negativo di Naturewatch UK: gli ingredienti NON sono garantiti. _L'AMANDE/GAVARRY – [email protected] Affermano che la maggior parte degli ingredienti che usano è in commercio da molto tempo e quindi non incrementano i test su animali, ma non rilasciano alcuna dichiarazione certa sulla totalità dei loro ingredienti, quindi non rispettano la policy. _LINEA ESSELUNGA (supermercati Esselunga) Non sono garantiti gli ingredienti, non esiste una politica della "cut-off date". _OLIO CARLI - LINEA MEDITERRANEA – [email protected] Non eseguono e non commissionano test su animali, ma affermano: "Non possiamo dare altrettante garanzie per quel che riguarda il comportamento dei fornitori dei singoli ingredienti". _UNILEVER (fanno loro test su animali) – [email protected] L'azienda afferma che: "I test su animali vengono eseguiti solo quando non sono disponibili alternative". E l'elenco, purtroppo, continua: _AMWAY _AVEDA _BELLEBOLLE _BLUEBERRY _CLINIQUE (Estee Lauder) _DIPROS _ESI _HETO _HERBALIFE _JUST _MONTALTO NATURA _REVLON _SARA LEE PLANTER'S _SOCIETÀ DEL KARITÈ |
ok, ok... basta .... potrei andare avanti per altri 1000 messaggi
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giuro ... giurin giurella ....... l'ultimo
http://www.oltrelaspecie.org/downloa...re-critico.pdf |
invece continua pure!
e GRAZIE! |
consigli equi e solidali
questi i prodotti che acquistavamo più spesso, fino a quando non hanno spostato il negozio che avevamo sotto casa
sul giornale locale, ho scoperto da poco che riaprirà esattamente allo stesso posto a breve comunque trovate tutti questi articoli nel commercio equo e solidale non li cuciniamo spesso, ma dopo il nostro viaggio in messico li preferiamo neri:http://www.altromercato.it/it/prodot...114/530/000213 buonissime come le fa il santo: basilco, olio crudo, pomodoro e pancetta http://www.altromercato.it/it/prodot...114/530/000075 d'estate: http://www.altromercato.it/it/prodot...114/531/000329 http://www.altromercato.it/it/prodot...114/531/000346 raramente, ne ricordo uno al caffè che però ora non c'è più : http://www.altromercato.it/it/prodot...103/509/000416 strana, ogni tanto per cambiare:http://www.altromercato.it/it/prodot...106/514/000059 non li prendo più perchè me li mangiavo sempre tutti: http://www.altromercato.it/it/prodot...110/523/000036 |
Vale grazie di tutto quello che hai postato, una sola cosa, non ti accompagnerò mai a fare la spesa...
Lui non è semplicemente santo, è prossimo a prendere il posto di Pietro... |
ricordo un intervento ad uno spettacolo tenuto da beppe grillo, all'entrata distribuirono questo elenco:
lista di alimenti contaminati (istituto di ricerca scientifico nanopatologie), Pandoro Motta: Alluminio, Argento Salatini Tiny Rold Gold (USA): Ferro, Cromo, Nichel (cioè acciaio), Alluminio Biscotti Offelle Bistefani: Osmio, Ferro, Zinco, Zirconio, Silicio-Titanio Biscotti Galletti Barilla: Titanio, Ferro, Tungsteno Macine Barilla: Titanio Granetti Barilla: Ferro, Cromo Nastrine Barilla: Ferro Bauletto Coop: Ferro, Cromo Plum cake allo yogurt Giorietto Biscotti: Ferro. Cromo Ringo Pavesi: Ferro, Cromo, Silicio, Alluminio, Titanio Pane carasau (I Granai di Qui Sardegna): Ferro, Cromo Pane ciabatta Esselunga: Piombo, Bismuto, Alluminio Pane morbido a fette Barilla: Piombo, Bismuto, Alluminio Paneangeli Cameo: Alluminio, Silicio Pane Panem: Ferro, Nichel, Cobalto, Alluminio, Piombo, Bismuto, Manganese Cornetto Sanson (cialda): Ferro, Cromo e Nichel (cioè acciaio) Biscotto Marachella Sanson: Silicio, Ferro Omogeneizzato Manzo Plasmon: Silicio, Alluminio Omogeneizzato Vitello e Prosciutto Plasmon: Ferro, Solfato di Bario, Stronzio, Ferro-Cromo, Titanio Cacao in polvere Lindt: Ferro, Cromo, Nichel Tortellini Fini: Ferro, Cromo Hamburger McDonald’s: Argento Mozzarella Granarolo: Ferro, Cromo, Nichel Chewing gum Daygum Microtech Perfetti: Silicio (cioè vetro) Integratore Formula 1 (pasto sostitutivo) Herbalife: Ferro, Titanio Integratore Formula 2 Herbalife: Ferro, Cromo I metalli elencati sono tutti sotto forma di particelle nano e micro-metriche (nano = dal miliardesimo al decimilionesimo di metro, micro = dal milionesimo al centomillesimo di metro). Per particelle si intendono “sassolini” composti da una grande quantità di atomi, e questi sassolini non sono utilizzabili dall’organismo che non è in grado di ricavarne gli elementi (oligoelementi) necessari per il metabolismo. È fondamentale sapere che le particelle in questione non sono biodegradabili e non sono biocompatibili. Come tali non sono utilizzabili e sono patogeniche. I metalli, una volta ingurgitati, vanno tranquillamente dall’apparato digerente al sangue, dal quale sono portati dappertutto. |
Grazie Vale, stasera mi guardo tutto con calma!
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è vero... dovrei non scrivere più, ma è colpa di margareta!
è che lo considero un argomento importantissimo, sia perchè SIAMO CIO' CHE MANGIAMO, sia per quello che ho scritto prima e cioèHCE SIAMO NOI A FARE LA DIFFERENZA, anche se piccola ed insignificante SIAMO NOI ed è con queste convinzioni che negli ultimi anni ho cercato di interessarmi di più, di approfondire.... un tempo leggevo ed ero abbonata alla rivista ALTROCONSUMO e da lì ho iniziato a capire quanto sia importante leggere e capire le etichette e non comperare ad occhi chiusi, ne per noi nè per i nostri amici quadrupedi ammetto che sono "un pochetto" esagerata, alle volte vado in delirio .... |
E brava Vale!
Io spesso non ho tempo per andare al negozio bio e al supermercato non si trova nulla quindi spesso compro online, questo è il mio sito preferito http://www.saicosatispalmi.com/ecommerce/ Sinceramente è una rottura, sarebbe molto più comodo comprare quello che trovo sugli scaffali del supermercato lo ammetto. Ma non è nemmeno impossibile, e se ce la faccio io che ho SEMPRE i minuti contati, ce la fa chiunque, basta avere un minimo di voglia. Sugli ingredienti dei cosmetici poi ci sarebbero infinite discussioni da fare perchè un'azienda può prendersi l'impegno di non testare sugli animali, ma poi può riempire la crema di derivati petroliferi .. insomma, se si ha voglia di informarsi sui singoli ingredienti di cosmetici e detergenti, ce n'è di roba da sapere. In ogni caso di prodottini carini, cruelty free ed eco sostenibili ce ne sono. Io uso molti prodotti della bjobj (il colluttorio per chi soffre di afte è portentoso) e della Beauty Seed. Appena ho sottomano i prodotti aggiorno. |
Quote:
Ti parlo da uomo che non è molto avezzo a controllare le varie etichette. Anche se da un pò di tempo ho dovuto iniziare, sopratutto da quando lo gnomo mangia crudo...controllo tutto, cosa che non ho mai fatto per me. Ma che forse dovrei iniziare. |
Credimi Fra, non è poi così complicato.
Ovviamente è meno comodo che prendere e cacciare nel carrello, ma in fondo è roba che mangiamo e ci mettiamo sulla pelle. Dovremmo dedicarci un minimo di attenzione. E' grazie alla pigrizia diffusa e alla scarsa voglia di prendere coscienza di questo che i cosmetici e molti cibi sono PIENI di robaccia. |
HTML Code:
io mi metterei davanti l'ingresso del super mercato |
Concordo a pieno con te Eli, molte volte non è tanto la pigrizia, ma il poco tempo, e per far presto si butta dentro il carrello quello che ti serve ma dove viene più comodo prenderlo, senza badare a nulla.
Almeno per lui, mi soffermo a leggermi tutte le etichette prima di prendere carne, frattaglie o quello che serve. Ecco per lui ci perdo tempo. Vale, non piangere, pensa al tuo povero agostino, se ancora non si è cosparso di benzina e dato alle fiamme, è solo perchè lui è un uomo dal cuore grande e generoso che pensa al prossimo come a se stesso e sa che se si dovesse dar fuoco tu, poi, vallo a trovare uno che ti prende e ti porta a fare la spesa. |
Pesticidi
Scritto da Gloria Mastrantonio
Sono stati presentati Venerdì 18 Giugno 2010, a Roma i risultati del dossier annuale di Legambiente “Pesticidi nel Piatto 2010” (elaborato sulla base dei dati ufficiali forniti da Arpa, Asl e laboratori zooprofilattici) dalla quale emerge una situazione per nulla incoraggiante sul fronte della sicurezza di ciò che mangiamo. Rispetto ai dati già di per sé allarmanti dello scorso anno, è stata riscontrata una maggiore presenza, (3% in più), di residui di fitofarmaci nei prodotti ortofrutticoli e derivati commercializzati in Italia. Secondo quanto stilato dal rapporto, solo il 50% della frutta italiana risulta incontaminata mentre a 32 anni dalla messa al bando ricompaiono tracce di DDT in un campione di insalata analizzato in Friuli. Rispetto al 2009 con una stima dell’83%, tra le verdure quest’anno solo il 76,4% risulta essere senza residui in quanto il 22, 3% è risultato contaminato da uno (15,8% 2009) o più residui (6,5%, erano il 3,5% nel 2009). Scende la percentuale anche tra i prodotti derivati quali miele, pane, vino ecc. di cui solo il 77,7% si è confermato regolare e senza residui (erano l’80,5% nel 2009); il 10,3% è regolare con un residuo e il 9,3% contiene più di un residuo contemporaneamente. Il 2,7% risulta invece addirittura irregolare (39 campioni su 1435) segnalando una novità rispetto agli anni precedenti, quando la percentuale era pari a zero. Tutto questo nonostante quest’anno siano stati fatti enormi sforzi per ridurre l’uso della chimica di sintesi in agricoltura. Dall’elaborazione dei dati raccolti quest’anno, sono emersi casi particolari di prodotti “multi contaminati”, tra i quali: un campione d’uva bianca analizzato in Sicilia contenente 9 diversi residui di pesticidi (Clorpirifos, Clorpirifos-metile, Cyprodinil, Dimetomorf, Fenhexamid, Fludioxonil, Miclobutanil, Penconazolo, Tiabendazolo); un campione di pere analizzato in Campania con 5 diversi residui chimici (clorpirifos, boscalid, etossichina, captan di fenilammina, clozolinate); un campione di vino analizzato in Friuli Venezia Giulia con 6 diversi residui chimici (dimetomorf, boscalid, pyrimetanil, fenexamid, metalaxil, iprovalicarb). Le maggiori criticità ovviamente si sono riscontrate nei casi in cui sono stati analizzati più campioni come ad esempio in Emilia Romagna su un campione totale di 1667 alimenti, sono emerse ben 30 irregolarità. Tra i risultati da segnalare merita sicuramente attenzione quello dei 5 campioni di pane fuori legge analizzati in Piemonte e quello dell’insalata con tracce di DDT analizzato in Friuli Venezia Giulia, dove si registrano anche tre campioni di vino contaminati da Procimidone. Per l’agricoltura biologica invece non si è potuta portare avanti una valutazione obiettiva dato lo scarso numero di analisi ai prodotti pervenute (solo 466 campioni di frutta e verdura). Le uniche documentazioni stilate dagli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IZS), riportano dati della situazione relativa agli alimenti di origine animale: l’Emilia Romagna segnala un’irregolarità relativa ad un campione di muscolo di tacchino (su 7 totali) con tracce di Policlorobifenili (PCB). Lazio e Toscana segnalano l’irregolarità dell’11,1% dei campioni di coniglio, l’1,8% di campioni di latte vaccino, lo 0,7% di campioni di latte bufalino, l’1,8% di latte ovicaprino, il 18,8% di latte fresco. In Lombardia, il 3,7% dei campioni di latte bovino, il 2,4% di uova di gallina e lo 0,8% di campioni di muscolo bovino risultano non conformi per la presenza di diossine e dl-PCB (PCB diossina-simili), - in Puglia le irregolarità riguardano un campione di latte bovino ed uno di latte ovino su un totale di 120 analizzati. Anche in questo caso è stata rilevata la presenza di diossine e PCB diossina-simili |
Ragazzi... non vorrei fare quello che rompe le uova nel paniere, però occhio a prendere troppo per "oro colato" quello che si legge in giro riguardo al bio (e immagino anche al cruelty free), perchè a meno che non ci sia la certificazione del padreterno :roll: non si può essere mai sicuri di nulla.
Questa famosa lista Grillo... immagino che per stilarla si siano presi la briga di esaminare tutte le centinaia di migliaia di alimenti in circolazione, altrimenti come documento informativo per me ha un valore pari a zero, in quanto produce solo un pseudo-danno (da parte di chi la osserva) a quelle specifiche aziende e nulla si sa di tutte le altre migliaia di prodotti in circolazione, che magari potrebbero essere anche peggio... :shock: Io mi occupo di informatica, programmazione nell'ambito gestionale e logistico, (non posso sbilanciarmi oltre) e vi posso garantire che un mio collega è stato testimone diretto della trasformazione di una partita da normale a bio semplicemente perchè il cliente voleva il bio e il fornitore non aveva la merce... via un'etichetta et voilà... Etichette e tracciabilità possono essere una grossa fregatura, sabbia negli occhi che aumentano i costi di gestione e di conseguenza il prezzo finale... Scusate per questo messaggio un po controcorrente, ma io per natura diffido sempre moltissimo degli "estremismi", in qualsiasi senso essi siano... |
hai ragione però da qualche parte bisogna iniziare....
la cosa migliore sarebbe acquistare da fornitori conosciuti e - in parte - la mia regione mi aiuta in questo visto che ci sono molte aziende piccole che producono con semplicità fabrizio, ma tu non hai l'orto? ecco, prima cliente! quando mi spedisci la rrrroba? |
film da vedere
lo avete visto il film SUPER SIZE ME?
http://it.wikipedia.org/wiki/Super_Size_Me io dopo averlo visto ho giurato che non mangerò mai più da Mc Donalds!!!!! Dentro di me lo sapevo che andare a strafognarsi di panozzi e patatine fritte non facesse moooolto bene, ma la gola (peccato terribile) nascondeva al raziocigno la cosa, soffocandola in "bhè, dai, per una volta...." Ammetto che nei viaggi fatti da giovanissima, quelli in cui si parte "DA SOLE" per città sognate da tempo disperse qua e là per l'Europa con uno zaino da 55 litri sulle spalle (carico solo di emozioni, sogni e tanta voglia di curiosare), MC D., Burger King, etc. erano gli unici posti in cui potevo permettermi di entrare senza vanificare l'intero budget della vacanza ..... uscendo peraltro con la pancia piena.... Credo di aver mangiato almeno 8 volte in 10 giorni da Burger King , teneva aperto 24h/24 campeggiando l'insegna con luci intermittenti..... una "figata" il film faceva vedere quanti fast food ci sono solo nell'area di Manhattan, vi giuro mi è caduto il mento a terra, non ci credevo...... S B A L O R D I T I V O !!!! in modo molto brillante e deciso parlava del problema dell'obesità, delle lobby, dello stato e delle politiche alimentari seguite nelle scuole, dei raffronti con le porzioni vendute in USA e nelle altre parti del mondo, dei vari apporti calorici ..... insomma di tutto quello che vi può venire in mente correlato all'industria del fast food. e c'è n'è un altro di fil bello da vedere FAST FOOD NATION http://www.mymovies.it/dizionario/re...e.asp?id=44276 |
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ma allora cosa puoi fare? se non informati da organismi indipendenti e cercare di scegliere meglio?
che non vuol dire scegliere sicuro, ma farlo con coscienza |
il mio personal GURU relativamente a queste cose è giuseppe che ieri sera dopo averne parlato in area cani mi ha mandato questo messaggio
i link postati direi che sono davvero interessanti! ----------------------------------------------------- e' una rivista. non fa indagini e ranking di cibo per animali, ma tutto tutto tutto, palloni da calcio, indumenti, automobili, etc etc e alla fine stila classifiche di tutte le compagnie e le mette nell'ordine di qualita e nell'ordine "etico" che a seconda dei casi puo' voler dire varie cose: cruelty free per le crocche, ma anche la salvaguardia dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori, lavoro minorile, qualita' di materie prime etc etc la rivista e' interessante, per chi ne ha voglia di guardarla - un bel report di 48 pagine tutto dedicato al petfood e' qui http://www.ethicalconsumer.org/LinkC...Yo%3D&tabid=36 altrimenti se vuoi guardare la rivista i vari numeri, vagabonda nel sito ethicalconsumer.org |
Fabrizio, forse hai ragione a dire che non è tutto oro quello che è bio, che alcune certificazioni sono fatte in malafede e anche che fare attenzione agli acquisti fa bene solo alla nostra coscienza.
Il punto è che le la produzione di merci ha dei meccanismi allucinanti e incomprensibili e spesso non si ha la possibilità di scegliere. Ma qualcosa si può fare, senza essere estremisti ma nemmeno senza essere fatalisti e pensare "tanto non serve a niente". Poi si può sempre sbagliare, si può sempre fare del male in assoluta buonafede o si può semplicemente farsi infinocchiare, però se TUTTI i consumatori si informassero e chiedessero più trasparenza qualcosa cambierebbe. E' chiaro, ognuno può vivere come meglio gli pare. Io non sono per niente estremista. So benissimo che certe cose probabilmente non cambieranno mai, perchè è conveniente che sia così (per tutti, anche e soprattutto per noi) ma non è detto che mi stia bene la cosa. Se ho delle alternative e posso farlo, preferisco scegliere in base a quello che è importante PER ME e che mi sembra giusto. Anche perchè è innegabile che certi cibi e certi cosmetici siano pieni di schifezze, evitarli non mi sembra una cosa tanto stupida. |
da questa lista di boicottaggi http://www.ethicalconsumer.org/Boyco...tboycotts.aspx vi riporto questa nota:
Iams (owned by Procter & Gamble) for unnecessary animal testing. It is estimated Procter & Gambles is responsible for the deaths of 50,000 animals each year. |
e da un sito antivivisezione aggiungo - riguardo alla IAMS
ESPERIMENTI IN VETERINARIA - LA IAMS ABUSA DI CANI E GATTI Torturati a morte per una scatoletta Dopo nove mesi di investigazioni, la PETA (People for the Ethical Treatment of Animals), la più grande associazione animalista al mondo, rende noti i risultati di una investigazione sui test " nutrizionali " condotti su cani e gatti dalla Dayton, rappresentante ufficiale della Iams nell'Ohio, appartenente alla Procter&Gamble (P&G). Un video segreto mostra dei cani, usati in un laboratorio che lavora su contratto con la Iams, sottoposti a dolorose procedure chirurgiche, nonché cani e gatti atterriti chiusi in sordide gabbie senza luce. "Nel settembre del 2001 - dichiara Walter Caporale, Rappresentante Italiano la PeTA per discutere dello sconcerto dell'opinione pubblica per i test letali condotti dalla Iams e per le terribili condizioni di vita subite dagli animali usati per test a lunga scadenza. Durante un'ispezione della PeTA in un laboratorio della Iams, almeno 27 cani erano stati soppressi mentre altri morirono a causa di malattie non curate, nonostante la Iams avesse assicurato che la nuova politica di ricerca della Iams avesse specificatamente stabilito che nessun animale usato in un qualsiasi test sarebbe stato deliberatamente ucciso". "La Iams" - dichiara Dan Mathews, Vice Presidente Internazionale Campagne della PeTA - "si era impegnata a migliorare le condizioni di vita nei suoi laboratori con l'impiego di esercizi per gli animali, metodi di socializzazione, cucce per dormire, luce naturale e giochi. La Peta ha al contrario trovato i laboratori in condizioni spaventose: 1 - Cani e gatti confinati in gabbie piccole e sordide, alcuni per più di sei anni. 2 - Le corde vocali dei cani chirurgicamente tagliate per impedire loro di abbaiare. 3 - Cani con infezioni alle orecchie non curate, denti marci e zampe ferite per tenersi in equilibrio sul pavimento a sbarre delle gabbie e per essere obbligati a dormire sul cemento freddo ed umido. 4 - Animali tenuti in gabbie senza alcuna protezione dall'umidità del pavimento. 5 - Animali "innaffiati" durante la pulitura delle gabbie. 6 - Animali terrorizzati, privi di socializzazione e tremanti nelle gabbie. 7 - Nei canili caldo e umidità insopportabili in estate e temperature. gelide in inverno". Nei cibi industriali per cani e gatti é stato rintracciato un antiossidante, molto simile al defoliante usato dagli americani in Vietnam:" - dichiara Sabina Bietolini, direttore vivisezione degli Animalisti Italiani - "questo testimonia quanto le industrie che producono cibo per cani e gatti pensino solo al profitto e non al benessere degli animali. "Sono stati presi in esame 500 gatti, suddivisi in colonie e tenuti sotto osservazione per 15 anni. Inizialmente, alimentandoli solo con cibi industriali (prevalentemente croccantini), si è evidenziato un tasso di mortalità del 30% dovuto ad insufficienza renale, cancro renale e cancro epatico. Successivamente, è stata mescolata carne fresca alle scatolette ed ai croccantini: il risultato è che la mortalità è calata al 15%. Passati infine alla sola carne fresca, la mortalità è scesa al 5%. Non solo IAMS fa esperimenti, ma molte altre marche famose di mangimi. Fate quindi attenzione. |
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Allo stesso modo il boicottaggio dei prodotti: posso capire se fosse circoscritta a 5-6 cose, ma quando ci sono liste con decine e decine di questo si, questo no, questo forse, questo no, allora davvero (per buttarla sul ridere come dice frafary) "si soffre di meno a darsi fuoco"... :lol: Il fatalismo purtroppo viene dopo il realismo... gli ideali sono sempre i più nobili, ma se poi guardi la realtà, pensi se ne accorgano le multinazionali dai loro bilanci che uno sparuto gruppo di persone (goccioline in mezzo al mare) hanno boicottato i loro prodotti? Assolutamente manco il solletico gli si fa... i discorsi del "se tutti si informassero..." sono ideali giusti, ma utopia nella pratica... La soluzione purtroppo non ce l'ho, ma di sicuro dal basso si fa niente... |
In parte sono d'accordo con Fabrizio, non si può adesso andare in giro con la lista dei prodotti e girare mille supermercati per evitare certe case, però su alcune cose proprio cerco di stare attenta, c'è da dire anche che forse con la divulgazione almeno uno sa quello che mangia o si spalma addosso, e può scegliere se continuare ad avvelenarsi (magari con il dubbio) o no.
Personalmente io ho gettato via un'intera bottiglia di olio Johnson&Johnson appena ho saputo che usano petrolio (paraffinum liquidum recentemente inserito insieme ai suoi derivati dalla direttiva europea tra i cancerogeni di classe II) per farlo, questo mi schifa perchè è una marca PER i BAMBINI porca miseria.:evil: Questa informazione l'ho trovata su questo sito: http://biodetersivi.altervista.org/homepage.htm che oltre ad aiutare a leggere l'etichetta dei prodotti dà alcuni consigli per i detersivi fai da te. Esempio: lo sapevate che per fare il Cif basta usare del bicarbonato e del semplice detersivo per i piatti?;-) Ele |
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Cmq una volta, per capire come mai la stessa creme protettiva solare, stessa confezione, acquistata in due negozi diversi erano due prodotti totalmente diversi (uno oleoso e unto, l'altro liquido acquoso ad assorbimento immediato) mi sono preso la briga di confrontare i componenti e mi son chiesto se forse era meno peggio prendere il sole senza protezione... :roll: Se volete guardare cosa sono le varie sigle e il loro grado di pericolosità o meno http://www.biodizionario.it/ |
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Pian piano anche io sto cercando di stare più attento a quello che compro e uso, tanto che molte volte preferisco lavarmi con le saponette, più tosto che usare mille prodotti più disparati, o usare il semplice sapone per farmi la barba, anzichè mille schiume diverse.
Anche nel mangiare cerco di evitare ogni forma di piatti pronti, un bel piatto di spaghetti con olio e formaggio sono più che sufficienti, o al massimo il sugo me lo preparo solo, usando pomodori freschi, poi si dovrebbe vedere dove vengono coltivati e con che cosa li innaffiano. Molte aziende agricole hanno a poca distanza inceneritori o discariche. Credo che questo tipo di politica, serva più alla nostra salute e dichi amiamo, più tosto che per boicottare le grandi multinazionali. Anche il semplice fatto di alimentare il mio piccolo pazzoide con carne e roba fresca, l'ho adottato per cercare il suo meglio e non per andare in c@lo alle varie aziende di pet food. Anche la più onesta ha la rogna , secondo il mio parere. Non ci crederò mai a cibo selezionato e controllato. A questo punto lo seleziono e controllo io direttamente. Farmi ammalare il peloso per colpa della speculazione altrui non ci sto. E comunque, lui mangiando così, non ha mai avuto intolleranze, forfora, alito pesante, denti gialli, è un toro di salute, ecc.. Si cresce più lentamente, c'è da dirlo, dato che non viene bombardato di super proteine e altre ca@@ate. Ma così sviluppa in modo più regolare, senza problemi ad articolazioni e al cuore. ( lo so dovrei parlarne nel thread pet food...ma lo stesso criterio vale per noi umani, mangiare in modo più sano aiuta noi stessi.) |
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Molte aziende agricole hanno a poca distanza ora che ci penso, credo sia stata proprio una trasmissione vista molti anni fa che faceva vedere proprio questo aspetto rispetto a materie prime impiegate in marche molto conosciute commercialmente a farmi diventare quella che oggi sono e prendere una direzione diversa (che sto ancora percorrendo, penso di essere solo all'inizio) da quella dello struzzo con la testa sotto la sabbia certo, boicottare è una parola grossa e non era questo l'intento nell'aver postato alcune informazioni, ma attraverso le pagine web possiamo capire meglio cosa c'è dietro a questo o all'altro prodotto che vediamo su uno scaffale nei supermarket utilissimi i link postati dai liguri ..... |
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Ti stimo! |
Purtroppo non ho il tempo necessario per parlare meglio dell'argomento come vorrei, vado di fretta e sarò sicuramente imprecisa ma ci tengo a dire una cosa: avere a cuore la propria salute e fare attenzione a quello che mangiamo non dovrebbe essere un lusso, ma una priorità.
Purtroppo nella società in cui viviamo siamo portati a credere che sia un lusso (e per certi versi lo è perchè è più scomodo che riempirsi il carrello al supermercato e impegna più tempo e soldi) ma è la pietra miliare della nostra salute. Sarà un caso che l'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano porti avanti un progetto che si dedica alla prevenzione e alla cura (o all'assistenza) di certi pazienti tramite la cucina sana? (c'è pure un libro di ricette http://www.sperling.it/scheda/978882004681) Non credo proprio. In un approfondimento il dott. Berrino (del Dipartimento di Medicina Predittiva e Preventiva dello stesso istituto) afferma: "l’alimentazione può influenzare l’insorgenza dei tumori attraverso numerosi meccanismi". Scusate se è poco.. Sarà che siamo abituati a vivere di corsa e a prendere la medicina quando ci fa male la pancia, ma così facendo danneggiamo solo noi. E non è una questione di lavarsi la coscienza, o meglio non solo. Se evitiamo (per quanto ci è possibile) di avvelenarci la pelle e la salute dimostriamo solo di essere degni della qualifica di homo sapiens sapiens. Poi che uno viva bene anche senza interessarsi di questo, ben venga. Capisco anche che le multinazionali che producono schifezze se ne fregano dei 4 pirla che la pensano come me, proprio perchè siamo in 4 pirla. Magari più gente comincerà ad informarsi e più gente comincerà a voler saperne di più sugli ingredienti e, chissà magari in un futuro potremo sperare in prodotti meno schifosi. Se non porterà a nessun miglioramento, pazienza, sicuramente avrà giovato alla mia salute. |
quoto elisa in ogni parola ....
e sapete che vi dico? ho sempre acquistato cose etiche e BIO al volo, ma mai mi ero messa nell'ottica di prendere TUTTO (e quando dico tutto, dico tutto) in negozi specifici ieri ho fatto la spesa in un negozio dedicato BIO, ho comperato solo poche cose e gli ho lasciato 31 euro.... quando sceglievo le referenze dagli scaffali, mi veniva male a vedere il prezzo (ad esempio) della pasta 2,30 contro i 0,80 di una comune barilla ....eppure - eppure proprio perchè si spende di più si farà maggior attenzione a cosa e quanto si porta in tavola ammettiamolo: quanti di noi fanno un sacco di sprechi nella cucina quotidiana perchè tanto non costa granchè? |
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- prezzi alti, ma lo sapevo già.. e poi come dice la Vale, si spreca davvero tanto quando si riempie il carrello e poi le cose vanno a male dimenticate nel frigo... - strana sensazione ...insomma non quel senso di benessere che si prova nel fare la spesa nei grandi super, molto probabilmente condizionati dal martellamento pubblicitario, dalla strategia che viene utilizzata nel sistemare gli scaffali e la stessa struttura dei centri commerciali, tutto calcolato al dettaglio x dare una sensazione di euforia che spinge a comprare (io al super potrei starci anche 2 - 3 ore e ci sto bene... è forse normale questo???) ...invece al piccolo super pieno di roba buona..ma buona davvero.. una sensazione come dire un pò squallidina... ma bsta essere consapevoli che anche il nostro condizionamento fa parte del gioco delle multinazionali... perciò: pazienza si farà una spesa meno divertente, meno abbondante.. e rimane tempo x fare altro!!!!!;-) l'unico vero problema senza soluzione x me rimane il mangiare di Bless... è proprio impensabile comprare per lui praticamente 1 pollo al giorno ai prezzi del supermercato biologico.... all'esselunga ho sempre preso quelli Naturama, credendo che fossero meno peggio...ma mi sa che non è così e che li allevano con i soliti metodi crudeli... :cry: ci vorrebbe di avere un pollaio...,ma anche così.. a tenere il ritmo di un pollo al giorno...come si farebbe???? |
mi collego ad un pensiero del giorno (msg 513 -514)
http://www.wolfdog.org/forum/showpos...&postcount=514 |
PENSIERO DEL GIORNO (a "voce" alta) in thread diverso dal solito "pensiero del giorno" ma per attinenza: perchè c'è gente che continua a comperare MANGIMI per i propri animali non badando se gli stessi sono o no CRUELTY FREE?
non estendo il discorso sui prodotti personali (anche se per me vale la stessa regola) ma almeno su quelli dei propri animali senza che altri soffrano..... non so, non lo capisco, non lo condivido e (da una parte) non lo accetto! |
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penso e spero,che la maggior parte di quelli che lo facciano,non ne siano al corrente....se poi lo sanno e non gliene puo' fregar di meno,allora e' tutto un altro paio di maniche...ho notato comunque che tante persone,anche se glielo fai notare,non hanno la minima intenzione di cambiar prodotto...:evil: |
www.oipaitalia.it o com non mi ricordo...li c'e' tutta la lista delle marche di croccantini cruelty free
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bhè, più volte li abbiamo elencati su questo e su altri thread
speriamo che la gente capisca la differenza o faccia lo sforzo di cambiare ma credo che sia solo utopia, a leggere altri thread non mi sembra che la cosa sia sentita e devo dare ragione a bartok |
Questo intervento a proposito è molto interessante
http://www.lacoscienzadeglianimali.i...argherita-hack Qui parla in generale del mangiare carne (che non è quello di cui si discute qui) e di allevamenti intensivi che di certo non sfornano prodotti che fanno bene, ma le considerazioni che riporto penso siano molto chiare: "Purtroppo io conosco tanti che son diventati vegetariani per ragioni etiche, ma che dopo qualche mese non ce la fanno più e ritornano a mangiare carne. Quindi forse più che l'etica conta la propria salute, perché siamo animali egoisti." Ma se non ce ne frega niente di comprare prodotti che non vengano dallo sfruttamento di paesi e di PERSONE come noi, come si può pretendere che ci importi qualcosa degli animali? |
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Siamo ormai la società del tutto comodo, veloce e subito, la società dell'apparire e non più dell'essere, non abbiamo un'etica se non quella di avere un qualcosa di più di chi ci è vicino, siamo estremamente egoisti e menefreghisti, ci si uccide tra di noi senza il minimo scrupolo, pensa cosa interessi la vita di uno "stupido" animale. |
Per i pochi illusi che credono che piccole azioni individuali possano, su larga scala, cambiare il modo di pensare collettivo, segnalo che recentemente si cerca di allargare il concetto di cruelty free a quello piu' generale di mangime "etico" o "sostenibile".
A partire dalla considerazione di Elisa: "Ma se non ce ne frega niente di comprare prodotti che non vengano dallo sfruttamento di paesi e di PERSONE come noi, come si può pretendere che ci importi qualcosa degli animali?" un mangime e' eticamente sostenibile non solo se e' cruelty free ma se soddisfa anche a numerosi altri criteri. Non solo "ambientali" ma anche "etici". Ad esempio, impiegare personale "usa e getta", in cui si fa leva sulla necessita' di lavoro di categorie deboli per sottopagarli e' eticamente scorretto (oltre che illegale - in italia). Molte compagnie lo fanno, ovviamente non alla luce del sole, ma solo in alcuni "anelli" intermedi della catena di produzione. qui c'e' qualcosa a riguardo per chi ne fosse interessato http://www.ethicalconsumer.org/Buyer...d/Dogfood.aspx http://www.ethicalconsumer.org/LinkC...Yo%3D&tabid=36 Infine...qualcosa che turbera' i piu' golosi e amanti di mars e caramelline al cioccolato: http://www.marscandykills.com/ (purtroppo tutto in inglese) besos! |
ecco proprio l'altro giorno avevo comperato (dopo secoli) un paio di barrette in offerta..... :shock:
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Giuseppe ti adoro, sei una miniera di informazioni, scrivi più spesso!!
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Un prodotto STRE-PI-TO-SO che vi consiglio assolutamente:
http://www.thebeautyseed.it/Prodotti.aspx?catId=08 Gel di aloe, idratante o lenitivo doposole. Io in generale non amo molto l'aloe perchè puzza, e se non puzza di solito è pieno di profumi o schifezze. Questo invece è gel d'aloe al 96% ma ha un profumo delicatissimo. Per una stordita come me che appena sta sotto il sole 5 minuti si brucia, è il top. |
Io lo adoro!
Lo uso come doposole e come gel per i capelli (sono scema, ma per un mosso soft funziona XD) |
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