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Vecchio 11-13-2007, 12:28 PM   #11
arnaldo_it
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Sicuramente interessanti, anche se non sempre condivisibili al 100%, gli interventi di Margo.
Del resto come già sottolineato da lei stessa oltre che da Ale, è comunque un'allevatrice e quindi le sue sono opinioni.

Non credo però che i CLC italiani siano sostanzialmente dei collie quanto a testa. Sicuramente molti hanno questa caratteristica, sicuramente il pelo può falsare il colpo d'occhio facendo sembrare più larga una mascella di quanto non sia in realtà, tanto per fare un esempio.

Non mi pare che sia una cosa generalizzata però. Nè, se non sbaglio, riconducibile in particolare all'allevamento italiano che produce più cuccioli, ovvero il PDL.

Quanto al pelo sicuramente ha un aspetto di tipicità e di funzionalità. L'importante ovviamente è che ci sia un folto sottopelo in inverno e una palpabile differenza tra mantello estivo e invernale (anche nel colore, non se ne parla stranamente mai, perchè?)

Sulla lunghezza degli arti, anteriori in particolare, andrebbe fatta un'osservazione relativamente anche alle foto postate da Margo: la diversa angolazione del carpo, che fa inevitabilmente variare l'altezza al garrese a parità di lunghezza dei raggi ossei (più è flesso e più il cane si abbasssa ovviamente).
Ma non solo, fa anche variare il famoso rapporto altezza al gomito / altezza al garrese. In tal caso può esserci più un problema di lassità dei tessuti (non m i riferisco alla foto, ma al concetto) che non a un difetto di costruzione.

Per quanto riguarda Fabio (PDL) ho già detto più volte che ha comunque dato un forte contributo alla razza facendola conoscere in Italia e non solo, partecipando a moltissime expo e producendo molti cuccioli. E vincendo comunque molto in Italia e all'estero.
In questo c'è anche un rapporto inevitabile di causa/effetto, là dove a volte non si capisce più quale sia l'una e quale l'altra essendo un fenomeno che si autoalimenta.

Voglio dire che se tanti suoi cani personali o di suoi clienti hanno frequentato le expo, altrettanti giudici avranno fatto l'occhio su quel tipo e moltissime persone dal vivo o su riviste/pubblicità/internet hanno apprezzato quella linea (prendendo ovviamente atto anche dei successi conseguiti). Di conseguenza su quella si fa anche la richiesta e quindi di nuovo l'offerta.
Ma questo è un fenomeno del tutto normale, non è di per sè un problema, visto anche che, come già avevo sottolineato, i numeri sono talmente grandi per quanto riguarda l'interesse generale in Italia e le nascite così numerose che un solo allevamento non può certo averne il monopolio. (anche se poi molte cucciolate sono comunque di cani di quella provenienza).

Per quanto riguarda lo standard, da sempre si può osservare che quelli italiani sono molto dettagliati, mentre per esempio quelli inglesi lasciano molto più spazio all'interpretazione. Certamente anche quelli tedeschi o ceki sono dettagliati. Ma non tutto può essere ricondotto ad angoli e cm.

Del resto gli standard se fossero perfetti non verrebbero mai modificati, cosa che invece avviene periodicamente.

Tutti i termini "non troppo" "abbastanza" "deve ricordare" ecc. sono per forza di cose interpretati sia dal giudice che dall'allevatore.

Su questo punto sono convinto sia inevitabile che ogni allevamento che selezioni, giunga o cerchi un proprio marchio di fabbrica. E' una cosa dettata appunto dall'interpretazione dello standard sia da parte di chi giudica, sia da parte di chi seleziona.

Forse la mia è un'osservazione sbagliata, ma per quanto sopra esposto, è troppo semplicistico dire che lo standard è uno solo e tutti devo allevare nella stessa maniera.
Tra l'altro non solo non appartiene alla cultura italiana che sicuramente vanta da sempre in vari settori creatività e fantasia, ma fa pensare un pochino a un retaggio di pensiero unico che in fondo si allinea con una mentalità di regime che non può lasciare la totale libertà individuale di scelta proprio per definizione.
(Che questo sia accaduto in cekia piuttosto che in italia qualche decennio prima o in sudamerica o asia non fa differenza, è una ovvietà di base di qualunque regime, quello di controllare con vari strumenti l'attività della popolazione e di darne le direttive in ogni campo sociale, intellettuale, produttivo, artistico ecc.).
Naturalmente è solo una mia opinione che non vuol mancare di rispetto a nessuno per carità.

Le critiche costruttive vanno benissimo (e Margo ne fa di giuste senza dubbio) però non si può certo dire che l'allevamento italiano è fatto solo di quantità e non di qualità.

Dal mio punto di vista sto cercando di ottenere dei cani docili, di buon carattere aperto, con un aspetto il più possibile simile al lupo (e in questo ci tengo molto alle caratteristiche della testa). Questo non significa utilizzare in riproduzione solo alcune caratteristiche - cioè solo teste importanti - ma fare delle scelte e andare avanti con spirito critico.
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Arnaldo
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