Chiunque abbia letto monografie di altre razze, avrà potuto constatare come siano tutte "particolari", diverse dalle altre razze, perfette baby sitter, amiche dei nonni e non solo dei nipotini. Eccezion fatta per le razze da caccia (ivi compresi bassotti e levrieri) e quelle di piccola taglia, più o meno tutte le altre sono perfette da guardia e difesa, estremamente equilibrate e senza nessun problema di salute...
In buona sostanza le monografie delle razze sono solitamente dei cloni l'una dell'altra, differenziandosi negli aspetti storici (mica sempre poi eh) e ovviamente per la descrizione dello standard (e ci mancherebbe...)
Gli articoli che sintetizzano le monografie sono chiaramente sulla stessa linea, cosicchè al pari delle riviste di auto o moto o ancora di fotografia ecc. una descrizione oggettiva che non esalti solo le qualità, ma che sia serena nella critica e nelle "avvertenze per l'uso", è alquanto poco probabile.
Del resto proviamo a immaginare motociclismo che dovesse scrivere che le supersportive carenate non hanno nessun senso per strada (tanto per fare un esempio) o che le moto da 300 km/h servono solo per fare colpo e che magari hanno ragione i francesi a limitare la potenza a 100 cv per le moto omologate da strada (le più potenti in giro attualmente ne hanno quasi il doppio). Penso che la prima reazione sarebbe che le case non pagherebbero più un centesimo di pubblicità e la rivista chiuderebbe in quattro e quattr'otto...
Ovviamente per i cani le cifre e gli interessi sono ben diversi però forse qualcuno più "vecchio" ricorderà che diversi anni fa le riviste più conosciute avevano un angolo del lettore che, se bene usato poteva fornire spunti di riflessione. Ma sono cose scomode da gestire...
"i nostri cani" l'ha eliminata da anni e una splendida rivista della scivac "cinologia", se non ricordo male nel periodo dell'avvento di Vezzoni e altri ai vertici, venne prima privata del luogo di scambio di opinioni che era la posta dei lettori e poi le venne tolto quel contenuto culturale che l'aveva contraddistinta. Continuò per un po' con interessanti articoli tecnici ma che l'allontanarono dal suo obiettivo iniziale: avvicinare veterinari e allevatori. Finchè venne fatta morire.
Alla fine tutto normalizzato secondo la logica del cane di razza perfetto sotto egida ENCI e se qualcuno avesse voluto dire che so, che il pastore tedesco era ben lontano da Rex o che certe expo facevano pietà per organizzazione (vedi l'internazionale di Bellagio per esempio), avrebbe potuto dirlo al bar o in qualche giardino pubblico. Perchè per il resto nessuno avrebbe pubblicato nulla.
Poi venne internet e le cose cambiarono un po', ma non sulla carta stampata, non sulle rotte tradizionali.
Quindi viva il clc e tutte le monografie dei cani di razza, mettiamole in libreria e poi... risvegliamoci e viviamo la quotidianità dei nostri cani (i nostri non quelli dell'enci

)