Quote:
Originally Posted by Bonfiglioli
Non avevo visto la domanda.
X Arnaldo.
Non sono per niente convinta di ciò che dici.
Credo che si debba smettere di criticare i comportamentalisti, in modo reciproco ovviamente.
Penso che invece che entrambi dovreste collaborare: addestratori con comportamentalisti, allora si che al cane sarebbe dato un aiuto completo.
Quello che manca all'uno, l'ha l'altro. Uno troppo tecnico, ed all'altro manca la tecnicità.
Ma non si sa nulla del cane in adozione??????????????????
|
Ale messa così come non darti ragione?
il fatto però è un altro: dalla letteratura specifica e dall'esperienza diretta, si ricava che sostanzialmente c'è un atteggiamento (a volte palese, a volte meno) erroneamente snob da parte degli educatori e dei comportamentalisti non istruttori nei confronti degli istruttori comportamentalisiti

(gioco di parole che spero chiarisca il senso delle cose)
Mi spiego: gli istruttori (addestratori che sanno istruire altri, per definizione), che non hanno voluto limitarsi al tecnicismo sono tanti davvero.
O per essere ben chiari, persone che come il sottoscritto hanno cominciato ad occuparsi del comportamento e di come gestirlo ben prima che in italia si cominciasse a parlare diffusamente di comportamentismo/comportamentalismo, ce ne sono un bel po', non un'enormità nei numeri, ma non pochi. E credimi erano tutti istruttori (con evidentemente esperienze di addestramento).
Sono pertanto il primo a dire che un addestratore tutto muscoli e strapazzamenti del cane è anacronistico, ma sono anche il primo ad esprimere perplessità quando leggo o sento che serve il comportamentalista per farsi ascoltare dal cane (del tipo rispondere al richiamo, non salire sul letto ecc.)
Queste cose, che ovviamente hanno a che fare con il comportamento del cane, col suo etogramma e con gli aspetti zooantropologici, sono però di pertinenza essenzialmente addestrativa perchè sedersi a una scrivania e raccontare il perchè e il percome senza esercizi pratici, non può sortire gli effetti desiderati.
ma santo cielo anche il latino la fisica o la matematica hanno le definizioni, ma per imparare davvero devi fare gli esercizi!!
Dunque possiamo magari criticare gli eventuali addestratori che non hanno voluto aggiornarsi, ma non certo dire che servono dei comportamentalisti per determinate problematiche.
Di queste cose ne discutemmo credo una dozzina di anni fa all'università di milano con docenti opportuni in un interessante incontro.
Se il cane di 12 anni comincia a fare i bisogni in casa è necessario l'intervento di un veterinario competente, non di un istruttore, ma se un cucciolo cerca di stare a contatto con il branco salendo sul divano o sul letto e poi scala la gerarchia, non serve il veterinario comportamentalista che sicuramente dirà delle cose giustissime, ma normalmente non è il suo compito quello di intervenire con spiegazioni di tecniche, posture, esercizi ecc. e SOPRATTUTTO seguire la persona affinchè impari.
Perchè se fosse così facile basterebbe il primo manuale del tipo "pianisti in 12 lezioni"
La mia critica non è assolutamente nei confronti dei comportamentalisti.
Su tale definizione tra l'altro sarebbe da farci un ragionamento: mi va bene il veterinario comportamentalista, come mi va bene l'etologo laureato in altre discipline, ma il laureato in altre discipline che ti rimanda dal veterinario comportamentalista è come l'istruttore comportamentalista che ti rimanda dal veterinario comportamentalista. Nel senso che entrambi possono avere la preparazione o l'esperienza necessaria per cogliere determinate situazioni (e quindi far intervenire il professionista riconosciuto dalla legge italiana). Oppure entrambi possono non averle. Ma di certo solo il veterinario, per legge, può fare diagnosi e somministrare farmaci.
Non sta a me dire se è giusto o sbagliato che lo psicoterapeuta abilitato dopo 10 anni di studi, se laureato in psicologia, può al massimo consigliare prodotti di erboristeria, mentre il suo collega laureato in medicina può prescrivere il più blando degli ansiolitici, ma così è. In umana e in veterinaria.
In conclusione sono assolutamente favorevole all'esistenza dei comportamentalisti e alla collaborazione con loro (veterinari e non) tant'è che io mi sono trovato più volte a collaborare, ma sono critico con l'informazione erronea. Col cucciolo BISOGNA andare nei centri di addestramento (a meno di avere già esperienze e competenze e allora il consiglio si basa su altre considerazioni) come avviene nei paesi del centro nord europa da decenni. E' SBAGLIATO lasciar fare, arrivare all'esaurimento nervoso o al limite della separazione dal coniuge per poi ricorrere al comportamentalista.
Comunque per carità ognuno è libero di pensarla come vuole e di fare ciò che vuole col proprio cane eh

quindi libero di andare dal comportametalista e farsi dire le stesse cose che direbbe un istruttore facendole pagare magari la metà

(bocconcini compresi...)