…ciao a tutti...innanzi tutto la mia opinione-consiglio che do a Christian è appunto quello di valutare di persona l’addestratore, in particolar modo l’approcio che ha verso il cane. Se uno
ti dice questo è il mio metodo, prendere o lasciare gira i tacchi e prosegui la ricerca…è importante, soprattutto in questa razza che sia l’addestratore ad adeguarsi al temperamento e al carattere del cane e non il contrario...per esempio non è detto che insegnare la condotta deve volerci per forza
lo strozzo o un metodo coercitivo…l’ideale secondo me (non è farina del mio sacco, ma dell’addestratore di Biork, ma idea che condivido a pieno) è partire con i metodi più gentili possibili e poi, a seconda di quanto è zuccone il cane, di quante e quali problematiche il cane crea nella vita di tutti i giorni, e di quali sono le tue aspettative dal lavoro, innalzare pian piano, per gradi, la durezza dell’insegnamento…poi uno può anche decidere di usare le punte e l’elettrico per raggiungere qualche risultato, la legge non lo vieta, ma non sono d’accordo…se si rendono necessari certi metodi per me è meglio che uno vada a passeggio…magari leggermente le punte, ma su un cane che è già in IPO e a cui va fatta qualche correzione…bisogna dire che un cane che è già in IPO non soffre particolarmente qualche colpetto con le punte…altro discorso è usare il collare con le punte a prescindere da ogni considerazione. Nel primo campo di addestramento in cui ho portato un mio cane, l’addestratore pretendeva che insegnassi il richiamo alla mia cucciola di 4 mesi con un guinzaglione di dieci metri, collare con le punte...far partire il cane e dargli il comando VIENI e dopo mezzo secondo dargli il colpo con le punte…questi è un approccio da evitare: nessuna intenzione da parte dell’addestratore di rapportarsi al cane e il solo interesse è quello di raggiungere il risultato. Certo non si può condannare a prescindere un tale metodo: con un cane adulto, tendenzialmente aggressivo che ignora totalmente il richiamo posso accettare anche un tal metodo…anzi è quasi un obbligo visto che il cane può essere un pericolo…
Per quanto riguarda la manica in genere si sente che i maschi vadano meglio ma sicuramente non è una legge scritta. In questa razza bisogna considerare che, il carattere non è ancora fissato e si possono notare nei vari soggetti le diverse inclinazioni che formano i ruoli nel branco…ci sono i soggetti sensibilissimi che fungono da sentinelle (in genere molto nervosi), soggetti con un predatorio elevato che in natura sono quelli che rincorrono e sfiniscono le prede (generalmente le femmine o cmq i soggetti più agili) e poi ci sono quelli che uccidono le prede nella caccia grossa che hanno per lo più aggressività (in genere sono i maschi)…quindi nel preparare alla manica un clc bisogna bene tener conto della sua indole…a conferma di ciò posso rapportare il caso di Wasat a quello di Biork: la prima con molto predatorio e appunto come dice Kika per portare avanti il lavoro sulla manica si rende necessario stimolare un po’ di aggressività e di possesività...Biork fin dal primo giorno che ha visto il figurante a tirato fuori un’aggressività molto elevata, inaspettata se si conosce l’indole sua...morde, affronta il figurante in minaccia senza indietreggiare…sicuramente in natura sarebbe un soggetto che finisce le prede nella caccia grossa..la stazza dei due esemplari conferma ciò, agile slanciata la prima, un colosso il secondo…nel caso di Biork occorre appunto abbassare l’aggressività verso il predatorio (che ha ben poco sviluppato, visto il suo ruolo)e la possessività sulla manica…l’ideale a detta di chi sta facendo questo lavoro su Biork è di portare i due fattori al 50 e 50…la cosa da evitarsi come la peste, è di stimolare il cane, pur che morda a tutti i costi, sull’autodifesa. E’ forse il metodo più facile per far mordere, soprattutto un clc ma è il più dannoso e pericoloso…poi nella vita di tutti i giorni, ogni qualvolta il cane percepisce una piccola minaccia (che magari non è) si sente in diritto di attaccare per primo…
Secondo me il Cal1 è una valida prova se fatta correttamente, più del Cal2 in cui può entrare il fattore ludico anche se un esperto sa bene se il cane morde per gioco o perché ha le palle…sicuramente giudico il Cal1 insoddisfacente come prova caratteriale per il clc in quanto in un cane adulto una tale prova può essere costruita con mesi di esercizi anche su un cane magari non terrorizzato, ma tendenzialmente paurosino e insicuro..il Cal1 attesta l’attitudine al lavoro ma non è una garanzia nel rispecchiare i geni caratteriali di un soggetto. Due soggetti di mia conoscenza hanno passato la prova: uno è entrato in campo per la prima volta ed ha affrontato il figurante, il secondo un pò timoroso, dopo due mesi di esercizi ha fatto lo stesso affronto. Allora cosa mi dice questa prova: mi dice che entrambi i soggetti hanno attitudine al lavoro, ma dire che sono caratterialmente simili (come la prova caratteriale della bonitazione dice) è assolutamente falso e fuorviante. E’ da tempo che penso questa cosa, l’ho già scritto, ho avuto conferme da persone molto competenti nel settori che affermano che, il Cal1 come test caratteriale può essere valido se si pone un limite di età che impedisca di costruire il cane per tale prova…si dice 18 mesi per un maschio, 20 mesi per una femmina…mi pare Davide dicesse che sarebbe giusto mettere la prova di lavoro obbligatoria per i riproduttori: se considero l’insufficenza delle attuali tecniche di giudizio caratteriale (Cal1 in italia, paletto in madre-patria) sono d’accordo, ma in senso generale sono del giudizio che la razza sia ancora troppo giovane per un tale passo...si necessità ancora l’uso di soggetti che hanno valore morfologico e salutare che magari sono così così con il carattere …certo non soggetti terrorizzati e problematici… in questo senso quello di cui si ha bisogno per portare avanti la selezione di questa razza è una prova caratteriale seria e obiettiva…concordo che cmq il livello di lavoro nella razza è insoddisfacente..il clc è un cane da lavoro, non è un malinois, un doberman o un pastore tedesco ma nella media è molto più lavorabile di quanto molti proprietari pensano e di quanti addetti esterni dicano…poi bisogna cmq considerare che il lavoro, a prescindere dai brevetti, rafforza il legame e quindi il controllo tra cane e padrone…tante problematiche basilari di cui si parla spesso nel forum si possono risolvere migliorando questo rapporto, e migliorando la nostra comprensione nei confronti del cane e dei suoi atteggiamenti.
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IO CE L'HO PROFUMATO
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