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Old 30-01-2008, 20:17   #57
woland77
Gran figl de putt Member
 
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Colgo l’occasione per fare un’ampio discorso, sulla selezione di questa razza, in particolare della situazione in Italia. Innanzi tutto la questione non è certo data dall’opposizione delle realtà del privato e dell’allevatore. La questione è data dalla differenza tra chi fa selezione in senso cinotecnico e chi fa figliare i propri cani, vuoi per motivi economici, vuoi per il solo motivo che si trova una coppia di esemplari in casa, vuoi per il puro piacere di tirare su dei cuccioli, belli o brutti che siano. Prima di ogni altra considerazione è di vitale importanza a mio avviso che si tenga ben presente che il Cane da Lupo Cecoslovacco è una razza giovanissima, non ancora fissata in termini morfologici, salutari e soprattutto caratteriali. Partendo da questo presupposto è imperativo secondo me che vi sia una ferrea e serrata selezione atta a garantire la fissazione di un tipo di carattere (descritto anche nello standard), che per quanto riguarda l’FCI deve rientrare nei canoni del Cane da Lavoro, una rusticità salutare molto elevata e un’aspetto morfologico (tenendo presente lo standard e non solo il lupo selvatico) lupino. Una seria selezione del CLC non può trascurare nessuno di questi tre aspetti generali. Per chi ha letto il libro di Karel Hartl, questa filosofia è ben descritta…quando lo lessi, prima ancora di avere il mio primo CLC rimasi positivamente stupito dai propositi che venivano dati ai Club di razza in questo senso. Il potere decisionale sulla selezione dovrebbe essere, secondo quanto scritto, di dominio del solo comitato tecnico (che dovrebbe essere formato da persone esperte, e in secondo luogo spassionate e prive di interssi). Nei paesi di origine, oggi Repubblica Ceca e Slovacchia, in una certa misura questa regola ancora vale. Nel caso che si è dibattuto in questo thread, i cuccioli in questione, in Cechia o in Slovacchia, non avrebbero diritto al Pedegree in quanto i genitori non lastrati, non bonitati, e più estremamente (perché credo non sia più una realtà neanche all’Est) perché l’accoppiamento non è stato approvato dal comitato tecnico. Ebbene mi troverei in pieno accordo con una siffatta e rigida regolamentazione. Con questo preciso che non ho nulla in contrario a chi fa figliare i propri cani, anche di razza, al di fuori degli schemi cinotecnici ma, il pedegree a mio avviso non è solo un albero genealogico, ma è la garanzia di un lavoro serio e appassionato che si trova alle spalle del cucciolo al quale si riferisce. Se alle spalle di un cucciolo non vi è un serio lavoro di selezione, per me questo non deve avere il pedegree, quindi non deve entrare nel circuito della selezione, nel quale si fanno scelte che portano all’evoluzione della razza soprattutto in una razza giovane e non fissata come il clc. Secondo me, tutte le cucciolate che non hanno interesse in questo senso, non dovrebbero avere un Pedegree, almeno per un periodo sufficiente a fissare i caratteri della razza...dopo anni di selezione il discorso cambia…in Germania per arrivare al carattere e alla governabilità del pastore tedesco, pensate che fin dai primi del novecento facessero figliare chinque? Assolutamente NO! I cani non idonei venivano castrati!!! Dopo molto decenni vi fu una libertà in questo senso…ma l’encomiabile carattere del PT, e per molti versi anche la morfologia erano stati ben fissati…altro discorso è poi lo sputtanamento che in seguito la razza ebbe nella sua storia abbastanza recente per quanto riguarda la displasia…questo a riprova che neanche le più ferree regole dell’origine hanno salvato completamente il PT. Il CLC non è che all’inizio, e perlomeno in Italia, di regole ferree e precise sulla selezione non ce ne sono!! Alla luce di queste considerazioni, sempre che le riteniate valide, qual è il futuro del CLC?
Con questo non voglio assolutamente affermare che solo gli allevatori dovrebbero poter dare cuccioli con pedegree…anzi, molte rigide regole che imporrei per salvaguardare questa razza sono contro un certo modo di allevare. Per esempio sono contrario a ripetere lo stesso accoppiamento per più di due volte, a cosa servono in termini di selezione 20 ed oltre cuccioli fratelli, considerando anche che magari il "vicino" fa più o meno lo stesso incrocio di linee di sangue? In termini di selezione non servono a NIENTE! Affiderei al massimo al comitato tecnico la possibilità di approvarne una terza in caso di elevatissimi e comprovati pregi, che possono essere: 1)una percentuale vicina al 100% di HD A, ED 0 (siffatti esemplari possono essere usati per purificare linee di sangue interessanti per morfologia ma sporche come displasia, con una linea così pulita si possono usare anche cani C che hanno delle qualità, come prevedono i regolamenti in madre patria..in Italia il Club dice B, ma ne lui nell’enci impedisce a cani non lastrati o con gravi displasie di riprodursi e di dare un pedegree), 2) comprovati ed eccezionali risultati nel lavoro di diversi soggetti appartenenti alle precedenti cucciolate, 3) eccezionali risultati in campo morfologico comprovati da diversi soggetti, campioni sia nel paese d’origine che all’estero. Però al massimo una terza cucciolata, poi basta!!!!
Se uno poi vuole farli lo stesso, vuoi perché ha richiesta o per altri motivi, che lo faccia pure, non siamo sotto Stalin, ma senza pedegree!!!
Sono poi contro i CLC che vengono allevati in box, e passano la maggior parte della loro vita in questi stessi. Non tanto per una questione etica o morale, ma per una questione di degradamento del fisico. CLC che per generazioni non hanno una adeguata attività fisica, deperiscono nella rusticità e nella robustezza…basti pensare a come l’uomo diventa bradipo grazie alla tecnologia. E cerco di precisare ora per non riscrivere ancora, con questo non voglio dire che bisogna eliminare chi ha 5-6 e oltre cani e per forza li deve tenere in box…se li vuole usare in selezione li deve far muovere, tenere in forma…per garantire in minima maniera questa prerogativa, come disse Margo tempo fa, per me un riproduttore che da cani con pedegree dovrebbe effettuare almeno una prova di endurance di 40 km..un cane che vive costantemente in un box non è in grado di farla…una siffatta regola servirebbe inoltre a manterene e trasmettere lo stupendo ed efficace movimento lupino che il progenitore ha dato al CLC…si vedono, e non pochi, CLC in cui questo movimento è deperito…
..poi c’è il controverso ma importantissimo discorso selezione/carattere e qui vi chiedo preventivamente scusa se ritornerò su argomenti e opinioni che ho già espresso, ma il discorso deve essere completo..Il clc è un cane da Lavoro fino a prova contraria e selezione caratteriale deve andare i quella direzione. Per gli usi militari per cui la razza era stata creata, si è rivelato inefficace. Questo secondo me anche per scarsa comprensione della sensibilità e della variabilità del carattere in questa razza. Ricordiamo che nei CLC cani si possono ancora vedere le differenziazioni specifiche che la natura ha creato nel Lupo per creare il Branco, una società perfetta in cui vi sono diversi ruoli interdipendenti…la selezione caratteriale del CLC deve arrivare ad un prototipo di carattere, e fissarlo, che raccolga il meglio di queste specializzazioni, ed eliminare gli aspetti indesiderati. Per fare questo occorre il Lavoro, nessuna delle prove caratteriali in vigore in sede di bonitace è in grado di attendere ad un simile risultato. Con il lavoro si possono scoprire le doti e le inclinazioni dei soggetti…molti saranno contrari, ma molto importante in una razza timorosa, sensibile e il lavoro della difesa…(preciso però, evitando assolutamente lo stimolo dell’autodifesa) permette di capire la solidità del carattere, la capacità di resistenza allo stress…per non parlare del fiuto, ancora molto innato nel CLC, e molto utile all’uomo...ma non bisogna rischiare di perdelo…Un riproduttore, più che un campione di bellezza, dovrebbe possedere una prova di lavoro…solo così, magari fra dieci anni di seria selezione il CLC potrà avere un carattere abbastanza fissato..il problema è anche che molti hanno idee diverse di come dovrebbe essere un CLC. In termini di Cinofilia il prototipo del CLC è ben fissato, è un cane da lavoro, con una eccezionale resistenza fisica e un aspetto lupino…Al di fuori della cinofilia accetto tutto, ma le due cose dovrebbero essere distinte, quindi per chi SELEZIONA (sintetizzando, chi si sbatte e spende i propri soldi, il proprio tempo per lavoro, expò, cercare linee di sangue, accoppia con certi criteri) la possibilità di vendere cuccioli con Pedegree che hanno un sicuro valore poi in una futura riproduzione se rispettano certi parametri, e quindi anche un certo valore economico….chi vuole far FIGLIARE, privato o allevatore che sia, senza sbattersi, senza sacrificio spassionato comprovante l’amore per questa stupenda razza, io darei piena libertà, ma al di fuori del circuito cinofilo e della selezione, e quindi SENZA PEDEGREE.
Forse per molti sarò un estremista, ma di sicuro la situazione di selezione del CLC in Italia è di una lassità estrema…per chi ha dovuto entrare in contatto diretto con l’ENCI sa che è un’istituzione inefficiente ed essendo questo ente, che attraverso il Club di Razza (sul quale non voglio accendere l’ennesima polemica, ma spero sempre che qualcuno li dentro si svegli), dovrebbe tutelare la selezione della nostra razza, sono alquanto sconfortato…sconfortato perché percepisco come vano e inutile tutto ciò che sto dando e cercando di fare nel mio piccolo per questa stupenda razza che amo…ma se così non fosse tutto ciò che ho scritto sarebbero parole ancor più inutili di quello già sono, ma allora non avrebbe avuto senso scriverle...
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IO CE L'HO PROFUMATO
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