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Originally Posted by Diego
...l'addestramento continua tutta la vita...
...bisogna rinunciare ai raduni...devi alzarti all'una di notte se ti chiamano...non esistono orari quando istruisci il cane...devi poter mollare qualsiasi impegno o lavoro in caso di chiamata di emergenza...e devi accettare che durante il trasferimento tutto venga annullato perchè falso allarme...dovrai convincerti che il risultato del brevetto non conta nulla, ciò che vale è che qualcuno là fuori un giorno conterà su di te per portare a casa la pelle...dovrai affrontare gli sguardi supplicanti dei parenti e sforzarti di non rimanerne coinvolto...lavorerai in condizioni in cui i parenti nasconderanno fatti avvenuti per vergogna, ma che pretenderanno che tu trovi...dovrai essere in grado di dire con sicurezza: "in quella zona non c'è", perchè poi non ci si tornerà più...dovrai essere in grado di tagliare la corda ad un poveraccio che non ha più saputo sopportare questo mondo...oppure tenere a bada una povera signora con problemi mentali sul ciglio di uno strapiombo mentre ti grida: "sei il diavolo, adesso muori con me!"...o cercare un probabile assassino tra le cascine sapendo che è armato...
...questo è solo un piccolo stralcio di quasi 5 anni di attività in ricerca di superficie. Sta a voi fare la scelta, ma mi raccomando: non fatelo per puro vanto di ottenere un pezzo di carta, di poter girare senza museruola o per noia; gli istruttori (quelli seri) si dedicano con passione e serietà investendo la loro vita per questo e senza nessun guadagno.
P.S. Per coloro che chiedono informazioni sui gruppi: diffidate dagli istruttori che vi offrono "il brevetto in 10 lezioni" al costo di xxx euro, gli "stages di 4 week end per il primo livello" e verificate la loro effettiva operatività (basta chiedere un po' in giro: soccorso alpino, sede PC provinciale, ecc.).
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Assolutamente d'accordo. Non ho l'esperienza da unità cinofila operativa ma da soccorritore si. E un'unità cinofila è anche un soccorritore che deve avere ben chiara la psicologia nell'e situazioni di emergenza. Ne va della salute fisica e mentale del binomio, soprattutto di se stessi.
Vale per la superficie, ancor più sulle macerie dove il cane segnala spesso anche il cadavere e l'atteggiamento purtroppo cambia. E' tradita la nostra aspettativa e se questa delusione si trasmette al cane è fatta. Intraprendere questo cammino è una scelta di vita, a parole è facile ma bisogna farlo con coscienza. non bisogna limitarsi a pensare "lavoro con il cane è il massimo" ma secondo me è voglia di fare volontariato mettendo in gioco le proprie risorse, se stessi e il cane.
E' una strada che non finisce mai e che deve essere intrapresa con associazioni serie, soccorso alpino, cri gruppi di p.c. con esperienza. Ovunque sono nati gruppi comunali di p.c., discorso lungo e tortuoso che evito di proprosito. Comunque capita spesso che vengano impiegate solo unità cinofile di enti accreditati ed autorizzati. Tra l'altro penso che fra poco le nuove linee guida faranno un pò di pulizia di associazioni fittizie che scrivono di p.c. ma in realtà non sanno neanche come opera il dipartimento.