

I Navarre sono stati un pelo rustici nell'espressione, ma il principio è quello. Nel caso della secchiata puoi tirarla direttamente sopra il cane.
Per la questione spavento: deve avvenire tutto in modo naturale e sereno: è la sua azione che gli ha portato una reazione negativa, non un estraneo: ho messo la zampa sulla piastra calda - mi sono scottato, ma non per questo non mi avvicinerò più ad una stufa, semplicemente non ci metterò più le zampe sopra.
Se gli arriva dal cielo una tanica tra le zampe mentre abbaia al postino, imparerà che in quel frangente non sarà conveniente abbaiare, ma non avrà timore della tanica in sè. Viceversa, se mi faccio beccare nell'atto del lancio, difficilmente potrò avvicinarmi in altre occasioni con una tanica senza una reazione di paura. (Probabilmente ciò che è successo nell'esempio di Valentina)
Il cane viene schiacciato molto di più dall'atteggiamento rancoroso del padrone incazzato che da una pentola che gli cade in testa senza sapere da dove.
Cosa vi ha educato di più e "traumatizzato" di meno? La sberla data da vostro padre arrabbiato per non farvi correre sulle scale o la capocciata presa in seguito allo scalino "mancato"?
Così al cane lascerà più il segno percepire la vostra ostilità mentre gli date una bastonata che il trauma della botta.
Punire senza mai lasciarsi coinvolgere mentalmente.
Cosa difficilissima per noi umani, ma estremamente naturale nei cani che possono azzannare ferocemente se gli rompi troppo le scatole e 30 secondi dopo invitarti al gioco come se nulla fosse successo.
Potrà testimoniarvelo facilmente Francesco che con Anouk e Kun osserverà questo comportamento quotidianamente.