Diana:Così brutta da esere quasi bella!
Non vi ho parlato di Diana perchè non documentato da foto.
Era il tramonto di un giorno ventoso e non potevamo fare il bagno perchè le onde ci avrebbero facilmente sbattuto contro gli scogli con relative spiacevoli conseguenze per la nostra incolumità. Così insieme a Mariapia (mia moglie) e Ines (mia cognata) siamo rimasti seduti sugli scogli godendoci il tramonto e i cavalloni di fantasiose onde che ci inzuppavano con i loro frenetici spruzzi. I ricordi ci riportarono indietro a quai 30 anni prima. Anche lei e l'attuale marito studiavano medicina con noi a Roma (poi per vari motivi lei ha ripiegato verso una laurea ad indirizzo pedagogico e si occupa di ragazzi difficili su progetto del comune di Avola, mentre lui fa l'infermiere specializzato presso una casa famiglia per disagiati mentali, i pazzi di una volta e nei ritagli di tempo producono la pregiata mandorla pizzuta,conosciuta in tutto il mondo con cui si fanno i confetti), anche i miei 3 nipoti sono nati ed in parte cresciuti a Roma (ed i miei figli ne sono rimasti particolarmente attaccati anche se due dei cugini Paolo e Luca dopo una brevissima esperienza universitaria presso di noi a Roma hanno desistito ritornando in Sicilia. troppa frenetica la capitale per loro).
In lontananza vedo un batufolo peloso uscire da sotto una barca tirata a riva nel porticciolo dei pescatori e dirigersi verso di noi. Penso di non aver mai visto una cane così brutto e puzzolente (puzzava di pesce putrefatto con cui si era praticamente nutrito fino ad allora). E' una femmina, una meticcia tra il bassotto (statura e zampe inconfondibili) ed il pastore tedesco (pelo e colore) . Mi odora (sente l'odore delle mie lupe) e mi considera da subito un amico così comincia a farmi le feste. E' assetata, infatti cerca di bere l'acqua salata. Mia moglie dopo pochi minuti torna con due ciotole. Alle crocchette preferisce da subito la ciotola con l'acqua e resta a bere per minuti fino a finirla. Dopo si dedica al cibo solido. Rientriamo nel mandorleto ma lei continua a seguirmi. Quando vede che salgo in macchina vuole seguirmi anche li ma non può venire con noi perchè le mie lupe non capirebbero ed avrebbe una vita breve con loro. Mia cognata la blocca con un guinzaglio ed decide di prenderla con se insieme agli tre cani e 10 gatti che già ha.
In macchina penso che l'indomani mattina le avrei fatto un bel bagno con antiparassitario e che subito dopo gli avrei comprato un collare antipulci e zecche ed un bel collarino d'acciaio e relativo guinzaglio rosso in nylon. L'avrei chiamata Diana. Ma l'indomani mattina non c'era più. Era ritornata a vagabondare chissà dove.
Mi è rimasta un'immagine bellissima: i suoi occhi felici quando mi saltava addosso e mi leccava mi sono rimasti impressi. Difficile da dimenticare
Michele
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