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Originally Posted by randagio
Arnaldo... fammi capire se ho capito, usando poche parole  Anche se sei d'accordo sul fatto che gli allevatori debbano avere un riconoscimento per fare questo mestiere (...per fare un esempio, potrebbe essere la TACREC?), deve essere mantenuto lo status quo: non si deve sterilizzare, non si devono riprendere cani indietro (NB: questa non la vedevo come imposizione... come obbligo, sì, ma morale... di chi quei cuccioli li ha voluti e visti nascere... ), gli allevatori devono poter sfornare tutti i cuccioli che vogliono e declinano ogni responsabilità (che è solo e sempre dell'acquirente). Giusto?
Spero di aver capito male... ma se così non fosse, mi permetto di citare anche io De Andrè...  Canzone di Maggio... per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti.
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Ottima citazione! però non calza troppo.
Siccome sono più che certo che sei mosso da propositi sani e non polemici, mi piacerebbe spiegare a voce alcune cose, ovvero fare insieme alcune valutazioni.
Quando parli di allevatori in generale, credo che tu ti riferisca essenzialmente a due categorie:
1) le fabbriche di cuccioli che sfornano centinaia di soggetti all'anno (o su centri di raccolta di altrettanti cuccioli provenienti da piccoli allevamenti o soprattutto privati). O ancora mostre mercato itineranti con soggetti che non si sa che provenienza abbiano.
E su questo non commento altro che si tratta di un business che non mi trova per niente d'accordo.
2) allevatori con parecchie fattrici che ovviamente fanno più di una o due cucciolate all'anno. In questo caso a volte si tratta di allevamento massivo, altre di selezione più o meno accurata (e non parlo solo di CLC ovviamente); però non ci vedo niente di male nell'allevare per professione. Se uno lo fa con competenza e passione, è un bellissimo lavoro, nel quale gli onori sono pochi e gli oneri sono tanti (non ho scritto male, è solo il contrario di quanto scritto da te

) perchè non hai feste o domeniche e quando i cani stanno partorendo se ci sono anche solo piccoli problemi, non si guardano certo le 8 ore di lavoro.
A volte ci sono anche gli onori, se per tali si intendono un po' di titoli o di coppe in bacheca. Certo è difficile che tutte le cucciolate siano di elevato livello, ma vivaddio non tutti cercano per forza i figli di cani stratitolati.
Tipici e sani direi che è l'importante.
Nel caso 1) non credo si pongano troppi problemi morali,
nel caso 2) penso che ci sia chi se ne frega e chi invece opera con coscienza. In genere sono anche dimensionati in modo da ospitare qualche soggetto in più.
E' chiaro che per evitare il ragionamento dell'usato restituito, al padrone che si vuol disfare del suo cane, in generale non si riconosce proprio niente. Ovviamente poi si deve trovare la sistemazione per il cane ritirato e non è detto che questa possa avvenire subito. Quindi sta alla disponibilità e alla sensibilità individuale come agire.
Ma in nessun modo questo deve essere letto come il sollevare dalle responsabilità chi ha preso un cane! Infatti ho conosciuto più di una persona che avendo reali problemi, ha lasciato il cane in pensione pagando la retta fino alla collocazione soddisfacente. Ma perdinci nessuno obbliga nessuno ad avere un cane e se passasse il messaggio che poi se sei stufo lo riporti dove l'hai preso, ti saluto (e se il cane proviene da negozio che si fa?)
In buona sostanza l'allevatore è responsabile di ciò che vende e il proprietario di ciò che compra.
Detto questo, per l'ENCI è allevatore (con o senza affisso non c'entra niente) il proprietario della femmina al momento del parto. (ciò naturalmente vale anche per i punti 1 e 2)
In questo gruppo ci sono tantissime persone di questo forum. Personalmente rispetto ad altri, ho l'affisso ok e un' esperienza che va indietro parecchi anni, ma i miei numeri non sono certo elevati visto che in questo decennio di CLC ho fatto meno di una cucciolata all'anno. Quindi tra me e altri che sono invece definiti privati, non c'è molta differenza.
In un caso soltanto sono stato avvisato di un mio cane che non poteva più essere tenuto dai proprietari (dopo alcuni anni che l'avevano); in un altro di cui sono al corrente del trasferimento di famiglia, l'ho saputo solo dopo un bel po' che era avvenuto e nessuno si era preoccupato di farmelo sapere prima. (ogni tanto scopro che qualcuno che non ricordo dice di avere un cane mio ma poi approfondendo si verifica che non è così)
Io come altri, ho solo due femmine di cui una di 7 anni e mezzo vive in casa, capirai... sono un privato con affisso?

forse si, ma questo è solo per dire che le etichette servono a poco. Come me è la stragrande maggioranza di chi alleva con o senza affisso ma con passione. Vedi Sarka che ha uno più o uno meno lo stesso numero di cani che ho io. O Andrea, Nadia, un po' di più Massimo o Simona e mi scuso se non cito tutti.
Se provi a spendere un po' di tempo curiosando tra i siti degli allevatori con affisso e soprattutto che cercano una elevata qualità (e i nostri lo sono aldilà delle battute o delle pippe mentali sulle canne nasali che ogni tanto ci piace fare

) potrai vedere che CLC o meno, i soggetti in allevamento sono sempre pochi.
Questi allevatori privati amatoriali ecc, difficilmente se ne fregano di curare la sistemazione dei loro cani. Certo ci si può sbagliare, ma non siamo mica un supermercato comunque eh! Di certo non puoi sapere dove sono tutti e come stanno; finchè è una cucciolata o due ok, ma poi la cosa si complica e succede anche di ricevere di tanto in tanto notizia non bella di un cane morto avvelenato o in incidente. E dispiace, credimi.
Sulla questione sterilizzazione, confermo le mie perplessità generali nel rispetto del cane anche se oggi come oggi si usa in forma preventiva dei tumori. La consuetudine però è sterilizzare prima del primo calore addirittura; perciò prima del completamento dello sviluppo. Se la sterilizzazione avviene dopo il secondo o il terzo calore, la percentuale di successo preventivo si abbassa enormemente. Quindi che si fa? un potenziale riproduttore lo eliminiamo?
Sin qui, il mio inevitabilmente lungo intervento ha parlato delle categorie che "producono" cani a vario titolo. Ma stiamo parlando di cani di razza con pedigree.
In italia si stimano circa 6.500.000 cani. I dati ENCI recenti parlano chiaro di un calo delle iscrizioni; meno di 120.000 all'anno.
Se anche tutti dovessero vivere 10 anni (ma la medi è più bassa ovviamente) avremmo in circolazione 1.000.000-1.200.000 cani iscritti all'ENCI
Il che significa circa un sesto della popolazione canina italiana.
A questi si aggiungono molti di razza comprati in negozio senza pedigree, o con pedigree che vale come l'acqua calda, o frutto di cucciolate in cui il nonno del nonno l'aveva ma poi non si è più fatto per i discendenti.
Infine i simil razza e i meticci più o meno fantasia.
Ora io non so il dato statistico se esiste, ma mi piacerebbe conoscerlo, di quanti cani con pedigree e allevati in italia si trovano nei canili.
Non mi basta che mi si dica "tanti" (so che si sono ma a volte ho visto cani che pur essendo più o meno di razza, non venivano certo da selezione)
Vorrei proprio il numero, se sono un sesto del totale, allora siamo in linea, ma io credo che siano molto meno.
Non credo dunque giusto imporre la sterilizzazione dei cani come rimedio. Se uno la vuol fare ok, se il cane sta in canile e deve essere dato via, ok dopo un po' di tempo ci può stare.
Ma se deve essere fatto a priori, no, non sono d'accordo.
Molto meglio l'anagrafe canina obbligatoria, l'obbligo di iscrizione per i cuccioli e quindi la comunicazione del nuovo proprietario, pedigree o non pedigree. Se poi uno non si rispetta le regole ci sono le sanzioni.
Se in futuro ci sarà la patente di allevatore, come la patente di proprietario ovviamente, ben venga. Saranno scritte le regole e va bene.
Però dati alla mano sono convinto che per quanto ci siano dei cagnari, i reali problemi non vengono da chi alleva con passione.
Se ti va sentiamoci che può starci una bella chiacchierata!