concordo in parte con davide.
nel senso che di sicuro non è paragonabile un whippet a un rottweiler (parlo delle mie esperienze personali) come indole.
di sicuro con un whippet puoi "permetterti" errori che con un rottweiler sarebbero terreno fertile per futuri problemi, per questo concordo che ci sono razze e razze, sono nate per eseguire compiti diversi, la loro indole è diversa, la loro predisposizione nei confronti del mondo e delle novità è molto diversa.
detto questo penso però che il punto chiave della faccenda sia che razze già di base difficili da gestire (e non perchè sono cani cattivi perchè la cattiveria è una cosa prettamente umana) andrebbero educate da persone in grado di farlo o comunque il padrone dovrebbe farsi aiutare da una persona più esperta, sia DURANTE il suo rapporto col cane che PRIMA di prendere con sè un cane.
perchè il cane non parla la nostra lingua, ha un modo di comunicare tutto suo che cambia anche da razza a razza come voi sapete bene vivendo con un cane cosi "mimico" e comunicativo come il clc.
e noi dobbiamo imparare a comunicare col cane in modo che possa capirci SENZA FRAINTENDIMENTI! la parola d'ordine è sempre la stessa: COERENZA, un cane purtroppo per quanto intelligente non è una persona e reagirà agli stimoli come la sua INDOLE e la sua EDUCAZIONE lo obbligano a fare.
quindi secondo me le componenti sono due, non so francamente quale delle due sia la più "pesante" nella previsione di un comportamento non voluto del proprio cane, però propendo per l'educazione.
ovviamente bisogna iniziare col togliersi dalla testa che un fila brasileiro per quanto ben educato non permetterà mai ad un estraneo di entrare nel proprio territorio, lo aggredirà e non perchè il proprietario l'ha indirizzato in tal senso ma solo perchè sta facendo il suo lavoro, che è scritto nel suo dna da moltissimo tempo e ci sono cose che non si possono cambiare.
non si può togliere ad un levriero l'istinto predatorio per qualcosa che si muove, non si può togliere ad un cane da difesa l'istinto alla protezione del conduttore, MA SI PUò INDIRIZZARE LA DEVOZIONE DEL CANE AL SUO COMPITO IN MODO DA ADATTARLA ALLE NOSTRE ESIGENZE. purtroppo questo succede sia nel bene che nel male.
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