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Old 20-02-2009, 10:53   #8
arnaldo_it
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Vedo con piacere che diverse persone sono in sintonia con quanto espresso. Sicuramente altre potrebbero non esserlo ed è giusto così, sono favorevole allo scambio di opinioni.
di alcuni in realtà sapevo già come la pensavano (vedi Enza o Diego o Davide - anche se non ricordo bene l'argomento della telefonata ma non è fondamentale ) per aver in più occasioni condiviso anche di persona certi principi.

Con alcune altre persone che operano nel settore cinofilo (addestratori, istruttori e se vogliamo, educatori di padroni, nonchè veterinari) stiamo cercando di realizzare degli incontri sull'argomento che potrei sintetizzare: non esiste solo il metodo gentile (non lo si prenda come titolo è solo per capirci qui ora).

Concordo con Dany che se in molti casi l'educazione a monte fosse stata di tipo diverso, i risultati sarebbero stati sensibilmente di altro genere.

Sorrido all'idea che l'aggressività del cane sia dovuta a quella del padrone; certo che succede ma giammai è solo quella. E' una delle cause, ok perchè infatti l'atteggiamento del padrone influenza non poco quello del cane, ma se fosse solo quella la causa tutto l'etogramma del cane e la psicofisiologia sarebbero da buttare.

Sorrido (ma un po' meno se penso che fanno scuola ahimè) quando sento qualche mega esperto dire che se ti trovi il cane sul divano che ti ringhia e tu ti allontani sei stato dominante! (e hai vinto il confronto)
O che casomai ti metti a inscenare una commedia, ti rotoli per terra ridendo per i casi tuoi (il cane esterrefatto probabilmente scende dal divano e viene a vedere il padrone impazzito) e anche in questo caso hai vinto! E che hai vinto? la bambolina del luna park?
Diciamo che hai evitato il morso, evitato lo scontro e magari con dei sotterfugi hai fatto scendere il cane ma parlar di dominanza...

I miei figli per una differenza di età, frequentano scuole e classi diverse; noi genitori siamo nei consigli di classe, quindi oltre ai racconti dei figli abbiamo la testimonianza dei professori.
Come i miei figli non sono mai stati malmenati dai loro genitori, nemmeno i professori ovviamente malmenano i ragazzi.

Ma come mai con alcuni insegnanti le lezioni procedono regolarmente con un disturbo ridotto al minimo mentre con altri regna il caos?

Skinner, padre del condizionamento operante, spiegava che le punizioni rispondono sempre e solo a condizionamento classico e quindi a scuola devono essere usate poco o niente perchè poco convenienti e controproducenti. Parliamo di oltre mezzo secolo fa, quando probabilmente qualche ceffone volava a scuola.

Allora molti per non cascare in avanti si sono buttati all'indietro....

La punizione fisica (bacchettata) o morale (dietro la lavagna) è stata ampiamente superata da altri metodi; concordo.

La professoressa (giovane) di italiano del trienno delle superiori di mia figlia non mette ovviamente nessuno dietro la lavagna, ma la classe con lei è sostanzialmente disciplinata (non certo per magia).

Il professore (giovane) di italiano di mio figlio in prima media, intavola discorsi coi ragazzi: se non arrivano alla soluzione, alla comprensione, ci prova in altro modo. Prima o poi faranno il percorso giusto e verranno premiati. Usa il clicker coi bambini delle medie... Risultato: la classe è nel caos.

Eppure il premio c'è no? il bel voto! e le motivazioni? e come mai non riesce a tutti nello stesso modo? i ragazzi sono diversi per una serie di motivi e vien da sè che ci sono svariate combinazioni nelle due classi, a seconda dei professori. A seconda che riescano a interpretare in chiave moderna un concetto vecchio come il mondo: il bastone e la carota!

Insegnare è difficile... ai ragazzi, ai genitori e ai cani con genitori e fratelli umani ovviamente.

La buona volontà e la assoluta buona fede del professore di italiano delle medie a cosa sta portando? semplice, che alcuni ragazzi conseguiranno il brevetto di obedience cooperando col professore.
Gli altri? non saprei, comportamentalista? terapia? farmaci?

Uso sempre un parallelo umano nel fare lezione perchè per me i punti di sovrapposizione sono davvero tanti; non è umanizzare i cani, è semplicemente vedere quello che loro, genitori, figli e amici vari, ci offrono costantemente.

Allora che si fa, si bastona? Ecco là l'obiezione che potrebbe venire più o meno spontanea. Ecco là il buttarsi avanti per non cascare indietro!

Da sempre insegno ai cani il seduto di fronte sovrastandoli un po' (parliamo di cani giovani o se adulti, dopo adeguata socializzazione con me ovviamente perchè mai prenderei un cagnone sconosciuto di tre anni approcciandolo dal davanti con mimica dominante)

Orrore dice qualcuno! Lo si vede anche in Tv qualche esperto che dice di inginocchiarsi per abbassarsi e non schiacciare il cane e mettersi di fianco anzichè di fronte perchè così si evita il confronto.
E passa il messaggio che è così che funziona, sempre e comunque! (sic!)

Come passa il messaggio che il cane prima o poi farà una certa cosa con l'attivazione mentale, con l'apprendimento latente, con il comportamentismo e il cognitivismo insieme (perchè lui è furbo e ci piglia pure un po' per i fondelli) e quindi a quel punto... click! e impara

Attenzione il click di cui sto parlando è solo un simbolo, vale anche per il "bravo" il sorriso, la carezza. Cose tutte sacrosante, vere e funzionanti.

Il problema è che magari prima di arrivarci alla risposta esatta, il cane potrebbe esser passato a miglior vita. Così come il bambino esser diventato nonno magari con problemi di bullismo o vandalismo. Oppure nella migliore delle ipotesi esser rimasto ignorante come una zappa. La famosa zappa del presente thread...

Dunque tra gli estremi esclusivi c'è una via di mezzo (l'insegnante delle superiori) che sa gestire la situazione in classe. Il suo livello di rendimento è superiore a quello di altre materie.

I cani da me ricevono carezze, bocconi, sorrisi e giochi. Ma assumono atteggiamenti raramente rompipalle. Eppure non li malmeno, semplicemente comunico anche fisicità, energia.
Si avvicinano al campo e cominciano a fremere per entrare, di certo non lo farebbero se fosse un luogo di tortura. Invece lo fanno perchè si divertono nel gioco ma hanno anche e soprattutto dei riferimenti precisi!

Mi sono dilungato molto per precisare il taglio che diamo, non solo io ma anche altri operatori. Non è un taglio contro un metodo piuttosto che contro un altro a favore di un terzo, ma è un taglio che rifiuta la logica che se non usi esclusivamente un certo metodo sei out, sei incapace,
sei retrò.

E rivendica anzi le capacità professionali di molti addestratori e istruttori che certamente non sono meno preparati di tanti educatori.
Non sono però certo di poter affermare il contrario...
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Arnaldo

Last edited by arnaldo_it; 20-02-2009 at 11:00.
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