Buongiorno Davide.
Come ho espresso subito nell'altro post ci vuole molto tempo (parlo di me) per segmentare nuovamente, e da capo, ciò che hai frainteso o stralciato qua e là (come prevedevo, visto che ieri hai usato la stessa confusione come quella espressa in merito alla faccenda dei clc abbattuti).
Comunque: che la scienza si muova a suon di numeri catalogazioni è normale; mi dispiace che ti scandalizzi tanto, ma questa è la regola. Si va per incidenze, per atti, per dimostrazioni pratiche proiettate su vasta scala e per protocolli di lavoro, non per convinzioni personali.
Non lo dico io, ma la scienza che ha attraversato l'umanità.
Quando ero giovane mi venne detto semplicemente una cosa: “dimostra con le stesse tecniche che hai svolto un lavoro migliore dei tuoi predecessori, e se vuoi abbattere una barriera culturale o apportare migliorie a cose già note, proponi numeri e atti che siano convincenti”.
Una frase con cui ogni ricercatore, di qualunque disciplina, deve fare inevitabilmente i conti.
Questione lupi.
Parli con uno che negli anni novanta ha sezionato ed analizzato molti casi di predazione su bestiame ed anche il più inesperto dei ricercatori conosce le tecniche di riscontro visivo (e poi genetico) di cui parlavo.
I cani da lavoro (attacco e difesa) si comportano in tutt'altro modo fuori da quel contesto di ritualizzazione (infatti parli di soggetti condizionati alla manica). Farlo allo stato libero con con una femmina di cinghiale intenta a proteggere la propria prole è tutta un'altra faccenda; credimi.
Il lupo lo sa bene ed agisce con una astuzia e con una valutazione dei rischi molto più complessa ed efficacie. Conosce bene il pericolo di ferirsi e di infettarsi.
Per snocciolare tutto il tuo post e risponderti, se sei d'accordo, faccio così: stralcio un periodo a caso e lo commento, dimostrandoti al contempo che hai frainteso o semplificato parole che andavano pesate una per una.
“””che molti cani siano lasciati un po troppo spesso in giardino,si sa,è talmente banale dirlo
però dire poi """Ciò che permette poi, col tempo, l'assoluto controllo sull'animale""""è assolutamente NON VERO
molta gente finita dello stomaco del proprio rottweiler non faceva l errore di lasciarlo troppo tempo solo in
giardino..gia..:
commetteva l errore opposto:quello di farlo vivere sul divano...
quindi dire "cio permette poi l assoluto controllo dell'animale" non sta ne in cielo ne in terra
ancora una volta,la banalizzazione di concetti molto più difficili”””
Mi soffermo su questo punto: “Ciò che permette poi,
col tempo, l'assoluto controllo sull'animale.”
La corretta gestione del cane, relazione e guadagno del rispetto attraverso un lungo lavoro di partecipazione,
col tempo appunto, si trasforma in un equilibrato sistema volto a rispettare la dignità del cane il quale, te lo ricordo, ha il
diritto di ragionare e valutare. Facile tappargli il cervello con il condizionamento, ma questa non è una forma di rispetto per la caninità.
Chiamala “questione morale” in cui credo fortemente. E da questa convinzione non mi sposto (posso avere una convinzione personale?).
Con il condizionamento è tutto molto più veloce, ma ho espresso la mia contrarietà verso ogni forma di condizionamento.
Un'altra cosa: se non ho espresso termini tecnici, ma di fantasia personali, è dovuto al fatto che i forum non sono dei luoghi adatti per infarcire di schemi e dogmi i lettori. Ho preferito usare una terminologia facile da comprendere perché se avessi fatto il contrario le mie riflessioni sarebbero servite solo ad alcuni (o forse avrebbero dovuto saltare da un motore di ricerca all'altro per capire di cosa stavo parlando).
Fin dall'inizio ho detto che sono un semplice
appassionato, e l'ho più volte ripetuto, ma non per questo sono un ingenuo o una persona poco informata.
Quanto alla pratica non credo di avere lacune – per un appassionato -
I cani sono la mia passione da oltre 50 anni, ma sono sempre stato pronto a mettermi in discussione; anche adesso se mi viene
dimostrato il contrario. Sottolineo dimostrato (non ho bisogno a questa età di supposizioni o convinzioni personali, ma di numeri).
Solo in questo modo si riesce a crescere ogni giorno. Te lo dice un vecchietto – fidati
Un caro saluto
Bruno
PS: che questi concetti non debbano essere sviluppati in modo così veloce l'ho detto nel secondo post, ma ci sono in questo forum dei limiti di tempo e di spazio che vanno considerati. Non posso scrivere 50anni di esperienze o un trattato inattaccabile. Per questo ci sono i convegni, le tesi ed i trattati.
A proposito: non è quello il convegno organizzato dal ricercatore italiano. Lo stanno organizzando a Firenze e non in una Facoltà.