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Old 04-03-2009, 22:33   #12
woland77
Gran figl de putt Member
 
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Buonasera Bruno, un'altro spunto...mi sembra di aver colto tra le righe la sua idea che: " il CLC è un cane normale e non un semi-lupo dai comportamenti gerarchici diversi rispetto agli cani domestici"
Pienamente d'accordo sul discorso gerarchico. Il CLC, come gli altri cani (eccezion fatta per alcuni casi di modificazione comportamentale ad opera della selezione, come la neotenia), ha ereditato dal progenitore lupo il senso sociale e gerarchico. L'unica differenza che può intercorrere tra un CLC e un'altro cane e che il primo ha una mimica ed una espressività più marcata, alcune gestualità ben riscontrabili che in alcune razze tendono ad attenuarsi (come il prendere con le zampe da parte del subordinato il muso del dominante con fare asfissiante, definita sottomissione attiva) , ma i meccanismi che regolano la gerarchia sono gli stessi. Ma anche qui l'eterogeneità è padrona. Ci sono CLC che hanno un corredo rituale/espressivo quasi uguale a quello del progenitore, mentre altri hanno già sensibilmente perso espressività, nonostante possano appartenere allo stesso livello generazionale (ne ho un esempio calzante nei due soggetti che ho in casa).
Però io non sono per l'idea che il CLC sia considerabile come gli altri cani di razza. Un pastore del Caucaso, un Maremmano, ha una memoria di razza che lo predispone all'indipendenza e alla guardia del territorio e di tutto ciò che in tale territorio vi è contenuto. Benchè ci si possa adoperare a fornire una situazione di imprinting e socializzazione atta ad inibire questa peculiarità, acquistando un cane simile, dobbiamo ragionevolmente fare i conti con questa memoria di razza. E questo in quasi tutte le razze canine.
Nel CLC il discorso è un pò diverso. Nonostante è possibile muoversi attraverso degli indicatori (non molto affidabili è bene ricordarlo), non è possibile prendere in considerazione una peculiarità caratteriale (sia essa più vicina al progenitore o al PT) di questa razza, negativa o positiva, ed essere certi di trovarla o meno in un soggetto che andiamo ad acquistare. Tutti gli allevatori con cui mi sono confrontato sia in Italia che all'estero, che hanno un fare serio, sono concordi nell'ammettere che se un cliente gli chiede di essere più precisi sul carattere finale del cucciolo che vanno ad acquistare, sono costretti ad arrendersi ed ammettere che non possono mettere le mani sul fuoco, ma limitarsi a dare delle indicazioni basate sui genitori e la tendenza delle linee di sangue degli stessi.
Quindi il CLC è un cane particolare perchè può avere molteplici sfaccettature caratteriali, vuoi per la gentica, il tipo di imprinting, il tipo di socializzazione e il rapporto instaurato. Sta qui la difficolta per il padrone medio di cane a sapersi relazionare con una simile complessità. Il problema non è sicuramente dato dal fatto che i CLC sono dei semi-lupi che tentano la scalata gerarchica, ostentano dominanza particolare. La loro sensibilità animale impone da parte del proprietario una certa sensibilità nel comprendere, comunicare e rapportarsi. Da qui se ne può dedurre che chi dispone di un bagaglio cinofilo è avvantaggiato rispetto al padrone medio, ma lo è anche chi è dotato di semplice sensibilità.
E' possibile giocare su questa sensibilità come detto nel primo intervento. Avendo le conoscenze giuste si può attraverso l'imprinting, la socializzazione e l'educazione neutralizzare gran parte del bagaglio genetico comportamentale. Ne ho l'esempio al campo che frequento, dove un soggetto, figlio di cani notoriamente paurosi e diffidenti, socializzato, educato e addestrato fin dai 60gg con mano sapiente e sensibile è divenuto caratterialmente associabile alle linee di sangue più predisposte (fa pure la manica decisamente bene!!), mentre ho avuto occasione poi di vedere una sorella dello stesso soggetto, cresciuta come cane normale, ovvero casa-giardino senza particolare cognizione cinofila, risultare uno specchio dei genitori, coda adesa alla pancia, e terrore puro.
Il CLC è sicuramente un cane, ma può diventare a seconda di vari fattori un cane gestibilissimo o un cane molto impegnativo, che richiede l'ausilio di competenza cinofila.
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IO CE L'HO PROFUMATO
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