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Old 05-03-2009, 12:35   #3
arnaldo_it
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qualche conoscente che se lo ricordava, in questi giorni mi ha detto "hai visto che adesso mettono il patentino come dicevi tu anni fa?"

a parte il nome di patentino o abilitazione o brevetto o quel che si vuole, io sono stato favorevole all'idea. Non è questione che qualcuno di guadagna, da questo punto di vista è così sempre, dai caschi ai rifiuti da smaltire e così via.

Leggendo però l'ordinanza, le perplessità che rimangono sono tante.

Mi domando perchè non ci si possa prendere il tempo necessario e stabilire delle regole valide su tutto il territorio nazionale.
In questo modo come ha già detto linda mi pare, là dove i comuni sono piccoli, i pochi veterinari che si occupano di animali d'affezione normalmente non hanno le competenze per stabilire la pericolosità di un cane al di là del fatto che abbia morsicato qualcuno.
Nei grandi centri la differenza sta solo nel fatto numerico, qualcuno che per propria passione ha approfondito la questione lo trovi, ma sono pochi.

Si tende a parlare dei veterinari come categoria, ma questi professionisti si occupano di conigli, furetti, cani, gatti, uccellini vari, ma possono sapere tutto?
E poi ci sono quelli che si sono specializzati in ortopedia o dermatologia, oculistica, cardiologia.

Il loro ambito d'intervento è ben diverso mi pare, dagli aspetti gestionali quotidiani.

Dunque chi decide che un cane/padrone ha bisogno di un corso?
E una volta che lo ha stabilito, mettiamo pure che abbia ragione per carità, chi lo tiene il corso che ovviamente non avendo coperture finanziarie sarà a pagamento?

Se ci si fa caso non ci sono di mezzo nè l'enci (ok stendiamo un velo pietoso sull'efficienza di tale ente visto come vanno le cose) ma che comunque dovrebbe essere almeno uno dei riferimenti in italia per la cinofilia.
Non ci sono associazioni di addestratori/istruttori/educatori, non l'APNEC, non l'AIECI per citarne un paio, nè CSEN o CNS Libertas per parlare di associazioni dove operano parecchie delle figure su citate in ambito anche sportivo.
Si dirà che dovrebbero proporsi loro, ok va bene. E il programa? il cosidetto protocollo? chi lo fa, qualche associazione pinco pallino di animalisti magari pure fanatici? (di quelle che per affidare un cane fanno i questionari e i colloqui poi vai a vedere come tengono i cani e c'è da mettersi le mani nei capelli, perchè ci sono anche associazioni così, non meravigliamoci)

O la veterinaria che un po' si interessava di comportamento cui avevo mandato uno shar pei (preferisco sempre una valutazione medica di fronte a casi aggressività) un paio di anni fa.
Patentino? il cane a detta sua era da sopprimere, gli ha dato una terapia di due mesi coi fiori di bach e imposto di non fare lezione in quei due mesi ma comunque disse anche che probabilmente non c'era niente da fare e che l'avrebbe dovuto sopprimere comunque.

Ecco di fronte a questo panorama, non si può non restar perlpessi...
Finirà tutto in niente fino a quando qualche altro politico non tirerà fuori l'ennesima variante per accontentare gli elettori e l'opinione pubblica.

Che tristezza
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Arnaldo
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