Ciao Scila,
non mi riferivo a te quando parlavo dello screditamento, ma all'impressione che ho avuto leggendo l'impostazione del primo post – quello di Manzone – non il tuo.
Anche ad Ila e Maico mi sento di dire la stessa cosa: qui né io, tantomeno Scila, ha espresso giudizi in merito all'operato di Alexa Capra.
Personalmente mi sono limitato – basta rileggere – a chiedermi chi ci fosse veramente dietro al primo post, leggendo in esso una cosa che per un caso mi aveva colpito.
Ho inoltre detto che se ci fosse stata dietro a quel post la comportamentista del video (visto che l'equazione che ho descritto è calzante) avrei gradito avere informazioni tecniche su quella valutazione.
Non abbiamo espresso alcun giudizio, anche se ritengo di essere nella posizione professionale di poterlo fare.
Resto dell'idea che quando si vuole screditare una persona le chiacchiere non bastino, ma ci voglia una buona dose di autocritica e una serie di fatti che ne comprovino lo spessore.
In ogni caso, Iala e Maico, se davvero ritieni che i professionisti debbano parlare con mille filtri – rispetto la tua posizione, senza però approvarla.
Il professionista è tale perché non teme confronti da qualunque parte questi vengano richiesti se è davvero il “depositario della verità assoluta”, o semplicemente in cerca di questa.
Nel mondo della ricerca – l'ambiente in cui lavoro e che tra poco mi duole lasciare per andare in pensione – ci si muove in questo modo e non in altri.
Qualunque professionista metta in rete un filmato dimostrativo di una qualunque cosa, deve essere cosciente del messaggio che passa, dal momento che i fruitori finali non sono affatto degli esperti, ma nel 90% dei casi proprietari o semplici appassionati.
Se tale messaggio quindi è superficiale può solo creare disinformazione e semplificazione – o come in questo caso “giudizio” (è una cane aggressivo), e nel caso di quel video – perché è a quello che mi sono riferito – ci sono degli errori di fondo.
Il primo in assoluto, quello più grossolano, è determinato dal fatto che un qualunque cane non può essere valutato in regime di costrizione (al guinzaglio), in un campo di addestramento (ritualizzazione, principi olfattivi, disorientamento, persone sconosciute, etc.), meno che mai preso per la collottola (uso della coercizione per ottenere il ”lascia”), ancora meno con l'ausilio di mani finte (credi davvero che il cane sia così stupido?).
Concludendo, vorrei sottolinearti che ho lasciato da parte la parte circostanziale, l'approccio dell'operatore, i suoi movimenti e le posture di invio del cane.
Bruno
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