Ciao Davide e grazie per la risposta.
Come ti ho detto molte volte, io non faccio parte della cinofilia, ma sono un semplice appassionato.
Con questo termine però, non vorrei essere frainteso. Mi occupo di cani in quanto proprietario, ma è difficile raccontarmi qualcosa sotto il profilo zootecnico, biologico e genetico (il mio lavoro).
Non ho visto molte esposizioni in verità; credo che in tutta la mia vita ci sarò stato una trentina di volte – forse qualcosa di più – ma poco di più.
Gli ultimi che ho visto in ordine di tempo erano gli europei di Budapest. Perfetta organizzazione e tanti grandi allevatori che dettavano legge un po' in tutti i ring.
Valutazione massima: due/tre minuti.
Il mio è un semplice pensiero personale, e non ha la pretesa di essere un giudizio accademico.
Il fatto che una persona riesca in “cinque occhiate” a capire il carattere di un cane è, permettimi, fuori da ogni seria valutazione; anche perché se così fosse avremmo di fronte un mago.
Nei ring le osservazioni sono semplicistiche e si basano esclusivamente sulla morfologia che, tra l'altro, viene spesso disattesa in nome delle richieste di mercato, soprattutto nella classe campioni.
Mia moglie adora i cani da pastore, nello specifico i Border Collie e quando siamo andati a vedere le esposizioni abbiamo notato che il campione del mondo in carica – linea australiana (e non scozzese come dovrebbe essere) era molto grande rispetto alla media e, udite udite, scappava di fronte alle pecore!
Quello era il campione mondiale Davide, valutato su una trentina di ring in ogni parte del globo.
La sua progenie, infatti, non si è mai distinta in discipline quali lo sheepdog o la conduzione e viene quindi lecita la domanda: “se quello è il campione dl mondo cosa dovrebbero vincere i campioni di sheepdog?” Premetto che in quel caso il cane è stato selezionato dagli scozzesi per un solo e preciso scopo da oltre 1.000 anni.
A Budapest c'erano anche i “Lupi di Saarloos” e alle mie richieste di informazioni i merito alle attitudini mi venne risposto in modo molto generico, premettendo il fatto che non avevano mai lavorato.
Io credo che il tutto sia da ascrivere ad un “modo” di vedere il cane.
A cosa serve il cane?
Ritengo che in questa domanda ci possano essere centinaia di interpretazioni e di risposte, ma dobbiamo anche renderci conto che il cane, di fatto, nasce per uno scopo utilitaristico che è ormai andato in subordine rispetto al “giocattolo di casa”.
Basta fare alcune domande tra gli amici di questo sito e te ne rendi conto: quanti proprietari hanno acquistato un “cane da corridoio” e quanti – invece – hanno voluto un cane che assomigliasse al lupo?
Credi veramente che nell'osservazione di un giudice rientrino gli schemi di valutazione originali nel 2009?
Bruno
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