Ciao Davide,
il tuo post è decisamente troppo lungo per poter rispondere correttamente.
Stringendo però, ho sempre anteposto il fatto di NON essere un allevatore, ma un semplice appassionato che possiede dei cani (tra l'altro sani e tranquilli).
Non devi sforzarti a farmi conoscere concetti di cui ho padronanza non solo teorica, ma pratica (cinognostica, caratteristiche morfo funzionali, etc.). Da qui la mia frase “difficile raccontarmi qualcosa”.
La mia sottolineatura era dovuta, considerando che spesso si danno per scontati giudizi in merito allo spessore dei frequentatori di questo forum. A Napoli, per intendersi, ti avrebbero servito un più simpatico “accà nisciun'è fesso”.
Lanciarsi in arringhe via internet è controproducente e sterile – soprattutto quando ci si cimenta in disquisizioni tecniche che sono arcinote anche ai semplici appassionati come me.
Al mio anteporre - tu rispondi sempre con una verità raccontata a metà che resta, di fatto, la tua verità. Non la regola; e nemmeno la verità assoluta.
Rispettare l'idea del prossimo e seguire il contraddittorio è la prassi di chi studia per migliorarsi, ed uno dei criteri fondamentali della ricerca.
Parli degli esperimenti di Lorentz con disinvoltura puntando un pollice verso molto semplicistico che non è condivisibile, se non altro per il semplice fatto che ti approcci nei confronti di una persona che ha fatto qualcosa di epocale. Tu, purtroppo, non hai ancora fatto nulla di altrettanto nobile su cui le future generazioni possano discutere. In sostanza: non lasci nulla del tuo operato se non al tuo piccolo e ristretto mondo che ti è intorno...un po' pochino per discutere Lorentz...
Partendo da questo insindacabile concetto, parti con interrogatori del tipo: “cos'è un angolo tibio metatarsico”, a cui so risponderti anche sotto il profilo biologico molecolare, ma sei probabilmente tu quello che non può spiegarmi (in un italiano comprensibile e tecnico) i legami cellulari e proteici che ci stanno dietro alla struttura superficiale e permettono al cane di avere un determinato movimento.
Non sottovalutare mai le persone Davide. Su molte cose sono d'accordo con te, ma è il modo con cui le esponi che devi rivedere..
In quel modo non accetti il contraddittorio e parti con la semplificazione di una materia difficile quale la cinognostica (in questo caso).
Il trihed da te aperto verteva sulla utilità delle esposizioni e degli show, non sui principi scheletrici o morfo funzionali dei cani, e per questa cosa si parla di opinioni non di legami proteici o fondamenti scientifici insindacabili.
Le opinioni nascono dalle esperienze, dal vissuto. Il confronto può semmai portare ad un cambiamento di opinione, ma non ad una verità assoluta.
Il mio personale pensiero, e sottolineo “personale”, nasce dall'osservazione degli show sotto il profilo etico, morale, filosofico ed etologico, ma soprattutto al di fuori della visione antropocentrica del rapporto uomo-cane (per fortuna vecchia, ma purtroppo terribilmente attuale).
Non sottovalutare questa ultima frase, perché è questo il nocciolo della questione.
Come dice un grande addestratore di cavalli, l'approccio nei confronti di un qualunque animale necessita di una cultura multidisciplinare che prevede lo studio della neurobiologia, della psicologia, della storia, dell'antropologia, dell'etologia e della filosofia; passando per l'analisi e la sintesi, arrivando alla comprensione interpersonale e all'ascolto attivo.
Ce le hai queste caratteristiche?
E' facile comparsi un libro di cinognostica (che ha scritto un ricercatore, te lo ribadisco) e farlo passare per un'opera scontata; o peggio ancora frugare in rete notizie scientifiche e passarle con banalità.
Il pensiero in merito alle esposizioni, per tornare nel tema, è un'opinione che ha a che vedere con l'antropocentrismo, aggravato dal giro di soldi che ci sta dietro. Solo in subordine potrei inserire la competenza o meno dei giudici chiamati a svolgere tale compito.
Ne conosco solo alcuni, ma è uno spettro significativo della categoria e sinceramente non me la sento di generalizzare.
Come tutte le vicende umane, c'è il buono ed il cattivo, ma ritengo che gli attori di questo grande circo che è il mondo delle esposizioni, sia gonfiato rispetto alla sua effettiva validità, e vada profondamente ridimensionato – titoli compresi.
Nell'immaginario collettivo del futuro proprietario “campione tedesco, italiano, greco, etc.” - significa garanzia. Il ché non è assolutamente vero.
Questo è il punto del trihed; non la cinognostica.
A tale proposio, quando fai riferimenti ai cani corso, ai maremmani etc. in quei termini non stai parlando di aspetti cinotecnici, ma di scale neoteniche.
E ricorda una cosa: è più probabile che un biologo appassionato di cani sappia allevare che non un allevatore senza alcun fondamento di biologia.
Credo che devi rivedere il tuo concetto sulla mia professione:
http://it.wikipedia.org/wiki/Biologia
Un caro saluto
Bruno