Carissima Iskander,
ha detto bene: “bisogna saperli vedere”.
Mi permetta però di farle osservare che le valutazioni si fanno per prima cosa in regime di libertà e non di costrizione. Questa è la base.
Quanto al lavoro sui pitbull le comparazioni sono diverse (razza) e non perché siano più o meno pericolosi di altri, ma per il semplice fatto che le neotenie si differenziano anche sotto il profilo dell'approccio. Ad un golden non si parla il “dialetto” di un mastino o di un CLC – ad un cucciolo non ci si rivolge come si farebbe nei confronti di un adulto.
L'uso della mano finta o dei manichini è stato testato anche su cani non aggressivi e ha dato il medesimo risultato – quello del video – nel 75% dei casi. Qualcosa vorrà dire, no? Quindi lo cambia eccome il comportamento del cane.
Lavorare nell'aggressività richiede strategie complesse e se l'uso di arti meccanici fosse un mero tentativo di salvaguardia della propria incolumità dovrebbe occuparsi di altro – clicker training o educazione cinofila visto che già lo fa.
Personalmente, e l'ho più volte espresso, ho sezionato il video in ogni suo dettaglio e non ho riscontrato nulla di anomalo – meno che mai l'aggressività. Anche io so leggere molto bene i segnali nelle sue sfumature, ma forse ho un modo molto più freddo e analitico di osservare – quello che in realtà credo dovrebbero avere tutti gli operatori di un settore così delicato (visto che in Italia c'è il tanax facile per i casi di aggressività – storia di Igor docet).
Voler dimostrare poi che certe razze possono essere pericolose quanto le altre per far passare un messaggio “pro pittbull” non mi sembra una grande idea dal momento che tende a spostare il problema e non a sradicarlo.
La difesa delle risorse non è parallela alla gerarchia interspecifica – soprattutto quando si ha a che fare con un cucciolo – dovrebbe saperlo.
Cordialmente
Bruno
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