31/8/2009 - IL CASO
Caccia, frenata sulla nuova legge
I promotori della riforma dopo le polemiche: «Troppi emendamenti, ma si può trattare»
TORINO - «Il testo non è blindato. Tutto si può discutere da qui al 15». Il senatore Franco Orsi (Pdl) ci ripensa, o meglio tenta una trattativa sul disegno di legge sulla caccia per il quale l’opposizione ha presentato 1500 emendamenti. «Questo è ostruzionismo», ribatte Orsi che comunque ci tiene a precisare che la norma sulla possibilità di dare un patentino ai sedicenni non farà più parte della proposta che porta il suo nome e che potrebbero essere eliminate anche norme sui cacciatori nei parchi e nelle aree protette, e quella sul prolungamento della stagione venatoria e quella che riguarda l’accesso, a pagamento, nelle aziende agricole per sparare anche dopo il tramonto.
«Insomma elimina tutto quello che ha portato alle polemiche. Quindi che lasci la legge che c’è già. Perché cambiarla?». Questo il coro degli ambientalisti che avevano gridato allo scandalo quando il disegno di legge Orsi era stato presentato. Dal Wwf alla Lipu, passando per la Lav tutti si sono schierati contro la proposta Orsi. Tra gli altri la Lipu (lega di protezione degli uccelli) si schiera contro la preapertura della stagione venatoria: «Sparando in preapertura si condannano a morte gli uccelli che hanno appena terminato la nidificazione perché in questo periodo i migratori non sono ancora arrivati nel nostro Paese. I rischi sono particolarmente gravi in Basilicata, Molise, Puglia, Sicilia, Veneto, Campania e Friuli Venezia Giulia che hanno in calendario tra le cinque e le sei giornate di preapertura».
La polemica vera rimane quella sul ddl. «Stiamo cercando di trovare un punto di incontro - ribatte il senatore contestato - con l’opposizione e le associazioni» per salvare la sostanza ovvero «se dovessero sussistere condizioni scientificamente provate di animali in sviluppo o eccessiva quantità, la legge permetterebbe la possibilità di un aumento di prelievo, per quelle specie, come per esempio, per gli ungulati». Per le «piccole cose», che potevano «sembrare articoli provocatori - prosegue Orsi - la maggioranza non si farà impiccare: il testo non è blindato. Si potrebbero, invece, prendere in considerazione le proposte dell’opposizione: una decina».
Su alcune cose il senatore-sindaco di una cittadina ligure non vuole recedere: «L’idea della caccia non solo come attività ludico-venatoria ma anche di riequilibrio naturale. Bisogna, in sostanza, far fare alla caccia il suo mestiere che è quella del contenimento delle specie con il criterio del minimo impatto ecologico e del controllo faunistico». Il senatore del Pdl parla poi di quelli che sono ritenuti i punti controversi del testo di modifica: dal patentino per cacciare a 16 anni (verso la soppressione), alla possibilità di accedere nelle aree protette (che sarebbe consentito solo alle guardie o a cacciatori abilitati) o di cacciare nelle aziende agricole (pagando l’ingresso e prelevando le specie immesse) anche fino a un’ora dopo il tramonto. Con la legge di modifica, «i giorni di silenzio venatorio non ci sarebbero più per le specie in sovrappiù, per i piani di prelievo degli ungulati e per le specie invasive». Ma la situazione attuale, continua Orsi, è di «ostruzionismo con : sono stati presentati 1.500 emendamenti, tutto quello che si poteva presentare è stato presentato». E, poi, c’è il nodo delle Regioni che alla legge di modifica sull’attività venatoria devono dare un parere: «La posizione delle regioni è fondamentale, anche per disinnescare le contrapposizioni politiche, e poi se non condividono l’impianto per il Parlamento sarebbe improprio fare una legge per una necessità che non c’è».
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