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Originally Posted by arF«
ho letto il topic e pongo la mia riflessione..
a parer mio la totale digressione e il degenerare della discussione è dato dalla base abbastanza insulsa della questione.
a livello psicologico chiedersi come reagirà un essere pensante in una determinata condizione porta ad uno studio e quindi a delle conclusioni basate sull'osservazione e sulla statistica.
come ha ben ricordato nefertari il clc è un cane, poi è una razza e poi bisogna pensare al singolo individuo..
nel nostro caso il clc è una razza molto giovane non ancora indirizzata geneticamente.
il clc si comporterà esattamente come tutti gli altri cani, o meglio come tutti gli altri animali al mondo (compreso l'uomo), vittima di maltrattamenti o di quello specifico trattamento che gli verrò riservato dal padrone (sia esso tossico, nobile, guerrafondaio, gestore di lotte clandestine, etc.).
il comportamento in caso di ripetute violenze sarà quello di una sottomissione per paura e non per rispetto e tenderà a forgiare un cane squilibrato, non per forza di indole aggressiva ma molto paurosa. e la paura porta ad attaccare preventivamente per difesa o a sottomettersi preventivamente sempre per lo stesso motivo.
l'unica differenza sarà sul piano anatomico e morfologico. ovvero nelle armi con le quali l'animale può difendersi.
ha un aspetto che può incutere timore in alcuni soggetti e quindi generare situazioni di pericolo.
inoltre è molto agile e possiede artigli più affilati rispetto agli altri cani ed un morso molto vigoroso con una dentatura molto sviluppata.
poi ovviamente sono discorsi oggettivi e non soggettivi, l'unico modo per sapere come si comporterà il singolo esemplare è sottoporlo al relativo trattamento. ed allora si avrà la tanto agognata risposta.
quando un cane ha un problema è perchè il padrone-capobranco ha sbagliato e quindi è lui che deve correggere il suo comportamento, non il cane.
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Originally Posted by maya
si ho letto male io scusa , ma è anche vero che il cane singolo ci dice ben poco
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no problem. però si sta discutendo di come reagirebbe il singolo quindi il gruppo o branco è inutile tirarlo in ballo se non per un ipotetica rieducazione futura.
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Io sono il Lupo/la fame è mia compagna/la solitudine la mia sicurezza./Io giaccio di notte/freddo è il mio letto/il vento la mia coperta./Io sono il silenzio/un'ombra nella foresta/impronte lungo il fiume./La mia corsa è un lungo inseguimento/di scintille di fuoco/dalla pietra focaia della notte./Io sono ucciso ma mai distrutto/io sono il Lupo.
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