..il problema, puramente etico-filosofico se vogliamo, è che è l'uomo a stabilire quale sia l'equilibrio, ed è sempre un equilibrio, anche quando apparentemente volto al bene della natura, concepito una visione antropizzata della Natura. La Natura ha i suoi equilibri e i suoi squilibri che si alternano dalla notte dei tempi...il problema è l'equilibrio che l'uomo determina essere giusto...è sempre un equilibrio antropiforme.
Ho scorazzato per molto nelle catene montuose della Sierra Madre del Sur (Messico-Guatemala), tra zone dove le multinazionali statunitensi del legname hanno fatto scempio, zone dove il rapporto tra un'antropizzazione arcaica (indio e semi-indio) e la natura era garantito solo dalla guerriglia Loxichaa...zone dove le istituzioni con dei bei parchi ed esperti biologhi determinavano l'equilibrio e zone completamente disabitate dove la natura ne faceva da padrona..insomma al lato pratico la visione istituzionale dell'equilibrio bilogico è ben diversa da dove l'equilibrio naturale è instaurato per la mancanza dell'uomo, o in quelle zone ove la distruttività dello stesso è limitata dall'uso delle armi...
...che l'Italia sia ormai un paese disatrosamente antropizzato è fuori da ogni dubbio e che purtroppo le risorse di cui parli sono forse le uniche per avere il male minore...la mia era una considerazione puramente etica e riflessiva.
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