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Old 29-09-2009, 10:53   #8
duska
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ElisaP wrote:
...Quante di quelle persone che pochi anni fa protestavano contro l’uccisione dei bambi (che orrore questa terminologia da tg ) condannano a morte ogni giorno tantissimi animali mangiando quantità smisurate di carne proveniente da allevamenti intensivi?
Mah, credo praticamente tutte. Ed è un tantinello incoerente come atteggiamento no?

Perdonate la riflessione ma vedendo gli scaffali dei supermarket sempre stracolmi di carne..non vedo molta differenza tra i consiìumatori che richiedono questo bene (NOI) e i cacciatori. Anzi, io non avrei il coraggio di uccidere un animale per mangiarlo.
Bon, scusate.. saranno riflessioni da fissata, ma se ognuno di noi avesse più rispetto per qualsiasi cosa mangia e si facesse più domande su come una bistecca viene "prodotta".. sarebbe un mondo migliore.

E tra l'altro non avremmo bse, aviaria, H1N1 e compagnia bella.. ma è un'altra storia... perdonate l'OT

Come non essere d'accordo... però vedi che allora non è un problema di caccia si! caccia no!
E' un problema di etica, oltre che di conoscenza e, purtroppo, gestione del territorio, dico purtroppo perchè il fatto stesso che l'uomo esiste, ha comportato un disequilibrio... come disse il computerman nel film Matrix "il virus siete voi umani", paradossalmente e sottolineo paradossalmente il cacciatore ha tutto l'interesse a mantenere l'ambiente in equilibrio, difficile che trovi cacciagione in qualche zona industriale o comunque fortemente degradata. Il fatto che NOI esistiamo, con noi i NOSTRI comportamenti, ha implicato nel tempo una trasformazione deleteria per l'ambiente e gli animali che vi ci abitano (vano). Del resto la natura stessa si trasforma e a volte in modo disastroso, l'uomo è l'unico "animale" che ha coscienza di questo, questa coscienza "dovrebbe" portarlo a razionalizzare le risorse in prospettiva di una sua futura sopravvivenza, ma qui si inseriscono, "valori" quali religioni, ragion di stato, interessi di lobby ecc ecc... non se ne esce più...
Per meglio comprendere ti porto un esempio:
Esiste una varietà di uccello in montagna che si chiama Gallo Forcello, detto anche fagiano di monte, questo animale appartiene alla famiglia dei Tetraonidi ed è antichissimo, si presume sopravvissuto alla preistoria, proprio in virtù della sua "antichità" si sta autoestinguendo in quanto talmente consanguineo che le femmine producono poche uova e alcune volte "saltano" la cova.
Come in quasi tutte le speci animali, al tempo degli amori, in primavera, i maschi ingaggiano lotte più o meno cruente per la supremazia dell'harem ( in poche parole "tromba" solo uno ) detta "lotta" viene chiamata in gergo "canto del gallo" di cui ti allego foto:
/Users/ruggerozigliotto/Desktop/gallo].jpg (forse )
Ebbene i maschi "perdenti" vanno in seguito, alla ricerca dei nidi per rompere le uova, per "obbligare" in questo modo le femmine ad un ritorno del calore, nella speranza di ottenere così l'agognato amplesso... incuranti e ignoranti della loro stessa sopravvivenza, credo che in questo caso una corretta gestione del territorio dovrebbe prevedere un "prelievo" (fucilazioni) di un certo numero di maschi per ridurre questo deleterio fenomeno, in realtà il Gallo Forcello è un uccello superprotetto e salvo qualche caso sporadico di bracconaggio non è soggetto ad alcun prelievo venatorio, ma forse, in questo caso, il cacciatore avrebbe potuto portare un contributo... morale:
a volte la morte garantisce la vita! esempi di questo tipo potremmo farne a decine, e dubito che molti "ambientalisti, animalisti ecc.ecc" conoscano così in dettaglio realtà legate all'ambiente che ci circonda... pensiamoci...
Ciao
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