Non sono d'accordo neanche io, non ricordo in quale post ma già recentemente avevo espresso questa opinione, quindi mi si voglia perdonare se mi ripeto: il cane diviene educato per condizionamento/coercizione e in questi due termini rientrano tutti le azione che noi intraprendiamo per canalizzare un comportamento: sia esso un NO, seguito da un boccone alla risposta positiva, sia esso un NO e basta, un colpo di collare a strozzo, con le punte... sia esso il nostro ignorare un cane eccessivamente esuberante nel fare le feste. In tutti questi casi c'è condizionamento e coercizione (che i questo caso non è sinonimo di metodi duri), ci sono condizionamento e coercizione ogni qualvolta un nostro intervento sia esso positivo, negativo o propositivo devia il comportamento del cane dai sui impulsi incondizionati. Un cane non diventa educato da solo. A seconda delle razza, e quindi delle rispettive "memorie di razza" ci sono cani più esuberanti, più docili e via via con caratteristiche che noi possiamo interpretare, rispetto al nostro concetto di corretto comportamento canino, più o meno educato.
L'addestramento vero e proprio è un condizionamento/coercizione il cui scopo va oltre la semplice convivenza familiare e nella società del cane, ma che mira a compiere delle azioni in collaborazione (alle volte solo per imposizione) con il conduttore per scopi agonostici, selettivi, di Utilità vera e propria e molti altri....
Sia l'addestramento che l'educazione sono un intervento umano rispetto agli schemi innati e la soggettiva interpretazione dell'ambiente che governerebbero il comportamento del cane, quindi ritengo che per concetto non possano essere considerati di natura diversa come sicuramente diversi sono i loro scopi. Addestrare un cane è anche educarlo, educare un cane è anche addestrarlo.
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