Non proprio - secondo me.
Ogni cane ha un suo vissuto che ne determina il presente e il carattere, ed ogni cane ha una sua attitudine - diversa per ogni razza.
Non ho mai sostenuto la tesi che vede nell'addestratore il riparatore dei mali, ma semplicemente un "addestratore" - o educatore che sia.
Saper comprendere una patologia compotamentale e saperla successivamente risolvere è una faccenda che non ha nulla a che vedere con l'addestramento.
Al cane si potranno insegnare mille cose, ma se ha un problema comportamentale resterà un "
laureato pazzo". Su questo non ci piove.
Come ho più volte espresso, i clc sono una razza sopravvalutata.
La maggior parte dei propietari cerca con loro un rapporto interspecifico basato sulla gerarchica solo perché assomigliano ai loro antenati selvatici e spesso - ma non sempre - ne hanno anche alcune sfumature, prendendo però un abbaglio colossale sotto il profilo etologico, cinofilo ed infine pratico.
La vera attitudine dei nostri amici è chiara, ma non può essere praticata (non credo ce esista al mondo un proprietario che faccia un bel filo spinato in giardino a -40° e lo lasci lì a fare la guardia), quindi non resta che fornirgli dei surrogati, ma comunque inerenti e specifici alle attitudini idividuali del cane.
Personalmente i miei si divertivano molto a fare sleeddog e sono andato da un amico addestratore di questa disciplina per apprenderne regole e modi.
Il risultato è stato effettivamente superiore alle aspettative,anche se non ho mai fatto una gara ufficiale ed essendo conscio che i clc non nascono per questo.
Era di fatto un "surrogato", un'alternativa che a loro piaceva ed ho continuato fino a che non riuscivo più a stargli dietro.
Ho quindi lentamente calato con il lavoro e adesso mi accompagnano semplicemente con la famiglia nelle gite in montagna...e se c'è la neve...meglio!
Un caro saluto a tutti
Bruno