cane morto in pensione - danno per mancata relazione affettiva
vi riporto un articolo apparso oggi sul quotidiano locale ADIGE
ROVERETO - Quando fecero causa, chiedendo il danno da mancata relazione affettiva per la morte del loro cane, a qualcuno è scappato un sorriso. Eppure avevano ragione loro. La richiesta di Giorgia e Roberto Atzori era talmente legittima che, per accoglierla, il giudice Simonetta Caterbi si è persino discostata da una recente pronuncia della Cassazione. Risultato, per il piccolo Whisky, il cane morto durante il soggiorno nella pensione Maso Valluce, l'assicurazione della struttura dovrà pagare tremila euro a testa. Ed ora la famiglia Atzori tira un sospiro di sollievo: «Era una questione di principio, ci eravamo sentiti presi in giro, per questo ci siamo rivolti all'avvocato Valentina Leonardi. È andata bene, il giudice ha detto che la responsabilità era loro». La vicenda risale al 2005 quando la coppia ha deciso di affidare il cane ad una pensione: a giorni dovevano sposarsi e durante il viaggio di nozze non avrebbero potuto portarsi dietro l'animale: «Il cane era mio - spiega Giorgia - di solito, quando andavamo in giro, lo lasciavamo da mia suocera. In questo caso non era possibile, perché l'altra cagnetta di casa era in calore, quindi abbiamo preferito scegliere una pensione». Nella struttura di Pannone si sono rivolti perché il posto sembrava il più adatto. Ma nemmeno due giorni dopo hanno ricavato l'annuncio: il cane era morto.
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