Quote:
Originally Posted by woland77
Ci sono enormi trattazioni scientifiche sull'aggresività, ne ho lette più di una, ho assistito una conferenza della Dott.sa Barbara Gallicchio su questo tema, ho avuto occasione di parlarne con diverse persone del settore abbastanze quotate da aver delle pubblicazioni al loro attivo...mi viene in mente anche un passaggio di Meneghetti, conversazioni avute con Silvestro Terzi e non ultimo Gianni Fugazza al quale molti esperti con decennale esperienza si rivolgono...Aggressività solitamente collegata a stressè un'affermazione che non ho mai sentito. Aggressività è una componente naturale del patrimonio comportamentale del cane, sfocia in una azione offensiva per determinati motivi sul quale si può aprire un thread a parte, ma per quanto ho potuto leggere, ascoltare e vedere con i miei occhi non concordo affatto su una simile generalizzazione.
Sul fatto che il CLC non è un cane da UD, o meglio da IPO nel senso che voi intendete, e non lo sarà mai penso che c'è concordanza unanime...sul fatto che lavorare in UD da indicazioni caratteriali e sulle capacità di evoluzione ai fini selettivi non è un'opinione ma un dato di fatto.
Come ho già scritto fino alla nausea, se le predisposizioni più innate sono la pista, la ricerca, la resistenza, la rusticità...allo stato attuale non è possibile selezionare solo su questi aspetti perchè ci sono componenti caratteriali che annullano questi pregi all'effettivo impiego in servizio dei CLC.
Per limare questi aspetti indesiderati, che sono in gran parte collegati a diffidenza e insicurezza, la difesa è l'unica disciplina che permette di sviscerarne gli aspetti più nascosti, svicerarne la capacità del soggetto di superarli. Su questi due presupposti si possono selezionare tipologie di carattere più adeguate a sfruttare al meglio le predisposizioni più utili del clc. I brevetti non contano nulla, questo lavoro può essere fatto senza andare mai in gara, infatti io vedo nella gara solo un semplice agonismo per il conduttore e qualche limitata indicazione tecnica.
|
Alessio, le gare sono - come ben definì Piero Alquati, una valutazione di un livello di preparazione del cane, non uno strumento di selezione (o forse lo possono essere entro certi limiti). Lui in particolare diede questa definizione al tempo dell'SCH distinguendolo appunto da IPO per la diversa filosofia.
Se citi Vittorino Meneghetti mio maestr ormai quasi 20 anni fa e del quale sono stato collaboratore nella sua scuola nella seconda metà degli anni 90, citi non solo un grande addestratore ma anche un maestro per la stragrande maggioranza dei figuranti. (suo era lo standard del figurante da gara, pubblicazione difficilissima da trovare).
Io non so cosa tu intenda per stress, ma sono d'accordo con te, esistono infinite pubblicazioni sull'argomento, tanto che il punto è che, se può piacerti una definizione che trovammo tempo fa, l'aggressività alla fine è una cosa che nessuno riesce a definire bene, ma che tutti possono percepire facilmente.
E' ben vero che non esiste un'aggressività da stress (da dominanza, predatoria, da dolore, da paura ecc. ma non "da" stress) ma il concetto è diverso: c'è un collegamento intrinseco molto spesso tra una condizione di stress e una di aggressività. Tu citi diffidenza e insicurezza (ovvero scarsa socialità e poca tempra tanti per tradurre sulle doti) e questo, guarda caso fa si che in determinate situazioni il cane sia stressato e vada in aggressività. Può pure usare dei segnali calmanti prima, ma poi usare l'aggressività.
Inutile qui stare a fare digressioni infinite.
Prorpio da Vittorino e con Vittorino (esattamente sul campo con lui e poi con altri colleghi allievi suoi e non solo) imparai molto sulle doti caratteriali che lui ben definì "mattoni" di base della piramide (comportamentale).
Sua idea era che fossero già presenti nel DNA ma in realtà si sa che l'ambiente influenza molto le doti e tra l'altro già sulla sola tempra ci sarebbe da discutere a seconda delle interpretazioni.
Alquati diceva - condivido - che l'aggressività si fissa facilmente in allevamento.
Ma questo non è così tanto perchè sia una dote a sè, quanto perchè corrispondendo a una psicofisiologia da un lato e all'etogramma canino dall'altro, è frutto di un insieme di cose che vengono trasmessei.
Imparai molto bene, proprio da Vittorino, l'importanza per un addestratore del fare difesa per capire meglio il carattere del cane. Anche io oggi (anzi da un bel po') sostengo che se non sai fare difesa non sei un addestratore completo e non capisci bene la psicologia del cane.
Ho ben imparato a riconoscere le distanze di sicurezza e le distanze di fuga (tu le conosci? sai come si fa a riconoscerle?) ma questo non significa che una volta testato il cane sottoponendolo dunque a stress che rivela determinate doti o carenze, lo si debba lavorare in difesa per farlo diventare quel che non è.
E ancora sulle mille cose che ho imparato da Vittorino, una che in molti non hanno riconosciuto mai o quasi: il diverso modo di approcciare la difesa con i molossoidi. Affronto diretto e non morso sul predatorio.
Hai mai visto lavorare dei molossoidi puri? solitamente sanno mettere in campo compattività e possessività senza aggressività.
Ma non tracciamo certo delle linee di demarcazione.
Ma per gli anni che ho frequentato Vitto, non ho mai visto risolvere dei problemi di un cane aggressivo facendolo mordere. Se pensi questo sei fuori strada, credimi.
Nè lo fa il mio amico fraterno Massimo Giunta, oltre che figurante ufficiale AIAD e RCI, uno dei migliori addestratori e conoscitori del carattere del cane che io abbia mai incontrato.
Barbara Gallicchio la stimo ma non è un'addestratrice, non credo che entri nel merito delle tecniche.
Ivan lo conoscerò prossimamente visto che siamo entrambi in libertas e parlerò più che volentieri con lui ovviamente.
Ma Alessio, quindi sai quale credo sia il tuo problema? ti rifai a delle definizioni, le applichi alla lettera ma non ti rendi conto che ci possono essere delle sintesi o dei significati si un certo tipo.
Aggressività collegata a stress non significa aggressività da stress... mah... eppure mi pare così chiaro...
e in particolare è collegata proprio nei casi cui riferisci tu.
Il tuo intervento che mira a sminuire il mio (mica è la prima volta, tu continua a provarci, magari prima o poi con le tue innumerevoli citazioni dei saggi ci riesci

) alla fine mi riporta alla stessa conclusione.
(a proposito di Meneghetti, so bene cosa pensa quindi non mi serve che me lo citi, corri il rischio di farla fuori dal vasino

)
Vuoi fare difesa per risolvere i problemi dei cani paurosi? fallo che vuoi che me ne freghi?

Vuoi frequentare campi dove lo si fa e si fa difesa per risolvere comportamenti aggressivi? fallo, che vuoi che me ne freghi mica son miei i cani

ma non ricordo protocolli terapeutici che la prescrivano. Sara Platto (la veterinaria con cui collaboriamo) ora è in cina per lavoro. Quando torna, le chiedo se tra le sue esperienze americane, canadesi, israeliane, spagnole e cinesi me ne trova qualcuno così imparo qualcosa anche io. Di sicuro non ne ho trovati in Hartl, Dodmann o Pageat, ma magari mi ricordo male... sai com'è tra pochi giorni sono 49 autunni...
so bene che non te ne frega niente di parlare con me perchè hai ben più alte e autorevoli fonti, ma magari potrebbe venirti il dubbio che ciò che dico è circostanziato, forse un po' fuori da coro, ma certo non campato per aria.
Da ultimo (ma quante volte le dovrò scrivere ancora le cose perchè si capisca l'arnaldo pensiero?



)
nessuno dei miei non pochi cani (tra alani, dobermann, whippet e clc) ha mai morso nessuno, men che meno in famiglia, ma credimi che se per non so quale motivo dovesse mai succedere che uno dei miei famigliari finisce all'ospedale, beh non lo fa la seconda volta.