Navarre stavolta mi hai letto nel pensiero...
Quelle immagini mi hanno subito riportato alla memoria quel mitico programma di Rai Tre...
Comunque il cinismo alla Diogene nella sua accezione filosofica e quindi non affatto negativa (magari sbaglio e lui subito smentira'), credo si possa ritrovare pienamente nel pensiero toporattico ed in quello del di lui autore

.
Riporto da Wikipedia sottolineando in grassetto i riferimenti piu' significativi:
"
Cinico:
I
cinici (dal
greco κύων, "cane", soprannome di uno dei loro esponenti maggiori,
Diogene) sono i seguaci della scuola
filosofica di
Antistene, una delle
scuole socratiche minori, così chiamate per essere in qualche modo ispirate alla filosofia di Socrate. Il loro esponente più importante è
Diogene di Sinope. Il nome sembra derivare o dal
Cinosarco, l'edificio
ateniese che fu la prima sede della scuola, o dalla parola greca per "cane", appellativo che fu dato in senso dispregiativo ai cinici dalle correnti filosofiche avversarie.
I cinici professavano una vita randagia e autonoma, indifferente ai bisogni e fedele al rigore morale. Dopo un periodo di declino per la scuola cinica, essa ebbe una ripresa in concomitanza alla corruzione del potere
imperiale: si fece appello allora alla libertà interiore e all'austerità dei costumi.
L'interesse della scuola fu prevalentemente
etico, e il concetto di "virtù" assunse un nuovo significato in una vita vissuta secondo natura;
l'ideale era divenuto l'autosufficienza (l'autosufficienza del saggio, condotta fino all'assoluta indipendenza dal mondo esterno, secondo il termine greco autàrkeia, ovvero autarchia, capacità di detenere il totale controllo su sé stesso), portando alle estreme conseguenze il pensiero individualistico e utilitaristico proprio della sofistica.
"