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Siamo Alessia ed Alan i 2 volontari partiti nei giorni scorsi per la Spagna !
Obiettivo: salvare alcuni dei cani e dei gatti dal destino delle perreras di Valencia, in Spagna.
La nostra idea nasce dall' entusiasmo per il meraviglioso lavoro che Claudia Conte svolge ogni giorno per salvare questi animali che, come anticipato dai suoi numerosi scritti, in molte province della Spagna vengono comunemente sacrificati con metodi disumani, tra profonde sofferenze.
Venuti a conoscenza di questa triste realtà ci siamo chiesti come avremmo potuto non dare un piccolo contributo.
Detto e fatto: insieme a Claudia abbiamo organizzato in brevissimo tempo la nostra personale vacanza in Spagna.
Il mezzo migliore per condurre un viaggio come questo è il camper: risolve i problemi legati alla prenotazione degli alberghi, è capiente, consente un certo risparmio disponendo di tutto il necessario per mangiare e dormire e, soprattutto, può ospitare tantissimi animali.
Il destino ha voluto che, nonostante fosse già meta luglio, una ditta di noleggio camper nella nostra zona (Parma) avesse ancora a disposizione un mezzo.
Non ci sembrava vero di vedere come la nostra idea avesse profili sempre più reali.
Claudia, una meraviglia di ragazza che ben conoscete, ha provveduto a trovare adozioni e stalli da parte dei tantissimi volontari disposti ad accudire temporaneamente i cani ed i gatti in arrivo.
Di grande aiuto è stato anche il contatto con Marga, un'amica di Claudia, residente a Sagunto, una cittadina limitrofa a Valencia.
Marga è una ragazza doro che ci ha condotto dove non saremmo arrivati; lotta da sola senza aiuti, né economici né umani; solo il lontano aiuto di Claudia e di pochi altri mantiene vive le sue speranze di un futuro migliore; senza un lavoro e senza un' associazione che sostenga le spese logistiche e veterinarie, combatte quotidianamente per cercare dare una speranza ai moltissimi animali randagi o trattenuti nelle perreras.
Tutto e andato per il verso giusto ed il giorno 12 agosto siamo partiti armati di tutto quanto potesse servirci durante il viaggio: le gabbie per i cani ed i gatti, le medicine che sarebbero potute servire (Alan è Veterinario), cibo e tanta voglia di regalare una speranza di vita a chi fino ad ora la vita l'aveva potuta guardare solo dalle sbarre di una piccola gabbia sporca e buia!
Il viaggio di andata è trascorso rapidamente.
Abbiamo fatto una sosta di una notte in Camargue e il giorno 13 siamo arrivati a destinazione, dove ci aspettava Marga.
Da questo momento in poi è cominciata la parte più dura e sconvolgente del viaggio.
Ogni canile trasmette una certa tristezza, ma in quei canili, dove si consumavano le barbarie descritte da Claudia, abbiamo letto una sofferenza particolare negli occhi dei cani che ci guardavano; ci chiamavano freneticamente da quei buchi con le sbarre, sporchi delle loro feci, al buio, piccoli e grandi, spaventati e sottomessi, forse coscienti di quello che sarebbe successo anche a loro da li a poco.
Non potremo mai dimenticare i loro sguardi, avremmo voluto portare via tutti ma non e stato possibile.
Sentiamo ancora nelle orecchie il loro abbaiare disperato, abbiamo ancora negli occhi l' immagine delle loro zampette allungate fuori dalle sbarre per farsi notare e farsi scegliere.
Vi vogliamo raccontare quanto ci è successo il primo giorno cosicché possiate capire il loro bisogno di essere salvati...
Arrivati alla perrera di Ribamontes abbiamo scelto i primi 5 dei 16 cani adottati dall' Italia.
Guardandoci negli occhi abbiamo percepito un comune senso di rabbia e di impotenza perché avremmo voluto prenderli tutti con noi.
Altri 4 cani erano già a casa di Marga pronti con i documenti per la partenza e gli altri 7 li avremmo recuperati da un'altra perrera il giorno seguente.
Stavamo avviandoci verso l'uscita con un nodo alla gola che sentiamo tutt'oggi, quando un guaito assordante ha attirato la nostra attenzione: un piccolo barboncino nero disperato cercava di liberarsi dalle grinfie di un altro cane della stessa gabbia.
Manteneva la zampa sollevata porgendola verso di noi come a dire: GUARDA!!!.
Naturalmente ci siamo precipitati a controllare cosa fosse successo.
Preso in spalla il monello ci siamo accorti che non aveva nulla e molto furbescamente ha cominciato a farci mille feste riempiendoci di baci avremmo mai potuto negare un passaggio all'Italia a quella macchietta?!??!
E salito tutto soddisfatto con noi sul camper ed abbiamo avuto notizia che si sta già godendo le coccole della sua nuova padrona italiana Patrizia!
I cani che sono venuti con noi erano felici, incuriositi dalla vita che non hanno mai visto, ci hanno abbracciati letteralmente ad ogni occasione possibile dicendoci a modo loro GRAZIE.
Da questa perrera siamo usciti emotivamente provati, io ho pianto tutte le lacrime che avevo all' idea che i cani che non abbiamo potuto portare con noi andranno incontro a un triste destino.
L' unica consolazione e stata sapere da Marga che in questa perrera raramente consentono a qualcuno di adottare un cane.
Questo non succede altrove, dove se un privato chiede di poter visitare la perrera si risponde che l'entrata è permessa solo alle associazioni, se un'associazione chiede di avvicinarsi rispondono che l'adozione è concessa solo a privati
Il motivo sta nel fatto che lo Stato appoggia e finanzia le eutanasie quale forma di controllo della popolazione canina e felina, perciò i responsabili delle perreras non hanno convenienza a far uscire animali quanto piuttosto ad ammazzarli.
L'eutanasia non viene eseguita come prassi vorrebbe con farmaci idonei volti a ridurre al minimo la sofferenza degli animali, quanto piuttosto con metodi rapidi ed economici: impiccagioni, fucili, farmaci paralizzanti che inducono una lenta e dolorosa agonia.
Il tutto volto al guadagno.
Abbiamo addirittura ricevuto notizia che sia successo il recupero di un randagio e che questo sia stato poi gettato in un pozzo per essere recuperato nuovamente.
No comment.
Il giorno successivo siamo andati alla perrera di Pinar.
Senza Marga sarebbe stato impossibile non solo entrare, ma anche raggiungere la perrera dal momento in cui quasi sempre sono ben nascoste in mezzo alle campagne periferiche
All' ingresso erano visibili in mezzo alle sterpaglie teschi ed altre ossa di cani con a fianco numerose cartucce di fucile esplose.
Un benvenuto tanto inatteso quanto sgradito.
I nostri occhi si sono nuovamente riempiti di lacrime.
Ho dovuto sforzarmi di trattenerle quando Marga mi ha detto di non piangere perchè avrebbero sospettato facessimo parte di associazioni animaliste e ci avrebbero rifiutato le adozioni.
Questa perrera era peggio della precedente, le gabbie erano ancora più buie, piccole, i cani immersi nei loro escrementi, magri e stressatissimi.
Non badano al carattere dei singoli perciò spesso capita che i cani più dominanti feriscano a morte i più sottomessi e che se ne cibino.
Anche da quell'orrore siamo riusciti a portare via altre 5 piccole creature.
Che gioia vedere i loro occhi riaccendersi di speranza, e che dolore invece vedere quelli di chi non e potuto uscire da quella gabbia spegnersi di nuovo.
Anche questa volta i loro guaiti ci hanno seguito fino alla chiusura del cancello dietro di noi.
Ormai la giornata era al termine.
Nonostante la stanchezza, abbiamo caricato in camper gli ultimi cani che aspettavano a casa di Marga ed i gatti recuperati dalle varie colonie feline.
Là i gatti non sono assistiti come nelle nostre colonie, sono in preda delle intemperie, della fame, delle strade, della cattiveria della gente.
Un gatto è stato impalato pochi giorni prima vicino alla strada dove Marga gli portava da mangiare, probabilmente a lasciare intendere che la sua opera di bontà non era gradita.
Oltretutto, quando i randagi vengono recuperati dalla strada non restano nemmeno un giorno in perrera: vengono uccisi direttamente.
Di fronte a queste notizie abbiamo cercato di trasportare quanti più gatti possibile, sacrificando la loro comodità a favore del loro numero!
Un altro inatteso ma gradito compagno di viaggio e stato uno dei tantissimi gatti di Marga.
Nelle sere precedenti era stato investito da un auto e da una prima visita di Alan sembrava esserci un' emorragia interna con tanto di fratture alle zampe posteriori.
La clinica veterinaria presso la quale è stato visitato non aveva dato a Marga nessuna speranza di ripresa per questo gatto, ed il loro consiglio era l'eutanasia.
A detta di Alan era possibile tentare il viaggio e sottoporlo ad intervento in Italia.
Una buona dose di antidolorifici, terapie di sostegno e via! In partenza!!!
Il micio l'ha operato Alan nella giornata di ieri, sta già molto meglio, l'emorragia arrestata, la parete addominale che era lacerata dall' incidente l'ha ricostruita e ha già ripreso ad alimentarsi da solo!
Abbiamo gia' dato a Marga la bella notizia che tra le lacrime non finiva più di dirci quanto era felice.
Terminata la parte burocratica (microchip, passaporti e vaccinazioni antirabbiche necessarie al trasporto internazionale) siamo partititi alla volta di Parma.
Il viaggio di ritorno e stato stancante.
Abbiamo viaggiato di notte per evitare il caldo, i kilometri che avevamo davanti erano molti, ma noi eravamo felici.
I nostri piccoli eroi ci hanno mostrato tutta la loro riconoscenza: un viaggio pieno di baci, di abbracci, di sguardi dolci incredibilmente diversi da quelli visti nelle perreras.
Secondo noi hanno capito quanto stesse succedendo, sembrava sapessero che per loro è cominciata una nuova vita, felice e piena d'amore.
Vogliamo ringraziare in modo particolare le tante volontarie che al nostro arrivo in Italia sono state fantastiche.
Le abbiamo trovate, come da accordi, nei luoghi stabiliti per il ritiro dei cani e dei gatti.
Tutte quante hanno dato la massima disponibilità e si sono sempre dimostrate vicine alla nostra esperienza telefonando spesso e assicurandosi che tutto procedesse nel migliore dei modi.
Grazie di cuore a Nicla, Nadia, Gaia, Laura, Cristina, Anna, Nancy e Barbara. E naturalmente un grazie speciale a Claudia Conte, senza il suo aiuto nulla di tutto questo sarebbe stato possibile.
Speriamo di riuscire ad organizzare quanto prima un altro viaggio.
Ci piacerebbe che altri volontari si unissero a noi per riuscire a portare via da quella triste realtà il maggior numero di animali possibile.
Sarebbe davvero importante essere in tanti Alleghiamo le foto di alcuni dei cagnetti salvati, nell' immagine principale potete vedere il nostro LEONE.
Leone ha una malformazione al cuore, lasciarlo in perrera era impensabile, e cosi e entrato a far parte della nostra famiglia gia' numerosa (4 gatti, 1 cane e 3 conigli).
Benvenuto LEO
Alessia e Alan