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Old 12-04-2005, 10:44   #16
PEGASO
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Originally Posted by arnaldo_it
ciao,
non so se stefano nell'ultimo intervento si riferisse anche a me, in quanto allevo e sono suo amico e in base a quanto detto nei precedenti interventi.
Colgo comunque l'occasione per ribadire alcuni concetti:

1) l'argomento trattato è lo standard del CLC e di come esso viene rappresentato.

2) l'argomento trattato NON è fare i conti in tasca a chicchessia, Caselli o altri. Trovo che sia veramente odioso trattare tale argomento in un forum, lo trovo di cattivo gusto e inutilmente polemico.

3) ho detto delle cose che mi sembravano addirittura ovvie, forse val la pena ripetere qualcosa: col regolamento ENCI vigente in assenza di una Società specializzata il campionato si consegue con:
n. 2) CAC in expo internazionale (almeno 2, potrebbero essere anche di più)
n. 4) CAC in expo nazionale
In tali condizioni chi girava molto con più cani non ha fatto una fatica esagerata a finire il campionato. Soprattutto all'inizio quando di cani ce n'erano pochi. In buona sostanza si trattava di pazientare, casomai spendere un sacco di soldi, ma prima o poi con un cane di buon livello il campionato arrivava. E su questo mi permetto di ricordare che ci sono campioni italiani completamente diversi fra loro. E se prendiamo il vocabolo campione, come esempio, esemplare da prendere come modello, allora vien anche già da là il dubbio di quale sia il modello da seguire.
Mi limito a ripetere che non solo Caselli ha fatto i campioni, ma avendo lui girato molto e con diversi cani, è abbastanza normale che abbia avuto probabilmente più campioni di altri. Ha infranto qualche regola per questo?

Dallo scorso anno con il riconoscimento del CCLC le regole da applicare sono diverse:

n. 2 CAC da raduno o mostra speciale (e sono di gran lunga i più difficili perchè ce ne sono pochi e sono molto frequentati)
n. 2 CAC da expo internazionale
n. 2 CAC da expo nazionale

Se mi sbaglio vi prego di correggermi perchè sono in assoluta buona fede, ma mi sembra che da allora sia stato fatto un solo campione italiano (miki) e altri due sono vicini per aver vinto raduni e speciali:
il mio Spok (vincitore a reggio e genova come raduni/speciali) e Oliver di massimo.
Le regole attuali dunque rendono molto più impegnativo il campionato.
Resta il fatto che chi produce più cuccioli ha più probabilità di chi ne produce pochi (e tra l'altro non è nemmeno facile trovare chi li porti in expo i cani) ma il cammino è più arduo.


4) L'ASL chiede determinati requisiti per un canile. Per quel che ne so io il Passo del Lupo aveva un canile in regola (dico aveva perchè è parecchio tempo che non ci vado, ma credo non sia cambiato) e comunque non sono io a dovermene accertare.

5) la legge italiana consente di allevare cani per reddito, gli adempimenti fiscali sono altra cosa e non mi interessa discuterne. Essi valgono per tutte le categorie

6) per costruire su fondo agricolo devi essere coltivatore diretto o imprenditore agricolo e le cubature disponibili variano da zona a zona

7) lo Stato italiano riconosce l'allevamento cinofilo come imprenditoria agricola nel momento in cui si possiedono almeno 5 fattrici e una produzione annua non inferiore a 30 capi.
Ciò innanzitutto evidenzia uno stato di continuità, cioè 30 cuccioli in un anno e il nulla prima non danno diritto allo stato di imprenditore agricolo. La questione è complessa e dipende molto dalle associazioni di allevatori o coldiretti e dalle camere di commercio.
A parte ciò il reddito derivante dall'allevamento canino deve rappresentare almeno i due terzi del reddito complessivo. (è difficile che il mio dentista qualora producesse 30 cani in un anno, possa diventare imprenditore agricolo )

Dunque se Fabio e/o Tiziana soddisfano questi requisiti di legge, non vedo perchè me la dovrei prendere o infastidirmi o altro.
Se assolvono o meno gli adempimenti fiscali non sono affari miei e non credo se ne debba parlare in un forum.

Detto questo che mi sembra ssolutamente razionale e difficilmente confutabile, ripeto che io non sono mai stato d'accordo con quel tipo di allevamento con grandi numeri, ma questa è la mia opinione e non significa che io debba dare addosso a chicchessia per tale motivo. Semplicemente per me selezionare difficilmente va di pari passo con una produzione massiva in cui i buoni cani ti capitano anche solo per caso.
Comunque siccome questo fenomeno c'è in molte razze, si sa che in uno stesso allevamento ci sono linee particolarmente selezionate, con genitori blasonati e cuccioli costosi, e altri invece di un livello inferiore.

Concettualmente dal punto di vista della selezione preferisco chi possiede pochi cani o chi dà i cani in affidamento e si preoccupa della scelta dell'accoppiamento. Penso che non ci sia niente di male in un ragionamento molto semplice: "ti do questo cane che è e sarà sempre tuo, ma se ti va facciamo una cucciolata col nome del mio allevamento, e magari scegliamo insieme lo stallone da utilizzare".
C'è chi lo fa e non ci vedo niente di male.

L'intervento è stato lungo ma ci tenevo a precisare il mio punto di vista sulla questione e non è dettato da simpatie o antipatie, ma da obiettività per quanto descritto nei punti precedenti e opinione personale per quanto riguarda la considerazione in merito a tale tipo di allevamento

arnaldo
Bravo Arnaldo mi trovo ancora (stranamente) d'accordo con quello che dici, io sarei stata memo "diplomatica" perchè sembrava un forum di 4 comari starnazzanti da cortile.
Ciao Prisci.
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