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Originally Posted by licantropo
be su dai devid.....racconta tutto a questo punto e sopratutto chi sono i protagonisti WDani!!!!
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ah no,i personaggi nella finzione han caratteristiche"mescolate"un pezzo di uno e un pezzo di un altro,cambiano pure i nomi,ovviamente,in tutti i libri editi cè sempre la norma,all inizio,dell avvertenza:
"i fatti narrati sono di pura fantsia etc etc e non hanno nessuna coincidenza con persone esistenti o fatti davvero accaduti" etc etc"
cè in quasi tutti i film e i libri,per ovvi motivi anti querela:schiaffare la gente con nome o cognome o cmq troppo riconoscibile non è mai una gran idea
(vedi alla voce:quel che è capitato al povero Roberto Saviano..presente?)
quello che mi interessa non è solo ribaltare solo lo stereotipo dei govani tutto"disimpegno,cazzate,spiagge,cura del corpo e minkiate"
ovvio che non è così,questo stesso forum lo dimostra(con qualche mistificazione disimpegnata-ambiente protetto,ma vabbè..)voglio dire,cè ovunque che da un idea di mondo ,come si dice in flosofia,lontana dalle solite cazzate
quando ad amiche ed amici ,possessori di cani o meno,dico che cè un forum dove si parla di lupologia..beh ..all inizio pensavano che scherzassi,che non esistesse nulla del genere al mondo..per non dire di chi parla per 300 post di una mostra..

0 1000 post x una cucciolata..beh ok dai meglio sti comportamenti che i paninari degli anni 80.-...(oddio..poi nin zo..)
ad ogni modo,siffatte figure,ancora "buone",le metto,nella fantasia/fiction,ovvio...a confronto con una realtà piu dura...un po coem lopera iniziale di Spielberg,il regista,i cui primi film,da "duel " a "et" furono definiti,come epica:
"persone normali ma in circostanze eccezzionali"
lo sceriffo di provincia de "lo squalo" ,alle prese con qualcosa di primitivo e pericolosissimo,il buon padre di famiglia di"incontri ravvicinati del 3° tipo" alle prese con gli alieni etc etc
insomma,.gente normale o cmq tranquilla in situazioni limite
un po come i nostri /miei 4 esploratori della domenica,che laggiu nelle appennino calabro ,facciano con un problema non preventivato,..e con la cara vecchia mala del sud...quella cattiva davvero

..insomma..altro che perdersi nei boschi o vedere il solito lupetto...i lupi non hanno il kalashnikow,e se vengon disturbti al max fuggono,la malavita locale invece non ama molto i testimoni,inconsapevoli o meno

,per quanto da quelle parti tenga un basso profilo,diversa dalla tracotanza vistosa "en plein air"della malavita campana ,o dai rituali al limite del sacrale di "cosa nostra" siciliana
a questo proposito un sociologo siciliano parla di:
"ferocia tribale ma selettiva" per l'ndrangheta calabrese
,diversa ad es dall anarchia che contraddistingue la malavita campana(che non ha vertici superiori o capi riconosciuti,vedi napoli,dove infatti gli sconr tra gangs sono frequenti ),piu simile ai calcoli che hanno fatto molto forte la mafia siciliana fino a pochi anni fa,prima che ci si svegliasse e le si tirasse qualche sonoro calcio nel culo
ma su questo tornerò poi:non è un libro sulla n'drangheta,non volevo farlo e non lo so neppure fare-quello che mi ha colpito di piu è stato l'aspetto ,come dire,antropologico,un malavita di"montagna",nata e cresciuta in un ambiente remoto,e non facile ,e che ha approfittato del fatto che tutta italia era impegnata nella lotto alla mafia siciliana prima e in pche altre zone dopo,per proliferare..purtroppo si è arrivati alla situazione odierna..dove infatti l'ndrangheta è la piu forte delle 3-4 mafie nazionali...
tornando sopra:il tutto ovviamente di fantasia,non auguro a nessuno un avventura/incubo del genere..
ovviamente gli eroi(inconsapevoli)del libro sono i nostri puri 4 ragazzi del centro nord(vabbè una è toscana,dai)e metà del libro sono su di loro,credetemi non è una cosa tipo"la piovra" o alla commissario Cattani
lincontro tra i due mondi avviene poco prima della metà libro,cè tempo per una bella gita naturalistica,prima...un po come i personaggi di"dove porta il fiume",il libro di cui parlo sopra e che mi ha ispirato molto
fine 3a parte
aloa mi sento hemingway + henry levy strauss l'antropologo,aloa