Gli ultimi fuochi d'estate...
....2. Anna ha 85 anni, vedova con 2 figli. L’ultima volta che l’ho vista a studio, all’inizio di luglio accompagnata dal figlio, si muoveva ancora anche se stentava a fare un discorso logico. Lunedì 16 agosto mi telefona il figlio in stato di agitazione dall’ufficio amministrativo di una clinica di riabilitazione: Dottore ho dovuto interrompere le vacanze rientrando a Roma perché stanno per dimettere mia madre. Vengo a sapere che per andarsene un mese in ferie lui e la sorella hanno avuto la brillante idea di ricoverare la madre in una clinica privata convenzionata per la fisioterapia riabilitativa : volevano incrementare il movimento della madre mentre stavano in ferie lontani da Roma. Alla fine la madre è entrata in quella clinica con le proprie gambe e dopo 15 giorni ne stava uscendo in barella con catetere e pannolone fissi ed aveva perso ogni barlume di lucidità.’ Dottore lei ci deve aiutare. Prepari subito un foglio di ricovero così uscendo da qua la portiamo direttamente in ospedale (così ritorniamo in vacanza, penso dentro di me). Lo convinco a tenerla a casa per la sera e che sarei passato l’indomani mattina per valutare la situazione.
La mattina seguente mi si presenta uno spettacolo inverosimile osservando le facce della figlia, del genero e della badante rumena che non spiccica una parola d’italiano neanche a tirarla fuori con le pinze. I volti dei primi 2 esprimono indolenza e insofferenza. Chiaramente non per la madre ma per il giorno di vacanza al mare perso. La badante rumena ha una espressione terrorizzata pensando a quello che le spetterebbe accudendo la vecchia da sola a casa e ciancica delle frasi incomprensibili nella sua lingua. Lei, Anna è un fantasma: in pochi giorni ha perso oltre dieci kg. E’ allettata e non mi riconosce. Rifiuta di alimentarsi e mi sussurra che vuole morire in pace a casa sua. Poi mi dice una frase incomprensibile:’ Sta per uscire! E si tocca il catetere. La figlia mi viene in aiuto: E’ convinta che sta per partorire. Nessuno dei 3 vuole sacrificarsi ad assisterla a casa. E a niente serve dire che facendo il foglio di ricovero aveva buone possibilità di finire in un ospedale fuori Roma e che per la badante senza macchina sarebbe stato un problema assisterla. Il genero ha la brillante idea di chiamare subito il 118 che manda una ambulanza che avrebbe risolto ogni problema. Quando esco da quella casa mi sento deluso e svuotato. E’ in questi momenti che detesto la mia professione sentendomi inutile.Poi per un attimo Percepisco la sua presenza avvolta nel suo mantello nero, mi sembra anche di sentire il suo odore e il suo ghigno crudele mentre scuote la sua falce lucente. Sono sicuro che non rivedrò più Anna.....
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Michele, Nut, Iside, Nefti & Zaira.
Last edited by pisculli; 02-09-2010 at 19:21.
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