esiste una distanza di sicurezza, un circolo immaginario che varia da cane a cane, oltrepassata la quale, il cane reagisce. In generale più lunga è questa distanza, minore è la sicurezza ovvero la tempra del cane.
Un cane di tempra durissima è di norma da scartare in quanto potenzialmente difficile da gestire in più circostante. Si preferisce evitare di parlare di coraggio per i cani in quanto dote morale riconducibile all'uomo più che altro. La paura risponde all'istinto di sopravvivenza: mi sottraggo al potenziale pericolo per salvare la pellaccia.
Quando si riduce drasticamente e all'improvviso la distanza di sicurezza, si può entrare in quel circolo di distanza di fuga (oopure di attacco) e in tal caso il cane impedito a farlo (per esempio chiuso in un angolo o alla catena) può reagire con aggressività da autodifesa o atteggiamenti di totale sottomissione, minzione ecc...
Per quanto riguarda le distanze e le reazioni, non è certo una novità visto che ne parlò Lorenz circa 50 anni fa.
Concordo con margo, si possono fare valutazioni caratteriali per altre strade (è comunque importante conoscere le doti di cui ho già parlato in precedente intervento).
L'importante è anche stabilire a monte che cane si vuole.
Labrador o pastore tedesco? barboncino o dobermann?
citando a caso 4 razze, si individuano alcune caratteristiche, citando CLC cosa si individua?
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