Il mio mettere dei dati era riferito unicamente al modo di proferire opinioni come se fosse il verbo, al farsi forza di dati non contestualizzati, (che tu ritieni, come mi spieghi ora, attendibili perché di provenienza statale, il che mi fa credere, e mi fa piacere in questo clima disilluso, della tua immensa fiducia nelle istituzioni) come se si fosse in una tribuna politica dove, purtroppo, manca da molto tempo stile e capacitá di relativizzare.
Poi possiamo disguisire quanto vuoi sulla situazione trentina e altotesina, che sono appunto due realtá accumunabili fino ad un certo punto, e isole felice nei confronti della realtá italiana. Sono la prima a dire che i vantaggi e i servizi che abbiamo qui non ci sono altrove, che abbiamo comunque immensi sprechi per una macchina amministrativa che non ha pari in termini rapporto dipendenti pubblici/cittadino corroborata da un corollario di istituti figli, immensi parcheggi clientelari. Se sei donna imprenditrice hai anche agevolazioni maggiori del contributo a cui, forse, ti riferivi tu. Vero é che i controlli, sul privato cittadino, sul libero professionista, sulle PMI che pur esistono, sono forti e presenti non solo formalmente.
La questione dei fondi a disposizione é uno degli elementi, seppur di peso, che determinano la qualitá e la disponibilitá dei servizi offerti ai cittadini, ma pensare che sia il solo e la panacea per risolvere i problemi della situazione italiana mi sembra alquanto utopistico.
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Eli&Andrea&Tessa
Sopra il misurabile, oltre il desiderabile, sotto l'invidiabile
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