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Chiusa la parentesi puzza (che spero non degeneri in questioni tipo guerre, violenze e terrorismo altrimenti consiglio di spostarci su altro forum) e quindi sociale, ma tornando a quella più prettamente cinofila e comportamentale, è evidente che essendo per il cane l'olfatto il senso di gran lunga più sviluppato e sofisticato, la discriminazione olfattiva che è in grado di fare è enorme.
Eleonora non è certo ignorante nella materia, e quando scrive che non li hanno mai visti, intende conosciuti. Curioso voler pesare le parole col bilancino del farmacista...
Personalmente non sono così restrittivo come le definizioni classiche indicano. Cani di buone doti hanno grandi margini di recupero, fatta eccezione per quelli che evidentemente sono stati privati sensorialmnete e hanno subito addirittura menomazioni a livello di sinapsi.
Non solo l'odore ovviamente fa quest'effetto, ma anche i rumori e la vista vuole comunque la sua parte.
In buona sostanza la diffidenza ed eventualmente paura nei confronti delle cose sconosciute, risonde semplicemente all'istrinto di sopravvivenza. Come reagiremmo noi nella giungla del borneo? e un aborigeno in piazza del duomo a milano?
Non credo che c'entrino molto i lineamenti delle persone di colore con i denti bianchi, infatti spesso i proprietari di cani giovani hanno potuto constatare che i loro soggetti se non andavano in aggressività, quanto meno erano infastiditi o molto diffidenti nei confronti di preti suore e carabinieri (persone cioè in cui l'abbigliamento è insolito nei confronti della media della società).
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