Quoto quanto scritto da loris. In famiglia tutti la pensavamo allo stesso modo.
Nelle situazioni ti ci devi trovare.
E ogni esperienza è diversa. Per la storia di Englaro, ad esempio, io gridavo all'eutanasia. Io sono per l'eutanasia. Per la storia di Forrest all'inizio ho sempre detto che appena vedevo i segnali anche minimi di paralisi lo avrei fatto addormentare. Poi, ci siamo trovati dentro.
E come dice Loris, ogni giorno lo osservavamo e tu non sai quante volte ci siamo domandati se era quello il momento. Ma Forrest era vivo, presente, handicappato ma con la voglia di vivere e stare con le sue compagne.
Chi è passato da casa nostra lo può confermare. Come fai a dire...ok ora lo faccio sopprimere mentre lui ti guardava con gli occhi presenti? Come si fa a togliere una vita così? Mi domandavo...ma sarebbe questo quello che lui vuole ora? Con lui che con il musone mendicava sulla tavola pezzi di braciola.
Credimi, era solo perchè non aveva l'uso delle gambe posteriori perchè per altro era il Forrest di sempre. Era diverso fisicamente perchè i muscoli, se non si usano, si atrofizzano ma posso dirti che la fame era grande e i comportamenti quelli di sempre.
Io ora posso dirlo, al posto tuo non ce la farei mai a far addormentare prima il mio cane, perchè ogni giorno è un dono anche se non riesce a camminare. Oltre sono d'accordo che sarebbe accanimento.
Probabilmente l'unico errore se si può chiamare così, è stato quello di averlo fatto vivere, dopo il peggioramento in termini di umore e sgurdo, per altri 10 giorni.
Poi, ripeto, siamo persone diverse ed ognuno ha un suo pensiero ma se avessi visto quello sguardo e quell'umore 10 mesi prima, non avrei esitato. ma così non è stato.
Dov'è il giusto? Nessuno può dirlo.
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