...Intuisco che dall’altra parte del filo lei sta ridendo.
‘Michael, you are crazy. Do you know?...but I love it.
Poi mi ritrovo in quella grande sala elegante piena di luci sfavillanti, con delle giagantografie stupende sparse qua e là. E’ la prima mostra fotografica di Elena e siamo a Washington. Il suo sogno si è unito al mio un anno fa (ha creato la copertina e le foto del backstage del secondo racconto sul Sinesteta ‘Il Ritorno’) e continua ancora oggi con la creazione della copertina del nuovo racconto. Mentre Elissa continua a spiegare ai presenti la pazza idea di un medico italiano e il suo innato desiderio di scrivere, Io vedo lei per la prima volta (nonostante gli intensi momenti di collaborazione, non la conosco personalmente e non ho mai sentito la sua voce). Elena è bellissima nel suo abito di gala. La prendo per mano e la porto al centro della sala. Mia moglie ed il compagno della fotografa con i loro sguardi ci danno il coraggio per continuare ad affrontare timidamente questa serata folle . Lei ha gli occhi lucidi per l’emozione. Si sentono le note musicali di una canzone che conosco bene.
La stringo a me e cominciamo a ballare. E’ un pezzo di Gino Paoli, ‘Il cielo in una stanza’.