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Old 11-04-2006, 12:34   #5
Tristan01
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rispondo alla romana
inserisco

Proprio oggi mi è arrivata la rivista(in notevole ritardo!) non ho letto gli articoli di gennaio del dot. Vezzoni, solo quello di marzo....per l'articolo sul fattore genetico(celemasche credo! non sono sicura,ma poco importa
Invece è importante specificare trattasi di Ce.le.ma.sche
sono rimasta molto impressionata.....in effetti quando si pubblicano detti "fattori" lo si fa dopo un attento studio statistico, ed è sorprendente come la genetica giochi un ruolo così importante. Oltre le valutazioni genetiche e ambientali-comportamentali già abbastanza note, appare il VALORE GENETICO STIMATO rappresentanto da un indice rapportato al grado di displasia
questo valore genetico rappresenta sinteticamente quanto quel riproduttore può, come suo patrimonio genetico, essere miglioratore o peggioratore nei riguardi di determinati caratteri presi in esame per es. la displasia. Ma vi è anche un problema cioè i “paletti” del grado di ammissione (A, B, C) che ha provocato negli anni la dannosa abitudine di non ufficializzare i soggetti di grado “D” ed “E”. Questo comportamento ha fatto si che nella popolazione dei riproduttori vi siano soggetti “A” (0) con collaterali mascherati dal prescreening (RX Preventiva) con valore fenotipico “C” o “D” che sono potenziali trasmettitori della patologia; al contrario si incontrano soggetti ancora ammessi “C” con “collaterali” ufficializzati con valori “A” o “B” e che quindi possono essere miglioratori del carattere in esame, ma che allo stato attuale possono essere penalizzati.
In buona sostanza questo comportamento, che oso definire uno stato mentale della vecchia cinofilia, ha determinato un peggioramento nei confronti della selezione del carattere “HD”(displasia) o, al meglio, l’impossibilità di ottenere un concreto miglioramento zootecnico. Ma non dovete mai perdere di vista l’indice di accuratezza che è alla base di tutti i valori! (quanto scritto sopra è quasi copiato da uno scritto del dal Paolo Piccinini)

In buona sostanza quello che si vuole affermare è il fatto che ormai non si posso guardare solo i risultati della displasia (A/B/C) per fantasticare che stiamo facendo bene. L’arresto o lo stallo in cui ci troviamo a livello mondiale della displasia ci fa capire che bisogna indagare nello specifico. Quindi nell’articolo quando si parla di …” è ora di finirla di allevare in modo empirico” vuol dire proprio questo.
....sembra che un soggetto hd A o B abbia più possibilità di trasmettere(non si precisa a quale generazione) displasia media o grave, mentre un soggetto C ha meno probabilità, fermo restando un attento e adeguato studio delle parentele dei soggetti in esame(mezzi fratelli o figli degli stessi etc.....sottoposti a screening radiologici sia all'età di un anno che oltre)
Tecnicamente non vuol dire proprio questo ,vedi sopra.
Quindi si tratta di un argomento molto complesso e articolato spiegato su grandi linee sulla rivista. Chiaramente un allevatore dovrebbe avere una serie di dati(completi e non "truccati) prima di provare e avere un risultato sicuro,
Risultati sicuri non ne avremo mai al momento come non ci sono adesso , ma si possono avere degli indici genetici che ci aiutano a indirizzarci con delle garanzie maggiori rispetto alla stato attuale.
il che è molto difficile!
Ma credo più realistico dello stato attuale.
Credo comunque che sia un articolo molto interessante e sicuramente approfondito dai relatori e ricercatori che vi hanno partecipato!
Concordo in pieno.
A me è piaciuto, unico limite?Magari si potesse avere la disponibilità dei dati che hanno loro!
I dati che hanno loro sono a disposizione degli allevatori ma viceversa questi dati devo essere forniti dagli stessi allevatori … ecco il vero dilemma!.

Ben vengano interventi del genere su riviste ufficiali.....
Concordo nuovamente.

*Breve parentesi personale… che forse in un secondo momento spiegherò meglio nel dettaglio.
Questa questione della valutazione della displasia secondo l’indice genetico stimato mi sta molto a cuore.
I motivi sono essenzialmente 2
1) il primo motivo nasce solo dalla mia sete di sapere a prescindere.
2) il secondo motivo ha carattere ormai personale. Mi sono volutamente coinvolto ad una sperimentazione (brutta parola) di un test ma che credo abbia un senso se vogliamo capire a fondo la zootecnia. Ho acquistato volutamente una cagna figlia di un Riproduttore D dove il suo valore genetico stimato era di gran lunga migliorativo (a sua volta figlio di due esenti displasia ). Il suo allevatore attribuendo a questo soggetto D delle doti importanti che secondo lui (anche secondo me) servono per l’allevamento, l’ha fatto riprodurre con tre femmine di indice genetico diverso , ad oggi i risultati della sua prole sono del 75% positivi ... mi piacerebbe vedere anche la % di tutti gli A e B che ci sono in circolazione. Cioè tutti i figli del D sono risultati tra A e B ed una sola sembra sia D. Quindi in poche parole se un cane con displasia D (addirittura) o C (meglio ancora) con un indice genetico buono (come il caso del D in questione) può diventare un soggetto miglioratore per la displasia rispetto ad un A o B che nel loro valore genetico si potrebbero dimostrare peggiorativi. Ufff… che faticaccia non so se mi riesco a spiegare!
A proposito la mia femminuccia è B di displasia e pulita di spondilosi deformate.(altro indice genetico applicato che noi consideriamo oltre alla displasia )

Cmq credo che la cosa più importante sia il fatto che questo indice genetico è uno strumento per gli allevatori e che permette di guardare oltre al semplice risultato delle cosiddette “sigle”. Resta indiscusso il fatto che allevare è anche una componete personale secondo le proprie convinzioni ma oggi abbiamo alcuni mezzi innovativi per prevenire. La prevenzione affidata alla saggezza e alla conoscenza può essere l’arma vincente per debellare la displasia… intervenire chirurgicamente è la strada ultima! La differenza sostanziale sta proprio in questo leggendo glia articoli nettamente antagonisti sulla displasia.


Questo è solo un mia personale interpretazione a questo tema quindi non voglio certo influenzare nessuno ma la ritengo una questione importantantissima . Alla fine del "giro" tocca personalmete tutti i proprietari di ogni singoli cane e razza per chè i problemi poi finiscono nelle ns case ...questo non lo dimentichiamo mai!
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Saluti
Luca "Campsi"
www.anouktristan.it &ArimminumLakshmi
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