Aggiungo che il nostro addestratore (che stimo tantissimo sia umanamente che professionalmente), caposezione di PC, consigliere Enci, insomma...non l'ultimo degli sprovveduti...stava valutando la "attitudine" al lavoro di un PT femmina di un anno che vedeva per la prima volta, portatagli da un allevatore della zona.
Preliminarmente devo dire che -in mezzo agli altri cani- la PT non mostrava la benché minima irrequietudine.
Di fronte al salsicciotto la cagna è letteralmente impazzita...non vedeva l'ora!
La cagna ha morso (pienamente) il salsicciotto, e -credetemi- non c'è stato verso di levarglielo. Sollevata, le urlavano, tiravano strappi al salsicciotto, colpetti (leggeri) sui fianchi...niente da fare. Era suo e basta.
Commento dell'addestratore: "Va benissimo. Fiuuu....altroché...è una bomba".
Chi dubiterebbe che quel cane è molto portato al lavoro?
L'allevatore però mi ha perso punti quando, dopo il commento dell'addestratore, si è voltato con ghigno sprezzante verso me e il lupo dicendo:"Va che roba, ce l'hanno del dna questi!"
Volevo rispondergli elencandogli tutte le altre cose che hanno nel dna i PT, displasia inclusa, ma ho preferito impiegare quei 2 minuti coccolando il mio patatone.
Una lancia spezzata in favore dei clc: i PT lavorano così perché sono più
neotenizzati, cioè mantengono per tutta la vita una mentalità da cucciolo.
Il CLC, invece, ha una mente più adulta ed è -a mio avviso- più intelligente.
Questo ovviamente implica maggiori sforzi da parte nostra per capirlo, motivarlo, ottenere da lui ciò che vogliamo...secondo me ne vale la pena...ma questo è un altro discorso un po' OT.