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Old 22-03-2007, 16:16   #19
Daniele77
Junior Member
 
Join Date: Mar 2007
Posts: 2
Default MULAN, IL MIO CANE LUPO CECOSLOVACCO

Ciao a tutti.
Vi ringrazio moltissimo per l'appoggio e per le parole spese per questi poveri animali.
Il cane in questione era MULAN e la foto che trovate anche in questo database è quella del mio lupo, come detto dagli utenti Zikka e Valentina. Io sono iscritto nel sito www.canelupocecoslovacco.net e da lì ho saputo che anche quì avevate parlato di ciò che mi era successo.
Vi ringrazio molto anche perchè penso che sensibilizzare gli animi delle persone sia al momento l'unico modo per cercare di ridurre al minimo le morti per avvelenamenti.
Il veleno in questione dovrebbe essere quello che danno alle lumache: un concentrato esagerato che paralizza prima gli arti e poi infine il cuore. Si muore per soffocamento.
L'altra cagnetta (Cariolina) che avevo e che mi è morta 15 giorni prima di Mulan per lo stesso motivo, è stata uccisa invece da strecnina. Il corpicino poi è stato sezionato a Padova ed aveva gli organi interni tutti dilaniati dall' emorraggia. Due modi orrendi di morire per mano di persone che meriterebbero altrettanto.
Bisognerebbe dotare il corpo forestale di un mandato di perquisizione permanente. In questo modo se dovessero adocchiare qualcuno che girovaga in modo sospetto per boschi, avrebbero la possibilità di perquisirlo e magari chissà beccarlo con le mani nel sacco.
Vi lascio con il racconto di quanto è successo.
Grazie ancora
Daniele ed Ivo
".....mi chiamavo Mulan. Abitavo a Rovereto in provincia di Trento ed ero un magnifico maschio di 35 kg con appena due anni di vita. Una vita breve ma stupenda, passata con la mia famiglia ma soprattutto con il mio bravissimo capobranco Ivo. Mi portava a fare delle magnifiche camminate tra boschi e monti. Amavo molto l'inverno e adoravo correre sulla neve. Spesso si andava anche in bicicletta. E quando arrivava il week end mi portava con il camper a vedere e a farmi conoscere tanti altri posti nuovi. L'estate andavamo al mare e devo dire che appena ho visto l'acqua mi ci sono subito tuffato a 4 zampe e a fatica dovevano farmi uscire.
Ero bravo, affettuoso e innamorato del nucleo famigliare. Diffidavo un pochino della gente che non conoscevo ma non ho mai fatto male a nessuno.
Tante volte arrivava Daniele, il figlio di Ivo. Sempre accompagnato dalla sua piccola cagnolina: una minuscola femmina raccolta dai nomadi di 3,5 kg. Si chiamava Cariolina e quando ci vedavamo eravamo i cani più felici di questo mondo. Cercate di immaginarci vicini: Ivo che portava al guinzaglio me, ed io che portavo il guinzaglio di Cariolina. Appena ci liberavano ipazzavamo tra l'erba e gli alti alberi. Tra noi c'era una sintonia idilliaca anche se la differenza di peso era notevole. Poi una domenica pomeriggio (il 4 marzo) sempre tutti assieme siamo andati a fare una corsa sotto il lago di Cei, a Villalagarina. Non so come è successo ma Cariolina ha preso tra i denti un boccone di carne trovato tra l'erba. Li mettono per le volpi ho sentito dire prima che si contorcesse tra spasimi atroci.
“Ma come per le volpi? E proprio qui, dove giocano i bambini? Ma se sei una volpe devi crepare tra paurosi tormenti?”
Più di mezz’ora ci ha messo a morire, mezz’ora è lunga da passare, credetemi, quando il dolore è insopportabile e ti mordi i denti da sola.
Si chiamava Cariolina ed era forte, sana, gioiosa. Era vostra amica.
Ha lasciato questo mondo troppo giovane (quasi 2 anni) nei peggiori dei modi, con il veleno che le ha dilaniato i suoi organi interni mandandoli simultaneamente in emorraggia. Il suo carnefice non si sente nemmeno in colpa.......
Sono state settimane dure quelle sucessive ed io non ero più quello di prima. Mi mancava tanto la mia piccola amica ma lentamente mi stavo riprendendo ed il mio capobranco cercava di farmi superare il trauma facendomi correre libero dalla museruala in un sentiero sicuro, dove non ci sono altri cani né persone. Uno di quei sentieri chiusi dalle guardie forestali dove forse puoi incrociare qualche capriolo.... Non ci crederete ma domenica 18 marzo, mentre correvo ho trovato della bella carne fresca lì appoggiata su di un sasso. So bene che Ivo non vuole che io raccolga da terra nulla ma quel pezzettino era irresistibile e velocemente l'ho messo tra i denti. Non ho fatto a tempo a dare 3 morsi che subito sono stato richiamato e giustamente me le sono sentite. Così ho lasciato che mi togliesse quel che restava del boccone anche se a dire il vero sembrava un pezzetto di legno e senza più pensarci siamo poi tornati a casa. Dopo un'oretta, verso le 13.30 ho sentito che le mie forti gambe posteriori cominciavano a bloccarsi. Improvvisamente tanta sete ed il respiro affannato. Poi non ricordo bene come, ma ho visto Daniele, il figlio del mio papà Ivo, che mi ha caricato in macchina e come un pazzo si è diretto dal veterinario che, avvisato sul cellulare, stava arrivando nel suo studio a Volano. Noi siamo giunti prima e siamo rimasti ad aspettare nel bagagliaio della Jeep. Mi è stato chiesto di non muovermi e di stare calmo. "di non muovermi......." una parlola visto che adesso nemmeno le zampe anteriori riuscivo a muovere. A fatica respiravo e di tanto in tanto muovevo la testa.
Poi Daniele mi si è avvicinato pregandomi di resistere ancora un pò. Di stringere i denti. Di farlo in nome anche di Cariolina. Io l'ho leccato sulla faccia perchè ho capito che mi voleva tanto bene e che stava male vedendomi in quelle condizioni. Mi sono lasciato cadere con la testa sulle sue mani e mi piaceva tanto che lui mi tenesse e mi accarezzasse. Poi mi si è offuscata un pò la vista, il corpo mi si è irrigidito tutto e mi sono sentito alzare. Tutto d'un tratto mi sono trovato sul lettino del veterinario. Ricordo che mi ha fatto una piccola iniezione di siero e che mi ha intubato con il respiratore artificiale. Continuavo a sentire che "era tardi, che quei veleni sono micidiali. Che se mi salvavo comunque avrei avuto dei traumi permanenti irreversibili e che di sicuro le mie grandi zampe non sarei stato più in grado di farle muovere" Io non ce l'ho fatta ed ho lasciato che la mia anima se ne andasse da quel corpo che ormai non era più il mio. Mentre salivo, dall'alto vedevo il veterinario che cercava con la mano di far ripartire il cuore, mentre Daniele ancora mi teneva stretta la testa. Poi è entrato anche il mio capobranco Ivo: l'ho visto piangere e mi sono sentito un pò in colpa perchè mai e poi mai pensavo che una persona forte come lui potesse lasciarsi andare per un cane come me. L'ho fatto soffrire ma credetemi, ma non è stata colpa mia. Anch' io come Cariolina sono vissuto troppo poco. Anch'io come Cariolina sono morto per mano di un pazzo........."

Ho perso i miei due cani in meno di 15 giorni.
Un parte di me se ne è andata con loro.
So che adesso si sono ritrovati e che assieme vivono in un mondo migliore............Gli vorrò per sempre bene e per sempre li porterò nel mio cuore.

IO SONO IL LUPO
LA FAME E' LA MIA COMPAGNA
LA SOLITUDINE LA MIA SICUREZZA.
IO GIACCIO DI NOTTE
FREDDO E' IL MIO LETTO
IL VENTO LA MIA COPERTA.

IO SONO IL SILENZIO
UN'OMBRA NELLA FORESTA
IMPRONTE LUNGO IL FIUME.

LA MIA CORSA E' UN LUNGO INSEGUIMENTO
DI SCINTILLE DI FUOCO
DALLA PIETRA FOCAIA DELLA NOTTE.

IO SONO UCCISO MA MAI DISTRUTTO
IO SONO IL LUPO
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