Ciao pulciaccia (perdona se non ricordo il tuo nome

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per fare una distinzione della terminologia:
- Comportamentista: medico umano, psicologo (e in tempi recenti) medico veterinario che si rifà alla corrente psicologica di pensiero del Comportamentismo
- Cognitivista: stesse categorie di cui sopra che si rifanno al Cognitivismo
A parte questa distinzione (che comunque non è solo accademica e non credo che in italia esistano veterinari cognitivisti) diciamo che il termine comportamentista identifica (in ambito non umano) il veterinario esperto di comportamento.
E la figura è molto importante in quanto non solo i cani giovani hanno problemi di comportamento ma anche quelli adulti e anziani e spesso tali problemi sono strettamente collegati a problemi fisici di stretta pertinenza medica.
Il termine "comportamentalista" è stato invece coniato qualche anno fa per distinguere altri operatori del settore (etologi, educatori, istruttori ecc.) che conoscono le basi del comportamento canino e fondino quindi la propria attività non sul sentito dire o sull'esecuzione di qualche esercizio bensì su conoscenze più profonde e scientifiche, sull'applicazione di techiche atte alla prevenzione o soluzione di alcuni problemi, eventualmente e possibilmente collaborando col veterinario comportamentista.
Comportamentisti dunque i veterinari e comportamentalisti tutti gli altri laureati e non... (NB solo ed esclusivamente i veterinari possono prescrivere farmaci)
Ciò detto, posso chiederti qual è la motivazione che ti porta a rivolgerti a un comportamentalista? (rispondimi pure in privato se preferisci)
Lo chiedo perchè mi rendo conto che spesso si tende a rivolgersi a tali figure (veterinarie) per cose che sono più che altro di pertinenza di istruttori (o altre terminologie che rendano l'idea, lo preciso perchè ahimè c'è un po' di casino nella questione

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