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Old 10-01-2012, 15:23   #756
davide.c
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riposto qui parte delle righe della "fatica" di michele(che non è il libro su zaira,suppongo,di cui ho gia detto che non mi interessa un tubo ,gusto tematico personale,si intende)ma piuttosto l'altro libro,presumo,di cui michele stesso parlava e ha postato i periodi



""""""""""‘…Luca si risvegliò per la pressione insistente di un oggetto duro alla sua tempia destra. Era la canna di una pistola. Gilda era nuda accanto a lui e dormiva tranquilla. Lui con il suo sguardo tagliente aveva già deciso la sua sorte. Luca si accorse di non avere paura di morire in quel momento. Provava solo un profondo senso di rabbia, perché non era giusto che accadesse così. Guardò Rocco negli occhi aspettando la morte…."""""""


‘"""""Ti era stato detto di starne fuori da questa storia. Ma tu hai continuato lo stesso. Per giunta sei un infiltrato della Digos ed hai fatto bene il tuo lavoro. Ci hai individuati subito, agganciando l’anello debole della catena.’
Intendeva Gilda.
‘Lei è convinta che l’ami e di aver incontrato una persona del tutto diversa da me. Forse pensava che un giorno o l’altro avrebbe cambiato vita, legandosi a te. Ma si sbagliava ed ha dato il suo cuore ad una spia. Una delle peggiori.’
Rocco premette il grilletto della pistola e si sentirono due colpi.
Gilda si era svegliata all'improvviso e capendo cosa stava succedendo in quel momento,un attimo prima degli spari, non esitò nel fargli scudo con il suo corpo. Scese il silenzio"""



"""...Mi accorgo che sto piangendo e non riesco a dire tutte quelle frasi che per mesi ed anni avevo ripetuto a me stesso, sperando poi di dirle a lei. Un giorno, quando l’avrebbe incontrata di nuovo. Il momento è arrivato e mi ritrovo a piangere senza pudore, come un bambino indifeso. Il mio grande amore è davanti a me . Capisco che anche lei mi ama ancora, ma siamo intrappolati dai nostri ruoli che non possiamo rinnegare. La storia finiva lì e non ci sarebbe più stato un dopo o un forse. Non ci sarebbe stato un ‘..e tutti vissero felici e contenti.’ Come in un romanzo buonista strappa lacrime. Ognuno di noi avrebbe portato avanti la propria storia, tenendo dentro di se un dolore devastante. Immenso.
Non avrei più rivisto Gilda.
In macchina resto in silenzio anche con me stesso, anche se in realtà avrei voglia di gridare e di imprecare contro un destino crudele, privo di pietà. Attraverso un ruscello impetuoso, ricco di flora e fauna mentre davanti a me si estende un paesaggio tipicamente dolomitico. Rilievi tormentati e accidentati con depositi di ghiaia ai piedi delle pareti. Vallate strette con boschi di faggi, abeti, castagni e querce per ettari ed ettari."""




ordunque,

esistono i thiller i gialli e i noir..quando son ben scritti,perdono la patina"di genere" e diventan LETTERATURa tout court

ma non è così facile che succeda

ad esempio vedere /leggere il primo periodo in alto,proprio il primo

dire che è pieno di frasi gia scritte e sentite, è il minimo
.
"""Guardò Rocco negli occhi aspettando la morte…"""

come stile,siamo agli anni 50,non dopo.

ma passiamo oltre:


‘"""""Ti era stato detto di starne fuori da questa storia. Ma tu hai continuato lo stesso. Per giunta sei un infiltrato della Digos ed hai fatto bene il tuo lavoro. Ci hai individuati subito, agganciando l’anello debole della catena.’
Intendeva Gilda.
‘Lei è convinta che l’ami e di aver incontrato una persona del tutto diversa da me. Forse pensava che un giorno o l’altro avrebbe cambiato vita, legandosi a te. Ma si sbagliava ed ha dato il suo cuore ad una spia. Una delle peggiori.’
Rocco premette il grilletto della pistola e si sentirono due colpi"""""""""""


a parte che non si capisce dove finiscano i dialoghi,non si capisce chi parla e c'è troppa "soluzione"quando riprende l'azione descrittiva,ma in mezzo c'è anche un dialogo che come fattura ricorda un telefilm pomeridiano u.s.a degli anni 60,con tanto di spie

consiglio di lettura x michele :" pericle il nero" di giuseppe ferrandino,adelphi,milano 1997

così leggerà come si fa un "noir" di alto livello

e ancora :

""""Ognuno di noi avrebbe portato avanti la propria storia, tenendo dentro di se un dolore devastante. Immenso.
Non avrei più rivisto Gilda.
In macchina resto in silenzio anche con me stesso, anche se in realtà avrei voglia di gridare e di imprecare contro un destino crudele, privo di pietà. Attraverso un ruscello impetuoso, ricco di flora e fauna mentre davanti a me si estende un paesaggio tipicamente dolomitico. Rilievi tormentati e accidentati con depositi di ghiaia ai piedi delle pareti. Vallate strette con boschi di faggi, abeti, castagni e querce per ettari ed ettari.""""""

come riflessione para-metafisica è davvero troppo corta,rumorosa,e piena di frasi già sentite

terribile l'avverbio("tipicamente")che fa tanto scrittura di altro tipo,saggistica,ma non romanzesca,sembra un commento didascalico da documentario,i romanzi son altra cosa

il problema piu grosso poi è il continuo sentenziare,quando uno dei motti noti in letteratura è

"show,don't tell!" ovvero mostra,fai atmosfera,non sentenziare ,non dire esplicitamente!

(sennò il divertimento dov'è?sennò diventa una voce fuori campo come nei vecchi radiodrammi ,o ancor più,le frasi scritte per spiegare ,nei film dell' era del cinema muto!!!!)

a seguire
__________________
"la Sokuli i Capossella la Sirka"

Last edited by davide.c; 10-01-2012 at 15:57.
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