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Il problema che qui non esistono controlli o restrizioni, se dicono ok...all'utilizzo e mettono 2 righe in che occasioni usarlo, stai sicuro che si inizierà a farne abuso..
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Ok, questo è il rischio e bisogna prestare assoluta cautela, non è certo mia intenzione che sia permesso a cani e porci (si coglie la sottigliezza?
), ma mi chiedo, non si potrebbe autorizzarne l'uso sottoponendolo a rigorose condizioni e certificazioni da parte di chi lo intende usare? Non è questo il risultato a cui l'ENCI vuole arrivare? È una cosa così impossibile?
A mio avviso il proibizionismo assoluto è comunque controproducente, chi abusa in modo indiscriminato non si lascia fermare da una legge e continuerebbe a lavorare nell'ombra, se ci fosse una "certificazione" rigorosa (questo in senso lato per quel che riguarda gli addestratori / educatori), i clienti saprebbero (potrebbero) scegliere chi è serio e scartare il cagnaro, forse le tariffe sarebbero unificate e riconosciute, ecc. ecc. La selezione sarebbe naturale...
...o sto illudendomi (delirando)?