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Old 04-03-2011, 15:36   #6
Giovanni Todaro
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Conosco Messi da circa 30 anni e ho collaborato attivamente all'Etli, a cui ora in pratica la razza è stata giustamente tolta dal ministero. Chi la porta avanti è l'AALI, Associazione Lupo Italiano. Messi veramente ha dilapidato tutte le sue enormi sostanze, e quelle della sua famiglia, per il lupo italiano. Per dare da mangiare ai cani è rimasto più volte, poveraccio, senza luce, gas e acqua a casa. E prima era un miliardario. Il problema è che, a ripetute domande, non ha mai voluto rispondere a che sarebbe accaduto dopo la sua dipartita. Vive ancora ma ha gravi problemi di salute. Semplicemente, credo che interiormente volesse che la razza finisse con lui. Ciò non è stato, fortunatamente, perché è vero che il lupo italiano sia una razza che, se ben allevata e addestrata, abbia pochissime razze che possano stargli a fianco, come multiruolo, e mai superarlo. La sua diffidenza era dettata da esempi sotto gli occhi di tutti: il pastore tedesco, grandissimo, ridotto da alcuni allevatori a un animale da show, con angoli eccessivi, inutile e patetico. Solo chi non ha voluto "divertirsi" con questa razza ha esemplari super, perché il P.T. di fatto lo è. E prima di tutto è un cane da lavoro, come asseriva von Stephanitz. Lo stesso vale per il CLC, selezionato da alcuni in base a strane bizze, come quando lo si riaccoppia con lupi nord americani. Vale per tante razze, preda di allevatori ignoranti, senza arte né parte. I charplanina che da 50 kg circa arrivano oggi, a volte, a un quintale. Il tosa da 50 kg o poco più portato a oltre un quintale. Il mitico e straordinario mastino napoletano diventato un ammasso di pieghe, linfatico, patetico. Il problema sono tanti allevatori, e l'ENCI che per strani ma evidenti giochi si prona davanti ad alcuni. Ecco perché Messi non voleva ci fossero altri allevatori con la sua razza.
Per questo motivo il lupo italiano non era in vendita, e veniva dato solo dopo un attento esame del richiedente. E se non lo si teneva come richiesto dallo statuto, firmato, il cane veniva ritirato. Se non si era veramente in grado di vivere con un simile animale, tornava al canile o andava ad altri in attesa. Pensandoci, meglio dei tanti casi che si leggono in giro e anche qui. Comunque, tranquilli. I lupi italiani, gestiti e controllati, sono qualche centinaio.
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