TRENTO. Gli orsi si sono svegliati dal letargo invernale e sono tornati a farsi sentire. Tra avvistamenti, incursioni notturne vicino ai centri abitati, razzie di galline e conigli, nell'arco di quattro mesi ci sono state una ventina di segnalazioni. E la sensazione è che, se fino a qualche anno fa questi esemplari erano visti con simpatia dai trentini, ora le cose stiano cambiando. Per molti, a partire dal presidente dell'associazione cacciatori Gianpaolo Sassudelli, sono troppi. "Un numero sproporzionato per il nostro territorio", ha sostenuto qualche settimana fa. Cifre alla mano, nel 2001 gli orsi presenti in Trentino erano 9. Secondo il "Rapporto orso 2010" della Provincia sono diventati 31. Un bel salto. Probabilmente proprio l'aumento esponenziale dei plantigradi ha portato alcuni esemplari a spingersi più spesso vicino ai centri abitati per cercare cibo, provocando danni sempre maggiori (nel 2010 sono stati liquidati 118.000 euro, il doppio rispetto al 2009) e creando malumori soprattutto tra chi risiede nelle valli. Ne è un esempio chiaro la presa di posizione, a metà marzo, di un gruppo di mamme di Bresimo, in Val di Non. Esasperate dalle incursioni dell'orso nella zona, hanno messo in scena una protesta dicendo senza mezzi termini che non hanno più la libertà di vivere la montagna con i loro figli. Un altro episodio che ha destato scalpore è avvenuto l'11 aprile. Un uomo mentre stava passeggiando nei boschi del Bondone ha incrociato tre cuccioli d'orso con la madre che l'hanno inseguito finché non è riuscito ad arrivare alla sua auto. A fine aprile altri esemplari sono stati avvistati sul Monte Baldo, in Primiero e a San Romedio. Quest'ultimo è un episodio curioso. Mentre qualcuno vorrebbe riportare l'orso nel recinto dello storico santuario, un plantigrado è stato visto da due vigili del fuoco volontari - Danilo Bonadiman e Luigi Fondriest - la sera del 27 aprile sul ponte di Casez. Una serie di incontri ravvicinati ci sono stati anche all'inizio di maggio: il 4 a Pinzolo, il 6 a Vigo Cavedine, l'8 a Cei, dove un animale ha fatto razzia di conigli a casa del vice sindaco di Villa Lagarina, Romina Baroni. L'ultimo episodio risale al 9 maggio quando un artigiano di Spiazzo Rendena, Gino Vecli, si è trovato l'orso sull'uscio di casa. Oltre ad una questione sociale, la presenza sempre più invasiva dell'orso è diventata anche un caso politico. Un'orsa in particolare - Dj3 - sta creando disagi nella zona delle Giudicarie tanto che il presidente Lorenzo Dellai ha dato l'ordine di catturarla e rinchiuderla al Casteller. Una presa di posizione che ha portato ad uno scontro con il governo di Roma, contrario alla cattura degli esemplari, anche se "problematici". Insomma, dopo i casi di Jurka, Bruno e Dino, adesso un'altra orsa è all'origine di uno scontro istituzionale. Mentre la Lega Nord provinciale non perde occasione per criticare il progetto "Life Ursus" affermando che l'orso Yoghi esiste solo nei cartoni animati e che forse la cosa è sfuggita di mano. Va detto, comunque, che negli anni non si sono mai verificati episodi di aggressività nei confronti dell'uomo. E che l'immagine del Trentino, dal punto di vista turistico, è stata spesso legata all'orso in modo positivo, sinonimo di natura incontaminata, con un sicuro ritorno economico. L'orso e il Trentino: una storia controversa. Destinata a tornare d'attualità ogni anno, in primavera, quando il "re della montagna" si sveglia dal letargo.